PRESI ALTRI DUE AGGRESSORI
E' stato dichiarato morto all'ospedale di Borgo Trento Nicola Tommasoli aggredito il primo maggio da 5 giovani a Verona. Il giovane era stato pestato la notte del primo maggio a Verona. Per l'aggressione sono stati arrestati tre giovani, simpatizzanti della destra piu' estrema. Tutti e tre gli arrestati, Raffaele Delle Donne e Guglielmo Corsi, entrambi di 19 anni e Andrea Vesentini, di 20, hanno ammesso di aver partecipato al pestaggio, messo in atto da cinque persone. Gli altri due del gruppo non ancora arrestati sono ricercati ma già identificati e non é escluso che presto si consegnino alla Digos veronese.
La conferma della morte è stata data dal direttore sanitario dell'azienda ospedaliera di Verona, Pierpaolo Benetollo. Alle 18 il collegio medico ha concluso il periodo di osservazione per l'accertamento di morte. I genitori del ragazzo hanno espresso il desiderio di donare gli organi ed i tessuti; sono ora in corso gli accertamenti clinici e strumentali per la valutazione di idoneità alla donazione. Le operazioni di prelievo, se l'esito delle analisi sarà positivo, inizieranno in serata.
PM, MOTIVI PESTAGGIO NON SONO POLITICI
I motivi del pestaggio di Nicola Tommasoli non sono politici e la spiegazione della sigaretta negata è plausibile. Lo ha detto il sostituto procuratore di Verona, Francesco Rombaldoni, che conduce le indagini sull'aggressione al giovane disegnatore industriale ricoverato in coma all'ospedale di Verona.
VERONA SOTTO CHOC, INCREDULITA' E SGOMENTO
Incredulità, sgomento, sofferenza, voglia di reagire, desiderio di sicurezza. A Verona i sentimenti si incrociano e si scontrano commentando il pestaggio mortale della notte del Primo maggio. "Un gesto incredibile di un folle - dice Erika Pianegonda, impegata di 32 anni - anzi di un gruppo di pazzi. Non possiamo spiegarlo altrimenti anche se è facile semplificare addebitando il dramma a un colpo di testa". Più articolata l'analisi di Massimo Favazza, titolare di un ristorante nei pressi di Castelvecchio. "Il centro di Verona è pericoloso - sostiene l'imprenditore - ho lavorato in una famosa enoteca nel cuore della città e ne ho viste di tutti i colori. Anche nel mio locale le porte dopo una certa ora vengono chiuse. Mi fa piacere sapere che agli autori del pestaggio si sia arrivati anche con l'ausilio di telecamere. A Verona sono centinaia ma per questa gente non sono mai abbastanza". "Una mazzata - dice ancora una donna che vuole mantenere l'anonimato - sono tutti nostri figli e siamo tutti disperati".
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I buoni vannoinvece ioche sonovado dove voglio
Errare è umano, perseverare è cattolico