La Lega trascina in tribunale il programma di Ricci, ma rischia il Tapiro d'oro
"Striscia la notizia" è l'unico programma televisivo a metà tra la tv "deficiente" e quella "intelligente". Un "cretino di talento", come diceva qualcuno. Intendiamoci, il record d'ascolti è ampliamente meritato e sudato, ma si sa che Ricci di concorrenza, sulla "sua" fascia oraria, non ne vuole nemmeno sentir parlare. Non è facile tirare su svariati milioni di spettatori a sera, tuttavia la squadra di "Striscia" ce la fa. A suon di sberleffi, tapiri, stacchetti, promozioni e scoop (ebbene sì, ci sono anche quelli) Paolo Bonolis e Luca Laurenti sbancano l'auditel. Memorabile la battaglia ingaggiata contro Daria Bignardi conduttrice del talk show del giovedì del "Grande Fratello". "Striscia" l'ha presa in castagna un paio di volte e non erano peccati veniali. In un "fuori onda" sparato in prima serata, la Bignardi dava della "sòla" al pubblico in sala. Non proprio gentile, la signora, ma si sa, certe cose accadono e "Striscia" proprio come un grande fratello, prende nota e mette in onda.
Ora i segugi del video l'hanno fatta grossa. Non paghi di aver rifilato alla tv francese il sosia di Nanni Moretti sulla promenade della Croisette, questa volta hanno giocato pesante attirandosi le ire e una denuncia della Lega Nord per "gravissime violazioni della legge sulla stampa e sulla par condicio". Cosa hanno combinato di così grave i "ragazzi" di Antonio Ricci? A dimostrazione del fatto che i leghisti non vanno d'accordo neppure tra di loro, "Striscia" aveva annunciato sul web "Questa sera vi mostreremo un filmato su di un litigio, tra due leghisti, che riuscirebbe ad umiliare qualunque tipo di trasmissione comica". Promessa mantenuta. Interpreti dello spettacolo: Erminio Boso, parlamentare leghista sospeso dal partito e Roberto Bernardelli, ex leader dei pensionati padani, anche lui fuori dalla Lega. Alterco peraltro ripreso da Telelombardia nel corso del programma "Prima serata".
Il bello è che a scagliarsi contro "Striscia" è un leghista doc come Davide Caparini, vicepresidente della commissione di vigilanza sulla Rai che accusa la trasmissione di attacco strumentale a pochi giorni dal voto: «risulta difficile non credere che tutto non entri in una sceneggiata creata ad arte per arrecare un gravissimo danno all'immagine della Lega a pochi giorni dal voto» ha tuonato Caparini tacciando "Striscia" di «disinformazione gravissima, scientifica e ripetuta, che non può essere tollerata da nessun democratico». La vicenda sicuramente finirà in tribunale, ma l'ultima parola spetta a "Striscia", che proprio in nome della "par condicio" dovrebbe suggerire a Caparini, vista la carica istituzionale, la visione di altri programmi. Se cerca violazioni della "par condicio" avrà pane per i suoi denti. Se non le trova: un bel Tapirone d'oro!
24 Maggio 2002
Andrea Muti
