La Pari e la Torretta sono ad Amman

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piadina°
00venerdì 3 dicembre 2004 20:24
SIENA - Simona Pari e Simona Torretta, rapite in Iraq e successivamente rilasciate, hanno ripreso la loro attività umanitaria all'estero. Lo ha annunciato la giornalista Anna Pizzo, comunicando la loro assenza al convegno «Quando la guerra colpisce gli operatori di pace», organizzato all'Università di Siena nell'ambito delle manifestazioni per la Festa della Toscana.
«Simona Pari e Simona Torretta - ha detto Anna Pizzo - si scusano per l'assenza ma sono tornate a fare il loro lavoro e in questo momento non sono in Italia». Secondo quanto si è appreso a margine del convegno, Simona Pari e Simona Torretta si troverebbero da alcuni giorni ad Amman.

LA FAMIGLIA TORRETTA: «SAPPIAMO CHE E' IN LOMBARDIA» La notizia è stata smentita dai famigliari della Torretta: «Noi sappiamo che Simona è partita assieme ad altre persone, di "Un ponte per...", tra le quali Simona Pari, ma la loro destinazione è la Lombardia». È quanto precisa la famiglia di Simona Torretta. «Sappiamo che rimarrà fuori una settimana, al massimo dieci giorni ma escludiamo che si recherà all'estero», ribadiscono i familiari della volontaria rapita in Iraq e poi rilasciata.

LUCIANO PARI: «NON SO NULLA» - C'è il riserbo assoluto sulla destinazione delle due operatrici umanitarie. «Non lo so, non so nulla». Luciano Pari, padre di Simona, raggiunto al telefono ha detto di non sapere dove si trovi sua figlia in questo momento. Pari ha voluto evitare di rispondere a qualsiasi domanda che riguardasse Simona. «Non so, non ho nessuna novità e non ho nulla da dire» è stata infatti la sua risposta alla domanda di come avesse reagito di fronte alla notizia che la figlia era in procinto di lasciare di nuovo l'Italia.

RAPITE DAL 7 AL 28 SETTEMBRE - Le due ragazze erano in Iraq per conto dell' associazione «Un ponte per..» ed erano state rapite il 7 settembre scorso insieme ad altri due operatori, un uomo e una donna, entrambi iracheni. Il 28 settembre le due ragazze erano state rilasciate.

robbydam
00sabato 4 dicembre 2004 12:20
proverbio napoletano

E' inutile versare rum ... .. nu' strunz nun addiventa babà



[SM=x39854]
piadina°
00sabato 4 dicembre 2004 13:10
la vediamo diversamente....
non vado oltre onde evitare polemiche sterili
sebastian78
00sabato 4 dicembre 2004 13:23
Fermo restando che NON GLIELO AUGURO ASSOLUTAMENTE,
ma mettiamo per caso che qualcuno le rapisca di nuovo , che succederebbe?
[SM=x39917]
Lanerossi
00sabato 4 dicembre 2004 13:49
Penso sia la dimostrazione che non lo fanno per soldi...
Voi per soldi tornereste (be', a parte che mi sembra che Amman sia in Giordania e non in Iraq) dove vi hanno rapiti...
No, per me sotto c'è veramente qualcosa di più grande. Sarà perchè io credo che ci sia anche qualcosa di più grande dei soldi che possa muovere delle persone a fare delle "follie".
sebastian78
00sabato 4 dicembre 2004 13:56
Ognuno è libero di rischiare di morire per i propri ideali, ma non sulle spalle degli altri.

Sono dell'idea che il nostro Governo debba diffidare i civili che si recheranno in zone di guerra, e chi lo farà si prenderà la responsabilità delle proprie azioni.
CARMINE84
00sabato 4 dicembre 2004 14:03
Simone in missione ad Amman
"Stanno riallacciando contatti"
Dopo annunci e smentite alla fine è arrivata l'ufficializzazione: Simona Pari e Simona Torretta sono ripartite per il Medio Oriente. Le due ex rapite non hanno fatto ritorno a Baghdad ma sono ad Amman, in Giordania, per riprendere i contatti con i volontari iracheni dell'associazione "Un ponte per...".


Ma erano state le stesse ragazze a dire che avrebbero ripreso il loro lavoro interrotto alle 15 del 7 settembre, quando un commando di una quindicina di terroristi entrò nella sede di 'Un ponte per' a Baghdad e le rapì. Due mesi dopo il sequestro l'organizzazione non governativa cerca di rimettere in moto i progetti che era stata costretta ad interrompere. E per farlo non poteva che affidarsi a chi quei progetti ha visto nascere, alimentato e portato avanti.

