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Diramato comunicato contro il "palazzo"
A Firenze non si spengono gli echi delle polemiche per la sconfitta di Genova. Mentre le Figc apre un'inchiesta, la città insorge e minaccia di scendere in piazza. Il centro coordinamento viola club ha diramato lunedì un comunicato di protesta: "E' una storia già vissuta 13 anni fa (battaglia Matarrese-Cecchi Gori): siamo pronti alla battaglia". Possibile che i tifosi scendano in piazza. Della Valle, però, smorza i toni: "La politica non c'entra".
Una vita "contro". Firenze è stata sempre così, ha sempre visto, a torto o a ragione, gli spettri del potere organizzato appositamente per sconfiggere quelli che di natura dalla parte del potere non stanno. Bastian contrario per natura, il popolo fiorentino ha adesso un'altra occasione per esprimere tutto il suo dissenso nei confronti di una situazione che pare preoccupantemente ricordare il campionato 1992-1993, quando i viola precipitarono in serie B con una squadra infarcita di campioni come Batistuta, Laudrup ed Effenberg. Allora come adesso decisioni arbitrali molto contestate, allora come adesso due cambi di allenatore: da Radice ad Agroppi fino alla coppia Antognoni-Chiarugi. Ora da Mondonico a Buso fino a Zoff: gli uomini cambiano ma la sostanza no. La Fiorentina, Zoff in testa, crede che molti dei risultati negativi di questa stagione siano imputabili ad errori arbitrali, e quindi ad una sorta di "vendetta" del palazzo nei confronti della società di Della Valle, che fin da inizio stagione ha guidato il fronte dei dissidenti. Galliani, forse il primo nel mirino della contestazione, da parte sua non risponde alle accuse di una persecuzione politica, "altrimenti dovrei risponder male... Zoff poi non ha detto nulla di particolare - ha aggiunto Galliani - solo che ha cattivi pensieri. Anche io li ho, faccio aprire un'altra inchiesta federale...Però siamo tutti cattolici, sappiamo che i cattivi pensieri sono un peccato".
Pochi tifosi viola, a dirla tutta, ricordano che proprio il palazzo accusato ora di congiurare ai danni dei gigliati, nell'estate del 2003 aveva ripescato la Fiorentina, portandola a tavolino dalla serie C1 alla B. Se da un lato, dicono i tifosi, era una sorta di "atto dovuto" dopo l'affondamento di Cecchi Gori, dall'altro è pur sempre stata una decisione a favore del club viola. Che senso avrebbe, adesso, rimandare in serie B il giglio? Si tratta di congetture, è vero, ma servono a cercare di far luce sulla questione e, soprattutto, ad analizzare la situazione da un punto di vista neutrale. La cronaca invece riferisce di un tifo in subbuglio, di una città pronta a scendere in piazza per ribadire le proprie ragioni e contestazioni: "Saremo in 10.000 a Siena".
Dopo le pesanti dichiarazioni di sabato, però, ora il patron Diego Della Valle smorza i toni: "La polemica è alle spalle. Non credo che la politica c'entri con il calcio, altrimenti sarebbe gravissimo - ha detto - Zoff non ha avuto cattivi pensieri, ha solo detto delle cose - ha continuato Della Valle, giunto in Lega lievemente indisposto per un attacco febbrile. Noi vogliamo occuparci di giocare bene e essere messi nelle condizioni di poterlo fare".
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