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Rogatorie internazionali e terrorismo.. da che parte sta l'Italia?

Ultimo Aggiornamento: 23/10/2001 09:14
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Da una parte i cartelli di condanna al terrorismo a NY e quelli in memoria delle vittime della mafia, Falcone e Borsellino (e sto parlando di AN e FI) e dall'altra questo tentativo di intralciare il corso della giustizia ed impedire l'apertura di rogatorie internazionali volte a far luce sui "misteri" della finanza...

Da un articolo su "La Repubblica" online.. che ne pensate?

Ecco chi vuole impedire le rogatorie internazionali


di PAOLO SYLOS LABINI

-----------------------------------------------------------------

L'ALLARME è stato lanciato: il provvedimento sulle rogatorie predisposto dai legali del Cavalier Berlusconi che seggono in Parlamento può essere utilizzato dai terroristi: è il punto di vista espresso dal procuratore della Repubblica di Milano, Gerardo D'Ambrosio, su questo giornale il 22 settembre, dall'onorevole Elio Veltri sull'Unità dello stesso giorno e da alcuni politici dell'opposizione che non si fanno più impressionare dall'accusa di "demonizzare" il Cavaliere. Il parere sul provvedimento del Consiglio superiore della magistratura è totalmente negativo. La questione è letteralmente vitale per tutti e merita di essere subito approfondita.

È noto che sono in allarme vari organismi sia in Europa sia in America, dove, a Washington, l' Office of the Controller of the Currency, e il nuovo gruppo, costituito dal Tesoro, il Foreign Terrorist Asset Tracking Center, oggi si occupano ampiamente di terrorismo anche sul piano dei circuiti finanziari; Bin Laden è, al tempo stesso, uno spietato terrorista e un ricco e abile uomo d'affari. Per lui rapidi trasferimenti di grossi capitali da un paese all'altro rappresentano un'essenziale necessità operativa. Un provvedimento come quello oggi in discussione da noi, se approvato, potrebbe indurlo a puntare su Milano, ove già operano (così sembra) società che a lui fanno capo.

Nel provvedimento già approvato dal Senato ed oggi in discussione alla Camera le due norme più oscene sono quella della retroattività e quella che, nella sostanza, stabilisce che i certificati delle banche sono ammissibili solo se autenticati da un'autorità, cosa che la Svizzera non ha mai fatto e non farà: se quei documenti sono in qualche modo falsi, è responsabilità delle banche. Basterebbe quella clausola per rendere impraticabili le rogatorie.

È già umiliante che il provvedimento sulle rogatorie sia portato avanti a tappe forzate, escludendo qualsiasi emendamento: dopo gli attacchi terroristici ci sono ben altre priorità; ed è umiliante perché, nonostante le urla e le invettive, nessun parlamentare berlusconiano è riuscito a spiegare perché quel provvedimento sarebbe nell'interesse pubblico. Ora, a parte i legali del Cavaliere, non pochi parlamentari della "Casa delle libertà" hanno dato segni di grave imbarazzo; perciò è possibile sperare che consentano di cambiare quel vergognoso provvedimento con una legge brevissima - due righi - per approvare l'accordo con la Svizzera del 1998.

Meglio: anticipando una misura che probabilmente verrà presa in Europa, occorre che essi contribuiscano a varare una legge che ribalti l'attuale provvedimento e semplifichi drasticamente le procedure. Occorrono anche, come ha già dichiarato il presidente Prodi, iniziative comuni, nell'ambito della già operante cooperazione per le azioni penali; alcune iniziative già sono state prese, ma nelle condizioni drammatiche in cui viviamo è necessario fare molto di più.

È bene che i Parlamentari imbarazzati considerino la possibilità, tutt'altro che remota, che, dopo essersi persuasi che il provvedimento oggi "blindato" favorisce pericolosamente gente come Bin Laden, gli Americani esercitino fortissime pressioni per farlo cambiare: non sarebbe possibile resistere a tali pressioni - sul piano della ragione e della civiltà la causa non può essere difesa - e l'umiliazione per tutti noi, cominciando dagli uomini di Berlusconi, sarebbe terribile. È assurdo ritenere che la solidarietà con gli Americani debba manifestarsi solo sul piano politico e militare e non anche, nell'epoca della globalizzazione, sul piano finanziario.

