Simona Torretta: "Resto in Italia"
"Mai sentito parlare di Santoro"
Una delle due giovani cooperanti rapite in Iraq, Simona Torretta, ha dichiarato: "Continuerò a lavorare per l'Iraq dall'Italia, se tornerò ad Amman sarà comunque per due o tre missioni molto brevi". Tornata da due giorni dalla capitale giordana dove ha continuato a lavorare per la sua ong "Un ponte per...", è intervenuta in una parrocchia di Chianciano Terme per parlare di pace. Dell'italiano ucciso in Iraq Salvatore Santoro non ha mai sentito parlare.
Ospite assieme al deputato Rosy Bindi della parrocchia di Santa Maria della Stella, ha dichiarato: "Starò in Italia anche per partecipare a convegni e incontri, cosa che ritengo molto importante per testimoniare e fare attività di sensibilizzazione, per testimoniare ciò che ho avuto la possibilità di vedere, di conoscere e di acquisire come informazioni dirette lavorando a fianco degli iracheni".
"Ho avuto il privilegio di essere stata in Iraq, prima con Saddam e dopo fin dall' inizio dei bombardamenti, ho visto due anni di vera occupazione che intendo testimoniare". Quanto alla situazione attuale del Paese mediorientale, Simona preferisce non entrare nei dettagli: "La realtà irachena è molto complessa, purtroppo c'è un caos talmente enorme da far disperare di poterne uscire". Le prossime elezioni, secondo Simona Torretta, "potrebbero essere una prima tappa, ma c'è il timore che ci possano essere sabotaggi e soprattutto non si sa come andranno a finire. Ho parlato con alcuni membri Onu che si trovano ad organizzare queste elezioni a Baghdad e stanno praticamente con le mani tra i capelli".
Torretta ritiene comunque importante aprire al Medioriente e dialogare. In questo senso, dice, "anche l'avvio del negoziato per l' ingresso della Turchia nell' Unione europea credo sia un'importante apertura nell'area mediorientale, è un passaggio politico importante mi auguro soltanto - aggiunge - che questa non diventi l'ennesima situazione da cui si creano i presupposti per cercare di isolare ancora di più il Medioriente".
La giovane ha risposto anche a una domanda sull'italiano rapito e ucciso il 15 dicembre a Ramadi, Salvatore Santoro, dall'enigmatica esistenza: "Santoro? No, non l'ho mai conosciuto e non ne ho mai nemmeno sentito parlare".