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OLD BOY

Ultimo Aggiornamento: 07/08/2005 18:57
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Titolo originale: Oldboy
Nazione: Corea del Sud
Anno: 2004
Genere: Azione, Thriller
Durata: 120'
Regia: Chan-wook Park
Sito ufficiale: www.oldboy2003.co.kr
Sito italiano: www.luckyred.it/oldboy/


Cast: Choi Min-sik, Ji-tae Yu, Gang Hye-jung
Produzione: Seung-yong Lim
Distribuzione: Lucky Red
Data di uscita: Cannes 2004
06 Maggio 2005 (cinema)

Trama:
Oh Dae-su è un uomo ordinario, felicemente sposato e con una figlia che adora. Un giorno viene rapito e si ritrova imprigionato in un rifugio privato. Tutti i suoi tentativi di fuga e di suicidio falliscono, ma quando scopre che sua moglie è stata brutalmente assassinata giura vendetta all'uomo che gli ha rovinato la vita...
12/05/2005 22:56
 
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Pulp alla coreana


Park Chan-Wook,regista di punta dell'ultima generazione coreana, porta sullo schermo il fumetto (ma che brutto termine, stupidamente dispregiativo, che è "fumetto"!), scritto dal giapponese Minegishi Nobuaaki. Lo intepreta, lo arricchisce e, senza tradire la fonte, realizza un film autonomo, molto più denso e spettacolare del manga originale, di cui conserva tuttavia il montaggio ellittico, i salti temporali, le proiezioni nel fantastico, le rappresentazioni iperboliche, le metafore allucinate, la perversità iconica di un fiabesco del male.

Si chiama O Dae soo: "colui che si diverte e va d'accordo con tutti gli altri". E' un uomo qualunque, con una faccia qualunque, vestito di un abito grigio qualunque. Sposato e padre di una bambina, conduce una vita del tutto ordinaria. Come unica debolezza ha quella di alzare un po' il gomito. Una sera, mentre esce dal commissariato di polizia dove era stato trattenuto per ubriachezza, viene repentinamente sequestrato da uno sconosciuto.
Rimarrà prigioniero per quindici anni. Quindici anni di segregazione in compagnia solamente di un televisore che attraverso l'avvicendarsi delle facce dei leader politici, di eventi catastrofici (l'11 settembre) e sportivi (i mondiali di calcio) e di vacui intrattenimenti, scandisce il passare del tempo. Dalla televisione apprenderà che sua moglie è stata uccisa e che lui è sospettato di essere l'assassino.
Poi, apparentemente senza un motivo come era stato per il sequestro, l'uomo viene liberato. Non vi dico di più perché il film è - anche - un thriller carico di suspense e di colpi di scena. Il racconto va avanti a ritmo concitato, con frequenti e improvvisi rallentamenti, tra invenzioni e virtuosismi stilistici notevoli, fino alla scoperta finale di una verità insopportabile: una di quelle verità che condannano al suicidio o alla follia.

Calato in una luce essenziale e solenne, in atmosfere calde e umide, in interni claustrofobici, in (rari) esterni alienanti, scandito da una colonna sonora che è un misto sovrabbondante e maestoso di valzer, musica barocca, tango e techno, il film sviluppa, attraverso una furibonda ancorché calligrafica estetica dell'eccesso e della crudeltà (che è il suo pregio e anche il suo limite), un tema ricorrente del cinema coreano: quello della vendetta.
IIl risultato è un iperpulp dell'efferatezza, uno splatter non solo del corpo ma anche dell'anima. Ed è - senza gridare al capolavoro e abbandonarsi a fanatiche liturgie cult che mi paiono del tutto esagerate - un film notevole e sorprendente, molto violento sia sul piano fisico sia sul piano psicologico, che fa scattare i tagli di inquadratura come frustate. Frustate più sferzanti e sadiche di quelle di "Fight Club" e anche di "Seven".

Come ho già avuto occasione di dire, non mi sento di consigliarlo a chi non abbia un saldo controllo della propria emotività. Io stesso ho girato gli occhi quando il protagonista - un Choi Min-Sik di eccezionale bravura - mangia, ma che dico!, sbrana un polipo vivo e poi sviene con i tentacoli che si agitano fuoruscendo dalla sua bocca. E ci sono situazioni ancora più cruente, più sanguinolente e più truci. Come peraltro ci sono scene d'amore bellissime, intrise di profonda poesia e di languida malinconia. Così come pure ci sono spiritose deviazioni umoristiche verso la commedia nera.
"Old Boy" è, in effetti, un film di inaudita iperviolenza che, attraverso dei piani sequenza memorabili (da antologia un combattimento a martellate e a randellate in uno scantinato) e dei primi piani quasi insostenibili, non risparmia quasi nulla allo spettatore. E via via che le tessere del puzzle si incastrano, si viene trascinati, in un continuo crescendo angoscioso, nell'abisso di una favola atroce, un plot di Kafka, Sofocle e Mishima. "Ridi e il mondo riderà con te. Piangi e piangerai da solo". Questa, dulcis in fundo, è la morale irridente della fiaba, sottolineata da un controfinale che si fa beffe, nel modo crudele che può appartenere solo a chi ha infranto l'ultimo tabù, di tutti gli happy end della storia del cinema.
E così vissero felici e... Il secondo aggettivo non lo metto per non sciupare la sorpresa, ma chi ha visto il film non farà certo fatica a indovinarlo.