Il provvedimento sulle rogatorie, nella sua attuale formazione, è abominevole perché favorisce non solo i terroristi, ma anche i mafiosi di spicco, che già hanno fatto ricorso a trasferimenti internazionali di capitali. Più in generale, favorisce gli uomini d'affari privi di scrupoli: Milano rischia di diventare un "paradiso finanziario" che farebbe impallidire i paradisi fiscali e finanziari, ben più modesti, di tutte le repubbliche delle banane. È dunque in gioco anche la nostra immagine, già discussa, in quanto paese civile.

È motivo di stupore constatare che personaggi come Agnelli e come D'Amato, il presidente della Confindustria, non si rendano conto che l'immagine di un paese è importante, oltre che dal punto di vista civile, anche da quello economico e che, a lungo andare, è interesse precipuo della destra salvaguardarla, a sostegno del capitalismo che, se diventa il capitalismo degli affaristi senza scrupoli perde ogni legittimazione e la società diventa una giungla, o una fogna.

Così, il discorso per le rogatorie vale anche per la quasi depenalizzazione del falso in bilancio... No, non è in discussione solo l'interesse dei soci e dei creditori. Se diventa quasi lecito falsificare i bilanci viene intaccata la trasparenza e vengono alterate le regole della concorrenza. Per di più, vengono scoraggiati gli investitori stranieri: che dovrebbero fare, le imprese di altri paesi intenzionate a investire in Italia? Adattare la loro contabilità alle regole italiane, per non restare svantaggiate nella concorrenza? O mantenere le loro regole affrontando i rischi della differenza? Nel dubbio, io credo, rinuncerebbero a investire.

Penso che i problemi di trasparenza e di concorrenza originati dalla quasi depenalizzazione del falso in bilancio siano di competenza dell'Unione europea. Che in materia ci siano delle regole da cambiare, pare certo: ma è molto grave che si approfitti di una tale esigenza per far passare norme che riguardano, non l'interesse pubblico bensì quello privato. Le autorità europee potrebbero indicare le linee di una riforma rispondente all'interesse pubblico e conforme alle regole valide in Europa.

(26 settembre 2001)

LuVi


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Ecco l'epilogo di questa storia penosa, ecco come da una parte si combatte il terrorismo e il "nemico islamico" e come dall'altra si facilitino tutte le operazioni criminali che sono alla base delle organizzazioni terroristiche internazionali. [SM=x39938]

Rogatorie: sì alla legge dopo i tumulti


--------------------------------------------------------------------------------
ROMA - Con 161 voti favorevoli, 111 contrari e un astenuto, il Senato ha approvato definitivamente il disegno di legge sulle rogatorie internazionali. Il voto è arrivato al termine di una seduta burrascosa. Come ieri sera scontri, insulti, durissimo confronto tra maggioranza e opposizione. E così anche oggi il presidente del Senato, Marcello Pera, è stato costretto a sospendere la seduta per mezz'ora causa tumulti. Al centro della vicenda, il dibattito sulla legge che riforma (rendendole più complesse) le procedure sulla rogatorie internazionali, fortemente voluta dal centrodestra e altrettanto fortemente avversata dall'Ulivo. Questa mattina, a Palazzo Madama, sia i diessini che i Verdi - i primi verbalmente, i secondi con uno striscione - hanno fatto riferimento al senatore Cesare Previti, considerato uno dei principali "beneficiati" dalle nuove norme. Pera ha anche espulso due parlamentari del centrosinistra: Renato Cambursano e Nando Dalla Chiesa. Dopo mezz'ora il presidente Pera ha riammesso i due senatori e la seduta è ripresa.

LuVi
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Donia

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Forse voi non sapete che quella legge si trovava da 2 anni nei cassetti del parlamento perché non hanno avuto il coraggio di approvarla, se avete sentito oggi l'ultimo intervento in senato.