Non è escluso, inoltre, che siano state proprio le due volontarie a chiedere di tornare 'sul campo', dopo un periodo passato a riprendersi dal sequestro e a rispondere alle domande di magistrati e giornalisti.


Cyrano
00sabato 4 dicembre 2004 15:19
Re:

Scritto da: sebastian78 04/12/2004 13.56
Ognuno è libero di rischiare di morire per i propri ideali, ma non sulle spalle degli altri.

Sono dell'idea che il nostro Governo debba diffidare i civili che si recheranno in zone di guerra, e chi lo farà si prenderà la responsabilità delle proprie azioni.



ma non ci vanno per turismo.
ci vanno per azioni umanitarie.
allora il governo dovrebbe diffidare tutti i volontari che vanno per aiutare la popolazione?






Ciaozzz
sebastian78
00sabato 4 dicembre 2004 16:22
Re: Re:

Scritto da: Cyrano 04/12/2004 15.19


ma non ci vanno per turismo.
ci vanno per azioni umanitarie.
allora il governo dovrebbe diffidare tutti i volontari che vanno per aiutare la popolazione?



Ciaozzz




C'è la croce rossa per quello e gli organi militari preposti.

E poi non ho parlato di "vietare": ognuno è libero di rischiare il culo come vuole per gli ideale che ritiene più giusti.
Ma che le conseguenze non ricadano su tutti.

[Modificato da sebastian78 04/12/2004 16.24]

Cyrano
00sabato 4 dicembre 2004 16:43
Re: Re: Re:

Scritto da: sebastian78 04/12/2004 16.22



C'è la croce rossa per quello e gli organi militari preposti.

E poi non ho parlato di "vietare": ognuno è libero di rischiare il culo come vuole per gli ideale che ritiene più giusti.
Ma che le conseguenze non ricadano su tutti.

[Modificato da sebastian78 04/12/2004 16.24]




la croce rossa non può fare tutta da sola.
i militari son troppo impegnati a sganciare bombe.
servono persone che aiutano le popolazioni in difficoltà.
dovrebbe essere compito proprio di quei militari dare protezione a sta gente...





Ciaozzz
sebastian78
00sabato 4 dicembre 2004 16:59
Re: Re: Re: Re:

Scritto da: Cyrano 04/12/2004 16.43


la croce rossa non può fare tutta da sola.
i militari son troppo impegnati a sganciare bombe.
servono persone che aiutano le popolazioni in difficoltà.
dovrebbe essere compito proprio di quei militari dare protezione a sta gente...





Ciaozzz




-se i volontari si arruolassero nella C.R. "automaticamente" potrebbe fare tutto da sola

-i militari SOLO impegnati a sganciare bombe? hahahaha
Cyrano
00sabato 4 dicembre 2004 17:03
esistono una miriade di ONG , vogliamo chiuderle tutte per far confluire tutto nella CI.

i militari ? non ho ancora visto qualcosa che non fosse il dare la caccia all'iracheno.
ma si va ot.





Ciaozzz
sebastian78
00sabato 4 dicembre 2004 17:07
Re:

Scritto da: Cyrano 04/12/2004 17.03
i militari ? non ho ancora visto qualcosa che non fosse il dare la caccia all'iracheno.
ma si va ot.
Ciaozzz




Tu come lo sai?
Ne sei certo?
e soprattutto: "io non ho visto", DOVE non hai visto?

Io le operazioni umanitarie dell'esercito le ho viste coi miei occhi.

Quelle delle Simone no...
E forse neanche tu.

Cmq tornando IT,
non mi pare giusto che lo Stato Italiano debba pagare per gli ideali personali di due civili sconosciute.

[Modificato da sebastian78 04/12/2004 17.09]

Cyrano
00sabato 4 dicembre 2004 17:13
Re: Re:

Scritto da: sebastian78 04/12/2004 17.07





Cmq tornando IT,
non mi pare giusto che lo Stato Italiano debba pagare per gli ideali personali di due civili sconosciute.

