Il ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, a Davos in occasione del World Economic Forum, annuncia: “Dal primo gennaio del 2010 saranno definiti i nuovi parametri per definire la pensione in base alle aspettative di vita: prima lasci il lavoro, meno prendi. Il taglio dell'assegno pensionistico, a seconda dei casi, varierà dal 6 all'8 per cento. Una riduzione che si potrà contenere solo lavorando più a lungo”.
Tremonti spiega che la strategia del governo delineata nel Libro Verde dal ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi, che prevedeva cambiare il welfare state ispirandosi alla cosiddetta flexsecurity, cioè tutelando il lavoratore e non il posto di lavoro, spostando le risorse dalle pensioni alle altre voci dello stato sociale, è un’operazione che oggi, in piena crisi globale, sarà difficile da realizzare. Perché seguendo questa procedura il governo si ritroverebbe a dover fronteggiare il problema dei lavoratori in esubero, quelli cioè da licenziare o cui dare la pensione quando si può.
Per il momento, comunque,gli otto miliardi per il biennio 2009-2010 (se si troverà l'accordo con le Regioni) finanzieranno l'estensione della cassa integrazione in deroga, cioè a favore di chi (a cominciare dai precari) non ha diritto ad alcun sostegno al reddito una volta perso il lavoro.
Il ministro Sacconi conferma: “Nel breve periodo non ci sono le condizioni» per rimettere mano al sistema previdenziale. I soli due interventi che scatteranno saranno l'innalzamento dell'età pensionabile delle lavoratrici statali, in osservazione della sentenza della Corte di giustizia Ue, e l’introduzione di nuovi coefficienti di trasformazione dal primo gennaio 2010”.
Autore:
Marianna Quatraro
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I buoni vannoinvece ioche sonovado dove voglio
Errare è umano, perseverare è cattolico