Epidemie?

Roma, 16:05
Panico da antrace: Poste non hanno le maschere
"Anche parlando con i miei colleghi europei, devo dire che non c'è la convizione di essere in presenza di un attacco di vero e proprio terrorismo biologico". Lo ha detto il ministro dell'interno Claudio Scajola, a Bruxelles per participare insieme ai suoi colleghi europei a un forum sull'immigrazione e l'asilo. Scajola ha anche invitato a non diffondere "sentimenti di paura". Nonostante l'ottimismo l'allarme c'è eccome. Le Poste si trovano già in difficoltà sulle disposizioni stabilite dal Viminale per prevenire possibili attacchi bioterroristici. Secondo una denuncia del sindacato l'azienda è sprovvista di mascherine antipolvere e guanti, nonostante questi strumenti siano obbligatori da circa 10 anni. "Non ci sono né guanti né mascherine - dice Nino Sorgi, segretario generale dell'Slp-Cisl - e questo nonostante migliaia di dipendenti siano a rischio. Perché ormai non si tratta più solamente del rischio di attentati legati alla guerra in Afghanistan, ma del pazzo mitomane o di altre organizzazioni terroristiche che potrebbero trovare una facile ribalta utilizzando proprio il servizio postale, indifeso di fronte a questi attacchi".
Alle Poste per il momento non commentano ed è impossibile contattare il responsabile della sicurezza; ci si limita a rimandare a quanto deciso dal governo e a chiedere ai ministri dell'interno e della sanità e delle comunicazioni spiegazioni a riguardo. Ma su questo fronte i sindacati vogliono garanzie al più presto: "Oggi stesso - dice Sorgi - chiederemo un incontro all'azienda per entrare nel merito della vicenda".
Diversa la storia in America, dove si cerca in tutti i modi di combattere l'emergenza. Avvisi al pubblico sul rischio delle lettere o dei pacchi all'antrace sono stati pubblicati anche sul sito Internet del servizio postale americano (l'United states postal service). Il più recente è aggiornato a ieri e si apre con un messaggio che vuole essere tranquillizzante: il servizio postale trasporta ogni anno 208 miliardi di oggetti postali e per ora c'è stato "un solo caso confermato di trasporto di bacilli di antrace tramite posta". Ma lo stesso messaggio è seguito da un sintetico manuale di comportamento di fronte all'allarme carbonchio con i seguenti capitoli:
1) cosa fare se si riceve posta con minaccia di antrace (non maneggiare il plico, avvertire le autorità competenti, isolare l'area, lavarsi immediatamente le mani con acqua e sapone e così via, con l'indicazione dei numeri di telefono da utilizzare);
2) cos'è l'antrace;
3) quali sono i sintomi del carbonchio;
4) quali sono le caratteristiche cliniche del carbonchio;
5) quali sono le cure;
6) quali sono le caratteristiche di un plico sospetto.
Quest'ultimo punto si basa sull'esperienza negli anni degli ispettori postali che sottolineano aspetti legati non solo alla contaminazione batterica. Un plico - rileva l'Usps- può essere sospetto quando:
- E' inatteso o proviene da una persona sconosciuta;
- è indirizzato a qualcuno che non lavora più con voi o mostra di essere inviato da qualcuno che non è molto aggiornato sull'organizzazione destinataria;
- non ha l'indirizzo del mittente o ne indica uno difficile da verificare;
- ha un peso inusuale in relazione alle sue dimensioni o presenta una forma strana;
- è contrassegnato da indicazioni 'restrittive' del tipo 'personale', 'confidenziale';
- ha fili che spuntano, emana odori o presenta macchie;
- ha un timbro postale che contrasta con il presunto indirizzo del mittente. (Red)



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