Il New York Times incorona Ferrara
Giuliano Ferrara, promotore della lista "Aborto no grazie"
Il quotidiano americano: «Veltroni?
E' un baby boomer che ama il rock»
TORINO
Il New York Times incorona senza farne le lodi Giuliano Ferrara come la «personalità politica più avvincente» della campagna elettorale in corso in Italia, in grado quantomeno di evidenziare «il vuoto di potere» esistente in questo momento nel Paese, tanto quanto «uno sguardo veloce» del potere. Più dei candidati leader delle due maggiori formazioni politiche, Silvio Berlusconi e Walter Veltroni, liquidati come i «soliti sospetti in uno scenario politico quasi incomprensibile agli osservatori esterni, dove gli stessi politici compaiono e svaniscono in dissolvenza promettendo riforme e producendo stasi se non declino».
Il lungo articolo che porta la data del sei aprile non appare come un applauso incondizionato alla figura del giornalista e polemista, bensì come un amaro riconoscimento che nel desolato panorama politico italiano è la sua figura a staccarsi con maggiore forza. In una corrispondenza da Roma firmata Rachel Donadio, non si esclude una possibile vittoria alle elezioni del «carismatico miliardario leader del centro destra Silvio Berlusconi» che «potrebbe ancora una volta riemergere dalle ceneri», e questa volta «per sconfiggere Walter Veltroni, un baby boomer amante del rock’n’roll che si è appena dimesso da sindaco di Roma».
Ma, aggiunge il quotidiano, neanche il Cavaliere è orientato alle riforme, orientato alle riforme, «impegnato nell’organizzare una cordata di investitori, di cui fanno parte anche i suoi figli, per comprare la maggioranza di Alitalia». Non tutto è roseo, però, neppure per il direttore del Foglio. Ferrara, scrive Donadio, è un «comunista trasformato in conservatore, l’intellettuale provocatore più melodrammatico e mutevole» del Paese. «La vita politica dell’Italia è sempre stata assurda, ma il recente tocco tetrale di Ferrara è un tantino più profondo. È un barometro culturale, altamente in sintonia con la disperazione in cui versa l’umore nazionale». E così, «più della "real politik" dei candidati principali, Ferrara, con la sua insistenza nelle idee, incide nelle ansie dell’Italia sul futuro dell’Europa, la perdita delle identità nazionale, l’aumento dell’immigrazione, il declino del credo cristiano».
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sarà senza dubbio la novità politica dell'anno
si presenta solo alla Camera
ce la farà a superare lo sbarramento del 5% ?.. io dico di si ..dopotutto è un tema talmente trasversale