Scritto da: sKyLe 05/02/2004 13.23
Oh! Grande canide selvatico...
Tu! Animale dalla pelliccia spettacolare,
che al tramontare delle stagioni può cambiare:
bianca, nera e marrone,
gialla rossiccia e grigio giallastra,
chiazze nere sul dorso e chiazze bianche sul ventre.
Mille modi nel poterti vedere,
ma diecimila motivi nel doverti temere.
Ma chi teme davvero sei solo e soltanto tu.
L'uomo cacciatore e avido,
ha sempre voglia e desiderio, pazzo,
di ucciderti ed eliminarti:
ti ammira, ma ti teme.
Dentatura potente,
coda cespugliosa
e pupille rotonde:
la tua razza...
La più spettacolare dei mammiferi.
Cento metodi di sopravvivenza:
la tua tana può essere una grotta,
la tua tana può essere il cavo di un tronco,
la tua tana può essere un boschetto,
la tua tana può essere un buco nel terreno,
metodi sempre efficaci.
Un sola maniera di vivere:
unità sociale, branco numeroso.
E' questo che denota a te,
mammifero perfetto,
comportamenti che esprimono
il tuo dominio.
Un dominio coronato
dall'ululato.
Sonoro per delimitare la tua pretesa
e per marcare i tuoi piaceri.
Tutto riservato in un profilo
di saggezza e di padronanza
per una natura che l'uomo
non rispetta per niente.
[Addì 05.02.2004 by sKyLe ]
"...il mito del lupo si basa naturalmente sull'aura negativa che da sempre ha caratterizzato questo animale, odiato e temuto dall'alba dei tempi, In un noto versetto di Matteo, i lupi sono considerati "i falsi profeti" che si accostavano agli uomini "vestiti da agnelli", ma con l'intenzione di travolgerli e condurli verso il peccato.
Così Ezechiele: "I capi delle città sono come lupi che dilianiano la preda e in mezzo spargono il sangue (...) uccidono le persone per estorcere il denaro"...
Il lupo, compiendo delle razzie e vari delitti sul patrimonio collettivo, alterava l'equilibrio economico e quindi contribuiva a demonizzare la sua immagine, e in questo senso può essere letto il versetto di Ezechiele. Per l'anonimo autore del
Libellus de nature animalium non vi erano dubbi: "per lupum dyabolus intelligitur..."
Già Aristotele poneva in evidenza che il lupo, per la sua natura, rientra tra i
fera, male animalia.
E' stato san't Ambogio a codificare con incisività il rapporto molto stretto esistente tra il lupo e l'eretico, definendo l'animale l'
adversarius. Un nemico contro il quale, come dimostra anche San Francesco, l'unica arma è la fede.
In generale, nella violenza del lupo si scorgeva il male assoluto, posto in rilievo con tutti gli attributi distruttivi che molte tradizioni hanno riconosciuto a questo animale...
..."