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Il Cdm dà l'ok al decreto legislativo
Il Consiglio dei ministri ha dato il via libera al provvedimento che istituisce il "Codice dell'Amministrazione Digitale". Ad annunciarlo è stato il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. Secondo quanto stabilito dalle nuove norme appena avallate, in futuro la pubblica amministrazione potrà avvalersi di un quadro normativo coerente, omogeneo e unitario in relazione all'applicazione delle nuove tecnologie digitali.
Fortemente voluto dal Ministro per l'Innovazione e le Tecnologie Lucio Stanca, nel dettaglio il provvedimento introduce un nuovo strumento giuridico volto a migliorare l'efficienza dei sistemi informativi, a incrementare la qualità dei servizi e a ridurre i costi di gestione dell'amministrazione pubblica. "Con il codice dell'amministrazione digitale l'Italia è all'avanguardia nel mondo - ha dichiarato Lucio Stanca - Si tratta di una rivoluzione".
Il testo approvato ha sostanzialmente recepito le indicazioni formulate dai vari soggetti istituzionali chiamati ad esaminarlo. I benefici più consistenti saranno a favore di cittadini e imprese. "Il Codice si propone di liberare gli italiani da molti ed anacronistici obblighi e adempimenti verso le Pubbliche amministrazioni - ha spiegato il ministro - In sostanza, con il varo definitivo, nasce il 'cittadino digitale', a cui il Codice riconosce nuovi diritti e nuove possibilità, definendo il quadro giuridico per garantirne l'effettivo godimento".
E non è tutto qui. "Con il Codice si punta a liberare nuove risorse della PA attraverso una massiccia e pervasiva digitalizzazione capace di introdurre strumenti utili ad eliminare sprechi, restituire maggior valore ai contribuenti, e rendere più produttivo ed efficace il lavoro pubblico". Tecnicamente parlando, si tratta di un'iniziativa volta ad informatizzare il Paese. "La Pubblica amministrazione dovrà fare ricorso all'informatica e ad accettarla come il principale strumento operativo non soltanto nei rapporti interni, ma soprattutto con i cittadini - ha precisato il ministro - l'Italia ci chiede infatti una burocrazia più snella, più vicina, più veloce, più semplice e aperta".
Nello specifico, in pratica il Codice conferisce ai contenuti digitali validità giuridica e di fatto avvia la concretizzazione della "Pubblica Amministrazione in Rete". Grazie alle nuove norme, gli atti, i dati, le scritture contabili e la stessa corrispondenza prodotti in modo digitale avranno la stesso valore dei documenti cartacei tradizionali. In questo l'obiettivo è quello di ridurre i tempi e costi sia di gestione che di ricerca dei documenti, ma anche di abbattere gli oneri per gli archivi. "Una lettera da un ministero all'altro costa complessivamente 20 euro - ha spiegato Stanca - Con la posta elettronica il costo scende a 1-2 euro". Il futuro della Pubblica Amministrazione sarà digitale: inizia una nova era.
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