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Il sonno è alleato della buona salute. Chi rinuncia alle giuste ore di riposo si ammala più facilmente di ipertensione, infarto e ictus.
Cuore a rischio per chi dorme poco
Imputati: superlavoro e stili di vita
La scienza è dalla parte di chi ama il dolce dormire: il sonno è alleato della buona salute. Al contrario, chi rinuncia alle giuste ore di riposo rischia anche grosso e si ammala più facilmente di ipertensione, infarto e ictus. L’allarme viene dagli esperti in occasione della VI Giornata del dormiresano, in calendario per il 21 marzo e promossa dall'Associazione italiana di medicina del sonno (Aims).
La mancanza di sonno e i turni di lavoro troppo pesanti possono addirittura causare il “'karoshi”, parola giapponese che indica appunto la morte improvvisa da superlavoro, causata dallo stakanovismo spinto all'estremo, tipico dei giapponesi. Si tratta di un’insidia che non risparmia nemmeno gli italiani, spiega Gianfranco Parati, primario di cardiologia all'ospedale San Luca-Istituto auxologico italiano: a rischio soprattutto chi lavora di notte e riposa di giorno, come guardie, medici o infermieri, ma in più in generale i liberi professionisti, ossia le persone che, non dovendo timbrare il cartellino, finiscono per dosare male le proprie forze e nei “periodi caldi” sono costretti a imporsi ritmi eccessivi e orari disumani.
Ma anche senza arrivare a questi eccessi, dormire male può far aumentare di tre volte il rischio di avere un infarto, e di quattro volte il rischio che una depressione, anche se ben curata, torni a manifestarsi. Sono 12 milioni gli italiani che soffrono di insonnia e che hanno di conseguenza difficoltà di concentrazione e di memoria al risveglio, oltre a manifestare tensione, irritazione e altri disturbi dell'umore. "Eppure, spiega Mario Giovanni Terzano, ordinario di neurologia del centro di Medicina del Sonno all'Università di Parma, l'insonnia resta ancora un disturbo sotto diagnosticato, la terapia è applicata poco e male e i pazienti spesso autogestiscono il trattamento. In effetti, solo il 16% degli insonni è curato, il 56% non si cura affatto, il 40,5% rifiuta le cure e il 7,3% ricorre ancora al fai-da-te".
Una buon sonno invece, è portatore di buona salute. Durante il riposo infatti, hanno spiegato gli esperti, il nostro corpo entra in uno stato per così dire di “stand-by”, regola cioè tutte le funzioni vitali al minimo per potersi riposare. Quando ci svegliamo l'organismo si riattiva, liberando l'ormone dello stress, il cortisolo, e innalzando la pressione sanguigna, in modo da rimettere in marcia tutte le funzioni. Normalmente dormire bene inibisce il rilascio di cortisolo durante il sonno; invece dormire male, con frequenti risvegli notturni o riposando solo per poche ore, fa sì che l'ormone dello stress continui a far lavorare il nostro sistema cardiovascolare, bombardandolo letteralmente di stimoli.
I disturbi del sonno non risparmiano i giovani e addirittura i bambini. Colpa degli stili di vita inadatti, con nottate trascorse sui libri, o al lavoro fino a tarda sera e poi a fare le ore piccole in pizzeria, in discoteca tirando magari fino all’alba. Oppure, se già si è genitori, al ristorante a fare le ore piccole con il pupo al seguito. Tutte abitudini a rischio, che negli ultimi anni hanno causato un boom di insonnia tra giovani, adolescenti e bimbi. Per grandi e piccoli il consiglio degli specialisti è di imporsi orari e sane regole di vita, aumentando possibilmente la quota di esercizio fisico. Gli esperti però ammoniscono: quando è necessario, "non rimandiamo il ricorso ai farmaci: se scelti bene funzionano nell'80% dei casi e se assunti tempestivamente la durata della cura sarà più breve", ha concluso Ferini Strambi, docente e responsabile del Centro per i disturbi del sonno all'ospedale San Raffaele di Milano e presidente dell'Aims. |