di Isabella Santacroce ho letto solamente "Fluo". Il suo modo di scrivere lo trovo abbastanza "adolescenziale" cioè carico di quella voglia di ribellarsi e di trasgredire tipica dell'adolescenza, o almeno così era impostato "Fluo"
La protagonista di queste storie riccionesi racconta in prima persona di una sua estate trascorsa in un appartamento condiviso con amici e amiche e in giro per luoghi abitati da un mondo parallelo che rifugge la "normalità" degli adulti. Il libro, nel suo stile immaginifico, narra storie di vita di giovani degli anni novanta, che vivono una loro esistenza accellerata, dissipatoria, talora irresponsabile, e sono insieme trasgressivi e sognatori, iper-consumisti e super-oministi.
[Modificato da Nikka84 11/12/2004 22.10]