[Modificato da sebastian78 04/12/2004 17.09]




lo stato italiano paga delle persone per andare ad aiutare le popolazioni sofferenti.
vogliamo impedirlo? poi ci lamentiamo che arrivano tutti qui? o allora basta bombardare le navi come ha proposto la lega?
ogni stato benestante ha il DOVERE morale di aiutare chi sta peggio , e di favorire quelle persone che hanno le palle per farlo.
quelli sono soldi ben spesi , o vogliamo solo spenderli in sprechi e cattedrali nel deserto?





Ciaozzz
piadina°
00sabato 4 dicembre 2004 17:27
Re: Re:

Scritto da: sebastian78 04/12/2004 17.07



Cmq tornando IT,
non mi pare giusto che lo Stato Italiano debba pagare per gli ideali personali di due civili sconosciute.

[Modificato da sebastian78 04/12/2004 17.09]




si entra in un meccanismo perverso...
loro sono volute tornare la perchè ci credono....(ad Amman perchè Unponteper ha chiuso la sede a Baghdad).
Amen
Si puo' essere d'accordo o meno...

Il mio punto di vista? Non so se avrei le palle come loro...


sebastian78
00sabato 4 dicembre 2004 17:38
"lo stato italiano paga delle persone per andare ad aiutare le popolazioni sofferenti.
vogliamo impedirlo?"

No, forse mi son spiegato male o non hai letto i post precedenti: mi riferisco 1- al riscatto pagato (ma è cosa già trattata) 2- soprattutto alla NON DESIDERATA ma possibile eventualità che vengano nuovamente rapite.
Parlavo di quel tipo di accollo spese.

--------------------------------------

"loro sono volute tornare la perchè ci credono....(ad Amman perchè Unponteper ha chiuso la sede a Baghdad).
Amen
Si puo' essere d'accordo o meno...
Il mio punto di vista? Non so se avrei le palle come loro... "

Ideologicamente han fatto bene, pochissimi avrebbero le palle per farlo.
Però il loro gesto porta a qualche riflessione :
1- il gesto di sfida nei confronti del terrorismo, un non volersi piegare ai loro atti ignobili; gesto onorevole.
2- il gesto che potrebbe essere interpretato come poca responsabilità e rispetto nei confronti del proprio Stato che si è mobilitato in tanti sensi, con ricadute economiche, per tirarle fuori da una situazione che non dico prevista, ma prevedibile.
3-e se succedesse di nuovo? cosa succederebbe? gli italiani stavolta come reagirebbero?
e lo stato? come dovrebbe reagire? sarebbe corretto che per le scelte etiche di due civili debba utilizzare i soldi dei contribuenti?
Cyrano
00sabato 4 dicembre 2004 17:48
Re:

Scritto da: sebastian78 04/12/2004 17.38
"lo stato italiano paga delle persone per andare ad aiutare le popolazioni sofferenti.
vogliamo impedirlo?"

No, forse mi son spiegato male o non hai letto i post precedenti: mi riferisco 1- al riscatto pagato (ma è cosa già trattata) 2- soprattutto alla NON DESIDERATA ma possibile eventualità che vengano nuovamente rapite.
Parlavo di quel tipo di accollo spese.

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"loro sono volute tornare la perchè ci credono....(ad Amman perchè Unponteper ha chiuso la sede a Baghdad).
Amen
Si puo' essere d'accordo o meno...
Il mio punto di vista? Non so se avrei le palle come loro... "

Ideologicamente han fatto bene, pochissimi avrebbero le palle per farlo.
Però il loro gesto porta a qualche riflessione :
1- il gesto di sfida nei confronti del terrorismo, un non volersi piegare ai loro atti ignobili; gesto onorevole.
2- il gesto che potrebbe essere interpretato come poca responsabilità e rispetto nei confronti del proprio Stato che si è mobilitato in tanti sensi, con ricadute economiche, per tirarle fuori da una situazione che non dico prevista, ma prevedibile.
3-e se succedesse di nuovo? cosa succederebbe? gli italiani stavolta come reagirebbero?
e lo stato? come dovrebbe reagire? sarebbe corretto che per le scelte etiche di due civili debba utilizzare i soldi dei contribuenti?



Ma quella storia è ancora oscura , imho , difficile vedere come è andata.
ci sono molti punti che mi perplimono , come il rapimento stesso , attuato in una zona che doveva essere protetta da um gruppo armato che non ha avuto resistenza alcuna... ecc ecc

imho dovrebbero spendere soldi per proteggere queste persone , quindi con militari usati a mò di guardia del corpo...
quindi , si spera , non ci sarebbe bisogno di riscatti vari...




