Simon

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Gugovaz
00martedì 20 settembre 2005 11:11
Si è spento Simon Wiesenthal

Vienna: è morto il «cacciatore di nazisti»

Lo riferisce il centro a lui intitolato. Aveva fatto catturare il «teorico» della Soluzione Finale e l'assassino di Anna Frank

VIENNA - Simon Wiesental, storico cacciatore di nazisti, è morto a Vienna all'età di 96 anni. Lo ha riferito il Centro Simon Wiesenthal in un comunicato sul proprio sito Internet. Scompare così un uomo che aveva contribuito alla cattura di circa 1100 criminali di guerra nazisti.

Marvi Hier, decano e fondatore del Centro, ha dichiarato: «Simon Wiesenthal era la coscienza dell'Olocausto. Quando esso finì nel 1945 e l'intero mondo è tornato a casa per dimenticare, è rimasto solo lui a ricordare, divenendo il rappresentante vivente delle vittime.
LA VITA - Simon Wiesenthal era nato l'8 dicembre 1908 a Buczacz, Ucraina. Si era laureato in architettura a Lvov. A seguito del Patto Molotov-Ribbentrop, sfuggì a una serie di «purghe rosse» che però costarono la vita al padre. A partire dal 1941 (occupazione dell'Ucraina da parte dei nazisti) iniziò lo sterminio sistematico degli ebrei locali: perirono quasi tutti i familiari di Wiesenthal e di sua moglie. Lo stesso Wiesethal finì due volte in un campo di concentramento (una prima volta era riuscito a fuggire). La seconda volta evitò la morte per la liberazione del campo in cui si trovava (quello di Janwska) da parte dell'Armata Rossa. Finito il Grande Conflitto Mondiale, collaborò con la sezione «criminali di guerra» dell'esercito americano, anche in qualità di «vittima vivente» della Shoah.
Nel 1947, quando gli Stati Uniti cominciarono a mettere la questione in secondo piano rispetto alla Guerra fredda, Wiesenthal decise di «mettersi in proprio», fondando il Centro Documentazione Storica Ebraica a Linz (poi spostato a Vienna). Grazie alla sua caparbietà, riuscì a far catturare dagli 007 Israeliani il cittadino argentino Ricardo Klement, che in realtà era Adolf Eichmann, uno dei teorizzatori della «Soluzione Finale». Eichmann fu giustiziato nel 1961. La sua cattura galvanizzò l'attività di ricerca di Wiesenthal, che per tutti divenne «il cacciatore di nazisti». Nel 1963 localizzò Karl Silberbauer, l'assassino di Anna Frank. In totale, in 60 anni di caccia, assicurò alla giustizia circa 1100 criminali di guerra nazisti.

LA GRANDEZZA MORALE - Un'aneddoto pubblicato dal New York Times Maganize nel febbraio 1964 risulta emblematico della figura di Wiesenthal: visitando un sopravvissuto del campo di Mauthausen, diventato nel dopoguerra gioielliere, quest'ultimo chiese a Wiesenthal perché non avesse scelto di tornare a fare l'architetto. La risposta fu la seguente: «Tu sei religioso, credi in Dio e nella vita dopo la morte. Anch'io. Quando arriveremo nell'Aldilà e milioni di ebrei morti nei campi di concentramento ci chiederanno "Cos'avete fatto?", riceveranno molte risposte. Tu dirai: "Sono diventato gioielliere". Qualcun altro dirà: "Ho costruito case". Ma io dirò : "Io non vi ho dimenticati".

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Cyrano
00martedì 20 settembre 2005 11:25
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Beate
00martedì 20 settembre 2005 12:09
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g
00martedì 20 settembre 2005 12:41
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ciambellina
00martedì 20 settembre 2005 15:38
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