Il primo colloqiuo di lavoro

Non parlatemi di colloqui…ho perso il conto di tutti quelli che ho fatto quest’anno… Dopo 8 anni di fossilizzazione , mi sono decisa a dare una svolta alla mia vita professionale…ma che fatica!! L’ultimo l’ho sostenuto proprio ieri sera per un posto come impiegata ufficio estero in una multinazionale francese del settore chimico….ma credo non sia andato bene…cavoli.. nonostante abbia un’ottima conoscenza della lingua inglese,del francese e una conoscenza accettabile dello spagnolo e nonostante una buona dimestichezza con i principali supporti informatici e un’esperienza lavorativa di 8 anni…quando ho detto loro di non saper usare POWERPOINT (ma che non avrei fatto fatica ad apprenderne l'uso) mi hanno guardata come fossi una marziana che stava commettendo peccato mortale…e mi hanno liquidata in fretta con una stretta di mano (alquanto moscia) e uno stentato sorriso….ma va a ciapà i ratt…si dice dalle mie parti! E poi non sopporto queste società di Selezione del Personale che in un quarto d’ora ti riempiono di domande assurde e per nulla pertinenti col lavoro oggetto del colloquio e pretendono di aver capito tutto di te…come quei due di ieri sera…e non solo loro…la maggior parte è cosi…ma dico io che cosa ve ne può fregare se io leggo Kerouac o Yeoshua, se guardo la Tv o preferisco il cinema,se ho una 500 o un Ferrari Testa Rossa,se i miei genitori sono separati o vanno d’amore e d’accordo, se sono ingegneri o operai!!!! Mah, sta di fatto che è tutto molto complicato…credevo sarebbe stato più semplice rimettermi sul mercato e trovare una nuova occupazione, invece mi sto rendendo conto che non è cosi..sarà anche per il fatto che sono una giovane donna nubile e senza prole..e si perché osservo il loro sguardo quando mi chiedono il mio stato civile e noto il cambiamento della loro espressione quando dico che sono in procinto di andare a convivere con il mio ragazzo…e che in futuro spero di avere figli..Tutto questo è frustrante…perché so di essere una persona professionalmente valida…ma non mi danno l’opportunità di dimostrarlo.