Un bolide su Jakarta fa scattare l'allarme attentati
Il 3 ottobre 2002 Simon P.Worden, vicedirettore delle operazioni del Comando Strategico degli Stati Uniti, raccontò di fronte alla sottocommissione Spazio e aeronautica della Camera dei rappresentanti un episodio occorso pochi mesi prima: il 6 giugno di quell’anno, infatti, i satelliti militari statunitensi rilevarono un flash sopra il Mediterraneo. Per le caratteristiche osservate, il fenomeno indicava un’esplosione che aveva liberato una quantità di energia comparabile a quella liberata dalla bomba di Hiroshima. Le analisi successive portarono alla conclusione che si era trattato di un piccolo asteroide (fino a pochi metri di diametro) disintegratosi nell’atmosfera. Ovvero quello che viene chiamato un NEO: Near Earth Object.
Worden, poco interessato agli aspetti astronomici dell’evento, si soffermò sulle conseguenze che avrebbe potuto avere se fosse accaduto non sopra il pacifico Mediterraneo, bensì sopra l’India o il Pakistan, che all’epoca erano sul punto di scatenare una guerra che avrebbe potuto includere l’impiego di armi nucleari.
L’episodio, cui fu dato pochissimo risalto sui media, è stato recentemente ricordato in Italia da Claudio Maccone (Alenia Spazio) al Congresso Uai di Piombino e al Meeting delle Sezioni di Ricerca Uai di Forlì.
Ieri, 19 dicembre 2004, all'una e trenta ora italiana, sembra che qualcosa del genere sia nuovamente accaduto sopra il cielo di Jakarta: forti esplosioni si sono udite nella capitale indonesiana e in altre due città limitrofe (Tanggerang e Serang): subito è scattato l’allarme attentati terroristici. Testimoni hanno raccontato di aver visto immediatamente prima dei boati un oggetto luminosissimo solcare il cielo con una scia. Poco dopo l’accaduto si è compreso che nessuna esplosione era avvenuta a terra in Indonesia, e che probabilmente si era trattato di un grosso bolide. L'Agenzia di Meteorologia e Geofisica (BMG) di Bandung, Java, ha contattato le autorità indonesiane confermando la natura meteorica dell'esplosione.
La notizia è rimbalzata su centinaia di testate online di tutto il mondo, e poi nelle rotative di altrettanti quotidiani. Per un paio di giorni i NEO, e con essi tutto ciò che c’è fuori dal pianeta Terra, sono tornati a far rumore.
Fonte: U.A.I.