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Vestiti da indossare e poi mangiare. Al posto di ago e filo usa solo fuoco, fiamma e zucchero. Lui è Roberto Rinaldini, giovane e estroso chef, pasticcere e artista riminese, capace di stupire palati ed esperti di moda. Tre le sue opere uniche al mondo: un bikini di zucchero lavorato a corallo, un cappello istoriato con fondale marino, e pareo legato da una cintura con ciondoli di zucchero
Quando il vestito "sa" di zucchero
L'idea è del riminese Roberto Rinaldini
"Se l’anno scorso per me è stato un bellissimo gioco, quest’anno farò sfilare davvero i miei dessert-a-porter!". Parola di Roberto Rinaldini, giovane e estroso chef, pasticcere e “artista” riminese, capace con dolci e creazioni di zucchero di stupire non solo palati, ma anche esperti di moda. In occasione della prima serata di sfilate in piazza Cavour a Rimini organizzate dal Consorzio “Riviera delle Mode”, fashion show itinerante “Made in Cna”, il più giovane membro dell’Accademia dei Maestri Pasticceri Italiani, nonché pasticcere dell’anno 2005 per la rivista “Bargiornale”, ha presentato tre creazioni “pret-a-porter” tutte di zucchero.
foto di Elisabetta Acquaviva
Rinaldini ha presentato tre opere uniche al mondo "perché realmente indossabili - spiega. Non abiti di cioccolato che si sciolgono al primo sole, ma capi di abbigliamento che, se uno vuole, con un po’ di attenzione, può indossare davvero. E mangiare!". Un vero e proprio couturier insomma, che al posto di ago e filo userà solo fuoco, fiamma, e ovviamente zucchero. E il corpo delle modelle che si presteranno allo speciale defilè.
Dietro c'è tanto l’impegno per realizzare gli abiti: "lo zucchero viene colato, tirato e soffiato, candito e filato - spiega Roberto. Il colato diventa trasparente: grazie ad un martellino lo polverizzo in alcuni punti, e riesco a dare così un effetto “diamantato”. I fiori, per esempio: sono in zucchero tirato, lavorato sotto lampada a 60 gradi, rifiniti uno a uno". Un lavoro apprezzabile soprattutto nella preparazione del bouquet di rose, realizzato in caramello.
A sostenere le sue creazioni, un telaio in pastigliaggio (la pasta delle caramelle dure), anche questo commestibile. Una bella e importante sfida per lo chef riminese, che come filo conduttore alla base delle sue creazioni, ha immaginato tre abiti, da indossare in tre diversi momenti in una tipica giornata estiva.
Il primo, “Abyss”, ideale per una bella mattinata in spiaggia: bikini di zucchero lavorato a corallo, cappello istoriato con fondale marino, e pareo legato da una cintura con ciondoli di zucchero. I colori? Decisamente solari: "fucsia, azzurro e verde, rigorosamente alimentari". Sensualità? Certamente, perché "dietro la schiena è completamente scoperta".
Il Secondo “Red Philosophy”, un abito da cocktail, tutto giocato su toni rossi. "Ho immaginato - spiega Rinaldini - una gipsy woman capace di mixare stili diversi: corpetto a triangolo con zucchero al caramello color rosso, legato da fasce in tessuto. E in testa un cappello stilizzato sempre di color rosso".
Terzo, per la sera, è “Sweet Sensation”: "corpetto in zucchero trasparente e avorio, a dare una sensazione di cascata di diamanti; minigonna in zucchero caramellato; cappello a tesa larga con rose in pastigliaggio e bouquet di rose di zucchero e di caramello".
Infine i dolci o i vestiti futuri: "A gennaio realizzerò il pezzo in zucchero per la squadra riminese che concorrerà per vincere la Coppa del Mondo di Gelateria al Sigep". |