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I tre migliori film per categoria.

Ultimo Aggiornamento: 16/10/2008 17:24
Luna Park '50

Sono pronto. Chiudo il libro, la radio, il computer e la lettera da imbucare. Preparo da mangiare ai gatti ed esco. Mi avvio verso il Luna Park. E' una bella sera di novembre. La temperatura è ancora mite. La foschia sale a sfumare i contorni delle case, a ingentilire i volti delle persone, ad attutire l'aggressività di Milano. Vedo già le luci, sento i rumori della festa, il brusio delle folla, l'odore (terrificante) degli hot dog e quello (rassicurante) dei mandorlati. Vedo volare nell'aria sbuffi di zucchero filato. Su un vecchio fonografo arranca un 78 giri un po' gracchiante, Edith Piaf.

"Je revois la ville en fête et en délire
Suffoquant sous le soleil et sous la joie
Et j'entends dans la musique les cris, les rires
Qui éclatent et rebondissent autour de moi
Et perdue parmi ces gens qui me bousculent
Étourdie, désemparée, je reste là
Quand soudain, je me retourne, il se recule,
Et la foule vient me jeter entre ses bras...


Emportés par la foule qui nous traîne
Nous entraîne
Écrasés l'un contre l'autre
Nous ne formons qu'un seul corps
Et le flot sans effort
Nous pousse, enchaînés l'un et l'autre
Et nous laisse tous deux
Épanouis, enivrés et heureux..."

Il baraccone delle meraviglie!!! Vieni, Lanciatrice di coriandoli, saliamo sulla navetta e lasciamoci proiettare nel tunnel degli anni Cinquanta.

Cinema Smile: commedia
"The Ladykillers", di Alexander Mackendrick, 1955.
Commedia nera, così british che più british non si può. Alec Guinness, professore di crimine satanicamente dimesso, Cecil Parker maestosamente maggiordomesco, Herbet Lom genialmente psicopatico (come sempre) e un Peters Sellers agli esordi, grassoccio e impacciato. Una banda di killers maldestri deve far fuori la linda vecchietta, impeccabile nel suo look tutto arsenico e vecchi merletti, che ostacola i suoi piani. In modo atrocemente spiritoso, sarà la vecchietta a farli fuori tutti. Irresistibile. (Per la grande ammirazione che ho per i fratelli Coen, stendo un velo pietoso sul remake che hanno fatto di questo film: un oltraggio perpetrato, ahimé, anche con la complicità di Tom Hanks).


Cinema Lumière: comico
"Mon oncle", di Jacques Tati, 1958
Il boom economico si avvicina. Le case si plastificano e si riempiono di gadget idioti. I bambini si ipernutrono di schifezze. La sindrome dell'apparire comincia a diventare epidemia. Il conformismo piccolo borghese soffoca ogni impulso creativo. Per fortuna c'è un clown anarchico, stralunato. crudelmente candido, che ci insegna come si fa a prendere tutto questo a calci nel sedere. Se quelli del '68 avessero visto e capito questo film , la fantasia sarebbe davvero andata al potere; e non, come è accaduto, a farsi fottere.


Cinema Hollywood: sentimentale
"Picnic" di Joshua Logan, 1955.
William Holden, vagabondo dai pettorali plastici e irresistibilmente sudaticci, sbarca in una remota cittadina del Kansas. Porterà turbamenti nelle adolescenti ingenue (ma neanche troppo), farà scorrere fremiti di eros nelle vene delle quarantenni, metterà un po' di caos nell'ordine perbenista e bigotto della middle class di provincia; e se ne andrà portando con sé la reginetta di bellezza locale (Kim Novak). Kitsch, kitsch, Hurrah!

Drive In California: drammatico
"Gioventù bruciata" di Nicholas Ray, 1953.
James Dean. Nascita e morte del mito di un bello e dannato: è lui. Lui che si presenta - trafiggendo lo schermo - ubriaco, farfugliante, lo sguardo trasversale, le spalle incassate, la maglietta girocollo bianca, biascicando il fiore che tiene in bocca di saliva e di rabbia. Il film è già tutto qui come una tragedia greca è già tutta nel suo prologo.

Cinema Caccia alle streghe: fantascienza
"L'invasione degli ultracorpi" di Don Siegel, 1956
I viscidi tentacoli che fuoriescono da schifosi baccelloni calati dallo spazio, si impossessano degli umani e ne distruggono personalità, carattere, sentimenti, fantasia, emozioni. Spettri disanimati si aggirano per le strade delle città morte. Chi si ostina a non crederci viene scambiato per pazzo. Il destino di tutti è segnato, nessuno riuscirà a sottrarsi alla propria disumanizzazione. E, rabbiosamente impotente, il protagonista che ha cercato di contrastare l'invasione (metafora del nazismo, dello stalinismo, del maccartismo?), può solo girarsi verso la macchina e urlare "You're the next". Agghiacciante.