Ciaozzz
sebastian78
00sabato 4 dicembre 2004 21:43
Re: Re:

Scritto da: Cyrano 04/12/2004 17.48

imho dovrebbero spendere soldi per proteggere queste persone , quindi con militari usati a mò di guardia del corpo...
quindi , si spera , non ci sarebbe bisogno di riscatti vari...






Si, teoricamente hai ragione.

Praticamente penso che non basterebbero 3 militari per volontario, visto che guardie del corpo grandi e grosse armate son state rapite cmq.

Lanerossi
00domenica 5 dicembre 2004 14:11
D'accordissimo con Cyrano, al di là di ogni ideologia politica

Tranen su una cosa:


Scritto da: Cyrano 04/12/2004 17.13


ogni stato benestante ha il DOVERE morale di aiutare chi sta peggio



credo che il dovere morale non ricada su ogni stato benestante, ma su ognuno di noi, ricco o povero, ciascuno nella sua misura. E non sempre (anzi!) economica. E non sempre (anzi) lontano da casa.
ottonedesign
00lunedì 6 dicembre 2004 10:00
sono coerenti..

ma se le rivedo piangere in tv parto io personalmente e gli vado a dare una testata ad ognuna..

come ha detto il saggio JHONATAN del GF5 ([SM=x39904] )..

la vera carità si fa in silenzio
aquilasola
00lunedì 6 dicembre 2004 11:44
Re:

Scritto da: ottonedesign 06/12/2004 10.00
....

la vera carità si fa in silenzio




Sono d'accordo, però non mi sembra di averle sentire gridare ai quattro venti che stavano per andare di nuovo in missione
ottonedesign
00lunedì 6 dicembre 2004 15:13
Re: Re:

Scritto da: aquilasola 06/12/2004 11.44



Sono d'accordo, però non mi sembra di averle sentire gridare ai quattro venti che stavano per andare di nuovo in missione



infatti ho detto "se le rivedo....." [SM=x39851]
CARMINE84
00martedì 21 dicembre 2004 12:42
Simona Torretta: "Resto in Italia"
"Mai sentito parlare di Santoro"
Una delle due giovani cooperanti rapite in Iraq, Simona Torretta, ha dichiarato: "Continuerò a lavorare per l'Iraq dall'Italia, se tornerò ad Amman sarà comunque per due o tre missioni molto brevi". Tornata da due giorni dalla capitale giordana dove ha continuato a lavorare per la sua ong "Un ponte per...", è intervenuta in una parrocchia di Chianciano Terme per parlare di pace. Dell'italiano ucciso in Iraq Salvatore Santoro non ha mai sentito parlare.


Ospite assieme al deputato Rosy Bindi della parrocchia di Santa Maria della Stella, ha dichiarato: "Starò in Italia anche per partecipare a convegni e incontri, cosa che ritengo molto importante per testimoniare e fare attività di sensibilizzazione, per testimoniare ciò che ho avuto la possibilità di vedere, di conoscere e di acquisire come informazioni dirette lavorando a fianco degli iracheni".

"Ho avuto il privilegio di essere stata in Iraq, prima con Saddam e dopo fin dall' inizio dei bombardamenti, ho visto due anni di vera occupazione che intendo testimoniare". Quanto alla situazione attuale del Paese mediorientale, Simona preferisce non entrare nei dettagli: "La realtà irachena è molto complessa, purtroppo c'è un caos talmente enorme da far disperare di poterne uscire". Le prossime elezioni, secondo Simona Torretta, "potrebbero essere una prima tappa, ma c'è il timore che ci possano essere sabotaggi e soprattutto non si sa come andranno a finire. Ho parlato con alcuni membri Onu che si trovano ad organizzare queste elezioni a Baghdad e stanno praticamente con le mani tra i capelli".

Torretta ritiene comunque importante aprire al Medioriente e dialogare. In questo senso, dice, "anche l'avvio del negoziato per l' ingresso della Turchia nell' Unione europea credo sia un'importante apertura nell'area mediorientale, è un passaggio politico importante mi auguro soltanto - aggiunge - che questa non diventi l'ennesima situazione da cui si creano i presupposti per cercare di isolare ancora di più il Medioriente".

La giovane ha risposto anche a una domanda sull'italiano rapito e ucciso il 15 dicembre a Ramadi, Salvatore Santoro, dall'enigmatica esistenza: "Santoro? No, non l'ho mai conosciuto e non ne ho mai nemmeno sentito parlare".

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