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Pirateria: il vento freddo dell'Est
Cracker russi minacciano Internet
Russia, terra di pirati informatici. E' questo l'allarme lanciato di recente dal quotidiano economico "Vedomosti" e quello in lingua inglese "Moscow Times". Spamming e attacchi "denial of service" (costituiti cioè da un intasamento da accessi contemporanei) tra i "pezzi forti" dei cracker russi sempre a caccia di denaro in cambio di prestazioni su commissione. Per mille dollari a settimana, sono pronti a paralizzare anche il sito del Cremlino.
Contattato da un misterioso pirata informatico il Vedemosti ha riferito di aver ricevuto una e-mail con tanto di tariffario per mandare ko qualsiasi sito Internet. Contenute le richieste economiche. Per un attacco online, infatti, si va da un minimo di 60 dollari per un blocco di quattro ore a un massimo di 80mila dollari per una paralisi settimanale del portale Microsoft, il gigante americano dell'informatica.
Ma la minaccia più seria, ha riferito invece l'altro quotidiano, il Moscow Times, resta sempre lo spamming. In forte espansione sul territorio russo, l'invio di e-mail spazzatura, spesso contaminate da virus di ogni genere, di questo passo si appresta a occupare quasi il 90% del traffico totale.
Attualmente due terzi dei 21 miliardi di e-mail indesiderate inviate ogni giorno nel mondo provengono dalla Russia. La specialità dei pirati locali fa leva sulla contaminazione di pc privati, trasformati spesso all'insaputa dei proprietari in mini-serve che inviano milioni di e-mail infette e messaggi indesiderati.
Da qualche tempo, del resto, gli spammer russi sono saliti nelle graduatorie dei pirati informatici più ricercati del Web. Alexei Panov, risulta al terzo posto della classifica mondiale degli spammer, seguito a poca distanza da un altro connazionale, Ruslan Ibragimov. "Siamo sulle tracce di Panov da molto tempo. Sappiamo che preferisce lavorare da solo e che possiede un costosissimo appartamento in Germania", ha dichiarato Steve Linford, direttore di Spamhaus, un gruppo di ricerca anti-spammer con sede a Londra e stretti legami con gli organismi anti-pirateria statunitensi ed europei.
Particolarmente preparati e disposti a tutto per qualche migliaio di dollari, i cracker russi sembrano essere dunque la nuova e più pericolosa minaccia per la Rete. Il vento freddo dell'Est spira su Internet: occorre una nuova "Perestroika informatica". |
11/06/2004 16:22 |
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A qnd piantare Billettino in modo definitivo?
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11/06/2004 22:14 |
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