Non voglio fare polemica.
04/10/2001 01:27
 
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Re:
Scritto da: ANDREW.F 04/10/2001 02:27
Forse voi non sapete che quella legge si trovava da 2 anni nei cassetti del parlamento perché non hanno avuto il coraggio di approvarla, se avete sentito oggi l'ultimo intervento in senato.

Non voglio fare polemica.



D'accordo nessuna polemica, ma questo cosa vuol dire?
Che fosse un progetto di provvedimento in cantiere da 3 anni, questo non vuol dire che fosse approvato dalla passata maggioranza!!
Chi dice che non è stato approvato appositamente per servire le castagne sul fuoco all'attuale governo, secondo me, strumentalizza una situazione!

Si tratta di accordi internazionali con la Svizzera che sono stati ritardati apposta per poter completare lo svolgimento di importanti procedimenti internazionali, di cui molti a carico del "nostro" Presidente del Consiglio.

A prescindere dalla legittimità o meno del provvedimento in essere, chi può giustificare un Presidente del Consiglio che, senza parlare, e grazie ai suoi "bravi", pone in essere un provvedimento che gli consente di nascondere e distruggere alcuni procedimenti a suo carico!??!!?

Leggete anche l'opposizione di governo....

[SM=x39943][SM=x39943]

LuVi
04/10/2001 08:33
 
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cosa ci si aspettava da un personaggio del genere, ha vinto le elezioni e ora fa quello che vuole.
gli italiani che lo hanno votato si dovrebbero fare un bel esame di coscienza.
[SM=x39938]
___________________________________________________________________________

I buoni vanno in paradiso , invece io che sono cattivo vado dove voglio.

[Modificato da 666 04/10/2001 10:56]

04/10/2001 08:47
 
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Ed ora comincia l'epurazione....
http://www.repubblica.it/online/politica/rogatoriedue/castelli/castelli.html

[SM=x39943]





L'antistato in seno allo stato... [SM=x39943]

LuVi
04/10/2001 10:40
 
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Repubblica della Banane goes on...


Cucciolo nottambulo @ Animal House :-) Giuseppe ex-xxcz, SurfGainer & ezboarder Spedisci un SMS ad ex! ;-)
04/10/2001 11:31
 
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E ancora...
Se succedono di queste cose per processi interamente in Italia:

Milano, 12:10
Manca fascicolo, processo Lodo Mondadori rinviato
Manca un fascicolo: è stato quindi rinviato al 29 ottobre il processo per corruzione a Lodo Mondadori, che vede tra gli imputati Cesare Previti.
I giudici della quarta sezione del tribunale penale hanno preso atto che dalla quinta corte d'appello non è ancora arrivato il fascicolo: un ritardo dovuto ai problemi di salute del compilatore, il presidente Giulio Riccardi
. Il collegio della corte d'appello si riunirà quindi sabato prossimo per la formale creazione del fascicolo, nato dalla decisione di modificare la sentenza del gup.
Nella vicenda era coinvolto anche Silvio Berlusconi, che con al riconoscimento delle attenuanti generiche da parte della Corte non è entrato nel nuovo processo. (Mag)

Immaginate cosa succederà, con le nuove norme sulle rogatorie internazionali per quanto riguarda i processi che coinvolgono altre nazioni quali la Svizzera... [SM=x39943]

LuVi
04/10/2001 11:33
 
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copia e incolla di un thread di Taddeus HWUpgrade, penso nn abbia vita lunga.

x chi fosse interessato.


...potrebbe essere una dimostrazione della volonta' di partecipare
attivamente alla legislazione italiana....

Questa nuova legge provocherà inoltre il blocco e l'annullamento di processi in cui sono imputati diversi mafiosi e criminali.
Questa nuova legge espone il nostro paese al discredito internazionale: mentre nelle altre nazioni la lotta ai crimini finanziari - indispensabile arma contro il terrorismo internazionale - viene intensificata attraverso la facilitazione degli
scambi di informazioni tra le diverse magistrature, l'Italia vara norme che vanno nell'opposta direzione, per tutelare un manipolo di corrotti, corruttori, mafiosi e criminali .......
L'ultima arma che ci rimane per impedire questo scempio di morale e diritto è un appello al Presidente della Repubblica, perchè rifiuti la promulgazione di queste due leggi.