13/05/2005 09:11
 
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Guarda secondo me è davvero un bel film però....per quanto riguarda le atmosfere claustrofobiche.....potevano riuscire meglio! Insomma quando si vedono le immagini della stanza a me non sembra che si riesca a percepire così tanto il senso di oppressione!
Nell'"enigmista" quando stavano rinchiusi là dentro e legati....lì si che si percepiva la paura, il senso di chiuso...

Boh, bello si ma forse per le ambientazioni potevano fare di meglio.....


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Sono notti interminate
scoppi di risate
facce sopraesposte per il troppo sole
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S.B
15/05/2005 14:33
 
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Sull'Enigmista non mi pronuncio perché non l'ho visto. Devo dire, Nikka, che a me questo pregevole film un certo senso di claustrofobia me lo ha costantemente messo addosso: quell'attico obitoriale, quei sotterranei e certe scene, diciamo così, odontotecniche una certa voglia di scappare me l'hanno fatta venire.
Certamente si può sempre fare di meglio. Ma anche di peggio. Come, ne sono sicuro, faranno a Hollywood dove stanno per produrre il remake di Old Boy. [SM=x39886]
15/05/2005 15:39
 
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Re:

Scritto da: marlowe 15/05/2005 15.39

Sull'Enigmista non mi pronuncio perché non l'ho visto. Devo dire, Nikka, che a me questo pregevole film un certo senso di claustrofobia me lo ha costantemente messo addosso: quell'attico obitoriale, quei sotterranei e certe scene, diciamo così, odontotecniche una certa voglia di scappare me l'hanno fatta venire.
Certamente si può sempre fare di meglio. Ma anche di peggio. Come, ne sono sicuro, faranno a Hollywood dove stanno per produrre il remake di Old Boy. [SM=x39886]



[SM=x39918]
ma è appena uscita la versione coreana [SM=x39918]

Ma dici sul serio o è solo una battuta?


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S.B
15/05/2005 15:40
 
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Dico assolutamente sul serio. L'ho letto su Variety.
15/05/2005 15:41
 
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Re:

Scritto da: marlowe 15/05/2005 15.41

Dico assolutamente sul serio. L'ho letto su Variety.



Variety? E che rivista è?


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S.B
15/05/2005 15:42
 
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E' una rivista USA, forse la più prestigiosa del settore, che si occupa di spettacolo.
Eccoti il link Variety
L'edizione in rete però è molto succinta e anche un po' confusionaria e somiglia anche poco a quella cartacea.
Comunque, meglio che niente.
15/05/2005 15:56
 
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*Seduto davanti a una finestra sporca. Ogni tanto sbircia fuori con aria annoiata*

Appena finito di vedere. Me lo aspettavo molto più semplice e scorrevole, anche molto più insensato. Invece, alla fine, ogni pezzo torna al proprio posto, e si passa da quello che sembra inizialmente un film di mazzate gratuite a un vero e vero e proprio giallo, e quindi a un vero e proprio dramma. Un pò esagerato e pretestuoso, forse, nell'ultima parte.
Stupendamente esagerato anche il combattimento a martellate nel corridoio. E'praticamente il simbolo del film.

*Continua a sbirciare, mentre la luce nella stanza si fa sempre più scura...*



"Many things have an epoch, in which they are found at the same time in several places, just as violets appear on every side in spring." Wolfgang Boylai
I'am burning. . . burning cold . . .
17/05/2005 16:16
 
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Old Boy –Film (recensione)

E’ un film sorprendente questo del coreano Chan-Wook Park. Giocato interamente sul tema della vendetta, ricalca in chiave moderna le trame di quegli avvincenti e drammatici feuilleton otttocenteschi che inchiodavano i lettori a seguirne le articolate trame sui quotidiani di allora. Feuilleton che non risparmiavano nulla, ai divoratori di quella sorta di pulp d’epoca e che si muovevano in genere su canovacci collaudati: tradimenti, congiure, tragiche separazioni familiari ed altrettanto tragiche ed imprevedibili ricongiunzioni, con intermezzi di vendette, assassinii, drammi e violenze di ogni genere.
Nemmeno Old Boy lesina allo spettatore emozioni di ogni sorta: violenze fisiche e psichiche, feroci torture, giovani bellezze legate e seviziate, rapporti sessuali di cui si scoprirà in seguito il perverso segreto, azioni concitate, tormenti di terribili memorie, ambienti urbani cupi e degradati.
E lo fa in progressione, partendo alla lontana con un episodio di banale ubriachezza tra le mura di un commissariato, e proseguendo in crescendo con la misteriosa sparizione e tremenda incarcerazione del protagonista, (il mite Dae-su) con il suo misterioso rilascio, con lo sviluppo del suo desiderio di vendetta, con la diabolica scoperta che egli stesso è contemporaneamente strumento e vittima della vendetta stessa, mentre il film segue in sequenza sempre più accelerata ed altrettanto violenta la sua nemesi, acquista ritmo e ci conduce alla terribile scoperta del suo significato; nel film non mancano punte di tragica ironia come quando un sublime concerto di Vivaldi accompagna una delle più allucinanti torture, né si rinuncia a ricordarci che la tecnologia ed il mondo di Internet sono ormai parte della nostra vita…
Il tutto fino alla catarsi finale, non a caso filmata in esterni su un prato innevato, nel candore soffice e immacolato e con un abbraccio al contempo commosso e liberatorio.
E altroché liberatorio!
Da vedere per originalità e per la trama interessante e sconvolgente; ben montato e ben diretto piacerà sicuramente a chi apprezza il film orientale, anche se lo stile e la regia sono molto vicini ai nostri gusti, con l’avvertenza che le scene forti non strappano assolutamente un sorriso come in Kill Bill , e che probabilmente quando d’ora innanzi prenderete in mano un martello è probabile vi scappino o un sogghigno o un brivido…