Cinema Maracaibo: avventura
"Il corsaro dell'isola verde" di Robert Siodmak, 1951
Fantasia, azione, allegria, ironia in un improbabile Caribe-Piedigrotta di cartapesta, sgargiante e cartolinistico. Uno dei primi film di Burt Lancaster, ex trapezista di circo, impegnato in una performance acrobatico-muscolare irresistibile.

Cinema Guillotin: noir
"Casco d'oro" di Jacques Becker, 1952
Storia d'amore e di coltello ambientata nelle sentine della Belle Epoque. Lei è una puttana di fulgida e dorata bellezza (una Simone Signoret, prima del troppo alcol ingurgitato e delle troppe corna inflittele da quel mascalzone di Yves Montand, stupenda e sensuale come un'orchidea carnivora), lui è un piccolo malavitoso (Serge Reggiani: voce, occhi, gesti di nevrotica, appassionata tristezza). Amori e tradimenti, infami e sicofanti, cuori puri, cuori duri e cuori laidi, agguati di strada tra bande di apache sullo sfondo di una Parigi fin de siècle fatta rivivere in un bianco e nero spettacolare. A vincere, su tutto e su tutti, sarà la ghigliottina.

Cinema Inferno: thriller
"Vertigo" di Alfred Hitchcock, 1958
Povero, triste, segaligno e grigio Scottie che soffre di vertigini. Povero ingenuo e romantico Scottie che si innamora della donna sbagliata. Povero, sfortunato Scottie che la perde e cade in depressione. Povero, perseguitato Scottie che re-incontra la sua (inquietantissima) sosia e se ne re-innamora. POvero, razionale, onesto Scottie che viene afferrato dal dubbio e indaga, indaga, indaga...Povero Scottie che scoprirà la verità, sopravviverà al delitto ma non al castigo; e dovrà passare tutto quel che gli resta da vivere nell'inferno buio della non-consolazione. Povero Scottie...Hitchcock mai così meravigliosamente crudele.

Cinema Frontiera: western
"Johnny Guitar" di Nicholas Ray, 1954
Decadente e manierista. Patologico e corrotto. Fumettistico e languido. Pistoleri edipici con la faccia legnosa di Sterling Hayden, donne perbene dalla malvagità velenosa con la faccia inamidata di Mercedes McCambridge, donne perdute dall'animo virilmente tenero con la faccia ambigua di Joan Crawford (Vienna).

Johnny: "Mentimi. Dimmi che per tutti questi anni mi hai aspettato."
Vienna: "Ti ho aspettato per tutti questi anni."
Johnny: "Mentimi.Dimmi che mi ami ancora come ti amo io."
Vienna:"Ti amo ancora come mi ami tu."
Johnny: "Di quanti uomini ti sei dimenticata?"
Vienna: "Di quante donne ti ricordi?"

Deve essere per questo dialogo che Truffaut amava moltissimo questo film. Non ho mai capito invece perché questo film lo amasse molto anche quella zucca secca di Godard.

Cinema Ungaretti: guerra
"L'arpa birmana" di Kon Ichikawa, 1951
Le ustioni di Hiroshima e Nagasaki bruciano ancora sulla pelle del Gioppone martoriato dalla guerra. Ken Ichikava libera un canto di pace dolente e rasserenante. Gli uomini delle opposte trincee si sentono alla voce e si uniscono nel canto. In un laico pellegrinaggio di pietà, un finto monaco buddhista raccoglie i resti dei caduti vagando per i campi di battaglia, accompagnato dal suo pappagallo e dalla sua arpa. Ed è come se, sullo schermo, in trasparenza si leggesse:

Di che reggimento siete
Fratelli ?

Parola tremante
Nella notte

Foglia appena nata

Nell'aria spasimante
Involontaria rivolta
Dell'uomo presente alla
Sua fragilità

Fratelli

Cinema Sol Levante: fuoriclasse
"Rashomon" di Akira Kurosawa, 1950.


Usciamo dal tunnel delle meraviglie. Purtoppo qualcosa ci siamo persi. Marlon Brando, per esempio. Sarà per un' altra volta. Sbarchiamo dalla navetta. Il Luna Park chiude. Sulle ultime note dell'accordéon, si spegne anche la voce di Edith Piaf.

"Entraînée par la foule qui s'élance
Et qui danse
Une folle farandole
Je suis emportée au loin
Et je crispe mes poings, maudissant la foule qui me vole
L'homme qu'elle m'avait donné
Et que je n'ai jamais retrouvé..."
Lal-la lal-la lal-la lal-la...là.


26/11/2004 10:45
 
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