I tempi per fare sentire la nostra voce sono stretti. Vi propongo quanto segue:
a) ognuno di voi firmi e invii un messaggio all'indirizzo e-mail:
presidenza.repubblica@quirinale.it, nel quale chieda al Presidente Ciampi di non promulgare la legge. Se volete potete usare, semplicemente con un copia e incolla, quanto scritto in calce a questo messaggio, oppure scrivetene uno voi.

Schema di messaggio:

OGGETTO: Appello al Capo dello Stato

Mittente:........


Al Presidente della Repubblica Italiana
Carlo Azeglio Ciampi
Palazzo del Quirinale, Roma


Egregio Signor Presidente,

vengo a conoscenza del fatto che poco fa il Senato della Repubblica Italiana ha definitivamente licenziato la nuova legge che d'ora in poi regolerà il funzionamento delle procedure relative alle rogatorie giudiziare tra l'Italia e gli altri paesi. Questa approvazione segue di pochi giorni quella della legge relativa alla depenalizzazione del reato di falso in bilancio.

Ritengo che queste leggi, come testimonia la loro rapidissima
approvazione, siano ispirate esclusivamente dall'interesse personale di numerosi parlamentari italiani ad impedire lo svolgimento e il compimento di numerosi processi in cui essi sono coinvolti.

Ritengo che queste leggi favoriranno il rafforzamento di mafia, camorra e di tutte quelle associazioni criminali gran parte della cui forza risiede nella possibilità di compiere operazioni finanziari al riparo da qualunque azione giudiziaria, all'origini delle quali operazioni si nascondono ben peggiori nefandezze.

Ritengo che l'approvazione di queste due leggi esponga l'Italia, per l'ennesima volta in poco tempo, al discredito internazionale. Ci troviamo in un momento delicato: molti paesi, tutta l'Europa in primis, discutono su come favorire efficacemente il rafforzamento e la facilitazione della cooperazione tra magistrature di nazioni e stati diversi, essendo questa una delle più efficaci armi per fronteggiare il terrorismo internazionale, che fonda gran parte della sua forza sulla possibilità di movimento di ingenti risorse al riparo dalle azioni degli organismi giudiziari nazionali ed internazionali.
L'Italia, col varo di queste due leggi, va nell'opposta
direzione, rischiando inoltre di diventare in breve tempo una sorta di "zona franca" ove gruppi criminali di varia provenienza potranno operare finanziariamente protetti dall'impunità che le suddette leggi concedono loro.

Per tutte queste ragioni, Signor Presidente, Le chiedo di non promulgare queste due leggi, che ritengo un crimine contro morale e diritto.

La saluto rispettosamente

nome - cognome - indirizzo


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05/10/2001 09:09
 
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Bravo Taddeus.. è sprecato li dentro.. [SM=x40007] [SM=x39854]

LuVi
05/10/2001 09:25
 
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se volete guardate rai 2 adesso
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05/10/2001 20:28
 
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Ultime news, altre polemiche... lo scandalo non riesce ad essere insabbiato.. mannaggia!!
Il centrosinistra accusa il premier Berlusconi
l'ex pm Davigo si dimette dalla commssione sulle convenzioni

Rogatorie, il caso
si riapre


di BARBARA JERKOV

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ROMA - Una "enorme montatura", una "disinformazione totale". Contro la legge italiana sulle rogatorie c'è stato "un club delle menzogne che ha trovato riscontro nella stampa nazionale e internazionale". L'eco delle accuse pronunciate da Silvio Berlusconi a Bruxelles arriva a Roma in un battibaleno. Ed è subito polemica. Tanto più che giusto ieri a Montecitorio era in visita una delegazione di parlamentari svizzeri, che incontrando i colleghi della commissione Esteri hanno duramente criticato la legge varata sette giorni fa.

