Il sito del Popolo delle Libertà grida: «Ci vogliono imbrogliare». Ad una settimana dal voto, Berlusconi mette le mani avanti e si appella al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Rischio brogli: «Le schede elettorali, così come sono state predisposte dal ministero dell'Interno, non offrono garanzia alcuna che sia rispettata la volontà degli elettori e inducono più facilmente all'errore che all'espressione di un voto regolare».
La replica del Viminale non tarda. «È bene che si sappia che le schede corrispondono alla legge vigente, nessuno ha usato fantasia nel predisporle», sottolinea il ministro Giuliano Amato. È un decreto del marzo 2006, firmato da Berlusconi, a «stabilire il passaggio dei simboli da verticale a orizzontale». Secondo il ministro, se il Parlamento avesse voluto modificare le schede «avrebbe però dovuto pensarci prima, con il decreto legge che ha dato avvio alle votazioni». Invece nessuno ha posto il problema e «modificarle oggi, e anche già la scorsa settimana è impossibile, anche da parte del Parlamento, perchè i nostri militari all'estero hanno già votato sulla base delle schede esistenti».
I buoni vannoinvece ioche sonovado dove voglio
Errare è umano, perseverare è cattolico