piadina°
00mercoledì 5 gennaio 2005 18:54
TORINO - Potrà uscire dal carcere Omar Favaro, il giovane di Novi Ligure (oggi 21enne) condannato a 14 anni di reclusione perchè accusato di aver partecipato, nel febbraio 2001 insieme alla fidanzata Erika, all'uccisione della mamma e del fratellino di quest'ultima.
Il tribunale di sorveglianza di Torino ha accolto il ricorso presentato dai legali del giovane, che si trova rinchiuso nel carcere di Asti, stabilendo che il ragazzo potrà beneficiare dei permessi premio purchè presenti un progetto legato ad attività socializzanti di recupero o di volontariato.
Lo scorso ottobre Omar aveva presentato richiesta di permesso premio per andare a far visita alla nonna ma il Tribunale di sorveglianza glielo aveva negato perchè non aveva ancora scontato la metà della pena. "Il nostro assistito - ha detto uno dei difensori, Vittorio Gatti - da tempo ha manifestato l'intenzione di studiare con i suoi educatori e assistenti sociali progetti rivolti al volontariato".
Il giovane Omar, arrestato il 23 febbraio 2001 insieme con Erika De Nardo per il massacro di Susy Cassini e Gianluca De Nardo di appena 12 anni, ha già scontato oltre un quarto di pena. Anche gli educatori e le assistenti sociali del carcere di Asti, dove è stato trasferito dal Ferante Aporti di Torino al compimento del ventunesimo anno, nelle loro relazioni si sono dette favorevoli al permesso-premio.
Omar potrebbe chiedere di svolgere attività di volontariato in una parrocchia o in un ospedale, un buon proposito che aveva già espresso durante il processo d'appello, quando aveva detto ai giudici: "Fatemi lavorare, voglio rendermi utile".
Da tempo ha ripreso in mano i libri con buoni risultati: in estate ha sostenuto l'esame per passare dal corso di perito tecnico a ragioneria, fa parte del gruppo di studiodei detenuti, collabora a tutte le attività carcerarie compresa la redazione di una pagina che periodicamente viene pubblicata su un quotidiano astigiano.