"Dichiarazioni veramente sorprendenti...", commenta a caldo Francesco Rutelli, quando gli riferiscono le parole del Cavaliere. "Un atto sconsiderato e miope", rincara Beppe Fioroni, riferendosi all'attacco contro i giornali stranieri. "Essendo personalmente interessato, l'onorevole Berlusconi avrebbe fatto bene a mantenere il silenzio", aggiunge il ds Massimo Brutti. Roberto Giachetti ironizza: "Le rogatorie? Colpa della sinistra. Come se gli imbarazzi suscitati in Svizzera fossero bazzecole. La frase sull'Islam? Mai detta. Come se non esistessero registrazioni di quella incredibile conferenza stampa di Berlino. In una parola, l'ennesima bella figura all'estero".

Cesare Salvi polemizza con i suoi stessi alleati: "C'è materia di riflessione per i colleghi che ieri hanno sostenuto il voto bipartisan...". Willer Bordon osserva proprio come il Berlusconi bipartisan sia durato meno di ventiquattr'ore: "Appena lasciato di nuovo solo dai suoi ministri, è tornato il propagandista che conoscevamo".

Purtroppo, continua il presidente dei senatori della Margherita, l'effetto delle nuove norme è davvero retroattivo. "Sicuramente i molti avvocati legati al residente del Consiglio gli avranno già spiegato questo interessante risvolto della legge che hanno voluto far approvare", sottolinea Bordon. "Si tranquillizzi dunque Berlusconi: non esiste alcun "Club delle menzogne", anche perché se ci fosse sarebbe ben difficile contenderne a lui la presidenza".
Anche il giudizio dei parlamentari svizzeri in visita a Roma è durissimo. "Se con le nuove normative l'assistenza giudiziaria dovesse essere resa più difficile e macchinosa", dichiara il deputato elvetico Marty Dick, "in Svizzera saremmo veramente preoccupati, perché la lotta alla criminalità internazionale può essere combattuta solo da una collaborazione internazionale efficace e non ostacolata da inutili formalismi e da inutili ostacoli". "Ci rammarichiamo per questa legge", avverte chiaro e tondo il capo delegazione Bruno Frick.

Ma ieri sul fronte giustizia la giornata è stata complicata anche da nuove dimissioni dal ministero della Giustizia. Dopo i licenziamenti disposti dal guardasigilli Castelli proprio dopo un parere negativo dell'ufficio legislativo sulle rogatorie, arrivano altre dimissioni in massa. L'ex pm milanese Piercamillo Davigo, ora consigliere alla Corte d'appello, ha rimesso il mandato di componente della Commissione di via Arenula incaricata di dare attuazione alle convenzioni internazionali. Ma anche altri magistrati stanno facendo altrettanto. Oltre a Davigo hanno già fatto le valigie Domenico Carcano, magistrato in servizio al massimario della Cassazione e Zaira Secchi, che ha appena ottenuto il trasferimento al tribunale di Roma. Di questo passo, la commissione per l'attuazione degli atti internazionali potrebbe ritrovarsi semivuota. E non solo la commissione.

(11 ottobre 2001)

[SM=x39943][SM=x39943][SM=x39943][SM=x39943]

LuVi
11/10/2001 09:17
 
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Ecco dove stà l'Italia.. dalla parte dei terroristi internazionali....
Milano, scontro in tribunale. La nuova legge scatena
i legali dei finanzieri e quelli degli uomini della Gia

Rogatorie, a rischio processo
agli estremisti islamici
La procura: "Ma le nuove norme non possono
modificare le consuetudini internazionali"

di PIEFRANCESCO FEDRIZZI

--------------------------------------------------------------------------------
MILANO - La nuova legge del governo Berlusconi sulle rogatorie non può spazzare via le convenzioni internazionali, fondate su consuetudini e usi ormai consolidati in anni di collaborazione tra le autorità giudiziarie di diversi paesi. La forza delle rogatorie sta proprio in questi accordi, a partire da quello di Strasburgo del '59 sull'assistenza giudiziaria in materia penale. Tanto che anche in futuro, i magistrati continueranno ad acquisire i documenti all'estero con lo stesso sistema adottato fino ad oggi.

È questa la risposta "in linea di diritto" della procura di Milano a difesa delle rogatorie. L'occasione è arrivata ieri al processo sui fondi neri Eni. I pm d'udienza, Fabio De Pasquale e Alfredo Robledo, hanno chiesto ai giudici di respingere l'eccezione della difesa del finanziere Pacini Battaglia, con cui si chiedeva l'inutilizzabilità di tutti i documenti acquisiti all'estero. Secondo l'avvocato Alessio Lanzi, dal processo dovrebbero essere esclusi i risultati di rogatorie svolte in Svizzera, Inghilterra e Norvegia, compreso l'interrogatorio chiave del direttore della banca Karfico, Joseph Pappalardo, avvenuto a Ginevra. Il tribunale si pronuncerà sull'eccezione il prossimo 12 novembre.

Le rogatorie sono entrate anche nel processo contro i presunti appartamenti del Gia, che si è aperto ieri a Milano. Gli avvocati difensori dei 14 imputati - accusati di fornire documenti e armi a terroristi in transito in Italia, e a preparare attentati in Europa - hanno annunciato che chiederanno ai giudici della quinta sezione di dichiarare inutilizzabili le carte acquisite all'estero dal pm Stefano Dambruoso. "Tutti i documenti sostiene l'avvocato Luca Bauccio sono privi del timbro di conformità, quindi vanno esclusi". Se così fosse, le accuse contro gli estremisti islamici rischiano di cadere.

La procura di Milano sposta quindi il confronto a distanza con il parlamento sulle questioni tecniche con l'obiettivo di salvare, dalla scure dell'inutilizzabilità, i documenti forniti dalle autorità di mezzo mondo. "Una rogatoria è valida - questo l'assunto della procura - anche se sprovvista del "bollino" di conformità, perché a garantirne l'autenticità è la stessa autorità del paese estero che ha fornito i documenti all'Italia sulla base di un sistema di collaborazione accettato tra gli Stati". Le riserve dei pm De Pasquale e Robledo partono dall'articolo 10 della Costituzione, il quale impone all'Italia il rispetto della consuetudine del diritto internazionale, secondo la quale le norme internazionali della Convenzione Europea di assistenza giudiziaria del '59 sono immodificabili. "L'aver seguito la prassi internazionale - spiegano i pm milanesi - è la migliore garanzia, in quanto considerata norma giuridica".

Il cuore della contesa riguarda proprio l'attestazione di conformità dei documenti acquisiti. Secondo la nuova legge sulle rogatorie è indispensabile che l'autorità estera certifichi pagina per pagina, con un timbro, la validità delle carte fornite. Secondo la procura invece sono sufficienti le lettere di trasmissione delle rogatorie, in quanto "danno atto della conformità dei documenti inviati rispetto a quelli richiesti". Così come previsto dall'articolo 3 della Convenzione europea". Il motivo? Tutti gli Stati firmatari hanno interpretato e applicato, "in modo univoco e costante", questa norma, dando così vita ad una consuetudine. "Questa - sottolineano i magistrati - diventa così una norma di diritto internazionale che non può essere modificata dalla legge di un singolo Stato". Questo principio, inoltre, è sancito dall'articolo 10 della Costituzione ed è stato confermato da sentenze della Consulta e della Cassazione. "Solo un accordo internazionale può modificare l'assetto esistente" taglia corto la procura. Anche la Convenzione di Vienna sul diritto dei trattati riconosce la consuetudine come criterio di interpretazione.

Quando una rogatoria può essere dichiarata inutilizzabile?
Quando, ad esempio, dicono in procura, il giudice italiano chiede alla Svizzera dei documenti bancari su un cittadino e la banca interpellata invia direttamente le carte al pm e non all'autorità elvetica competente. Ma questa ipotesi non si è mai verificata nei processi in corso. La strategia dei pm De Pasquale e Robledo è frutto di un dibattito interno alla procura. La stessa posizione sarà di conseguenza ribadita in altri processi a rischio rogatoria.

(23 otobre 2001)

[SM=x39943][SM=x39943][SM=x39943][SM=x39943][SM=x39943][SM=x39943][SM=x39943][SM=x39943]

LuVi
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