Trama: ****
Cast: ****
Regia: ****
Musica: ****
Globale: ****




19/05/2005 22:48
 
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Mi pare wsim che, come spesso accade, siamo in sintonia sull'apprezzamento di questo film.
Giustissimo l'accostamento con il feuilletton nazional-popolare alla francese. A me, poi, è sembrato di cogliere anche una struttura da tragedia greca: il fato che è più forte degli uomini, la lotta tra il bene e il male, la colpa, la sostituzione di persona, la vendetta, l'agnizione, la catarsi finale. Due riferimenti culturali che, tanto per citare l'accostamento di prammatica, a Quentin Tarantino mancano del tutto.
In ogni caso, davvero un bel film. Approvo le tue 4 stelline.
La Corea, oltre che a livello calcistico, ci sbeffeggia alla grande anche al cinema.

[Modificato da marlowe 20/05/2005 8.40]

20/05/2005 08:39
 
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Re:

Scritto da: marlowe 20/05/2005 8.39

Mi pare wsim che, come spesso accade, siamo in sintonia sull'apprezzamento di questo film.
Giustissimo l'accostamento con il feuilletton nazional-popolare alla francese. A me, poi, è sembrato di cogliere anche una struttura da tragedia greca: il fato che è più forte degli uomini, la lotta tra il bene e il male, la colpa, la sostituzione di persona, la vendetta, l'agnizione, la catarsi finale. Due riferimenti culturali che, tanto per citare l'accostamento di prammatica, a Quentin Tarantino mancano del tutto.
In ogni caso, davvero un bel film. Approvo le tue 4 stelline.
La Corea, oltre che a livello calcistico, ci sbeffeggia alla grande anche al cinema.

[Modificato da marlowe 20/05/2005 8.40]




Però non si può paragonare con Tarantino, lui nei suoi film alle volte come punto di forza sceglie l'ironia e le situazioni paradossali.......Non lo accosterei nemmeno vagamente a OLD BOY, nemmeno KILL BILL!
E' diversa proprio l'intenzione!

[Modificato da Nikka84 20/05/2005 12.01]



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20/05/2005 12:00
 
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Re: Re:

Scritto da: Nikka84 20/05/2005 12.00


Però non si può paragonare con Tarantino, lui nei suoi film alle volte come punto di forza sceglie l'ironia e le situazioni paradossali.......Non lo accosterei nemmeno vagamente a OLD BOY, nemmeno KILL BILL!
E' diversa proprio l'intenzione!

[Modificato da Nikka84 20/05/2005 12.01]




Sono d'accordo, Nikka. Quello di Tarantino è proprio un altro mondo, che peraltro a me non piace, e che proprio ha pochissimo, quasi niente, da spartire con questo film. E infatti io dicevo proprio che i riferimenti culturali di Tarantino sono diversi.
Però è stato lo stesso Tarantino a "paragonarsi" con il regista coreano quando, a suo onore, si battè a Cannes per fargli assegnareIl Grand Prix 2004, gratificando Park Chan-Wook con l'appellativo di "my korean brother". (non mi è dato di sapere se Park Chan-Wook ha apprezzato). Dopo di che, più o meno tutti i critici che mi è capitato di leggere si sono avventurati in parallelismi e pargoni baroccamente ridondanti e anche un po' ridicoli che, come tu fai notare, hanno pochissimo fondamento.
20/05/2005 13:07
 
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Infatti è un errore andare a vedere questo film aspettandosi un Kill Bill. Si può rimanere delusi e non apprezzarlo.




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20/05/2005 14:09
 
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Re: Re:

Scritto da: Nikka84 20/05/2005 12.00


Però non si può paragonare con Tarantino,

[Modificato da Nikka84 20/05/2005 12.01]




ma certo, è un paragone che non ci sta, come gli altri hanno giustamente spiegato...
20/05/2005 15:53
 
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24/05/2005 21:09
 
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Se ridi, tutto il mondo riderà con te; se piangi, piangerai da solo


[SM=x39897] [SM=x39946]


bello davvero, mò mi scarico Sympathy for Mr. Vengeange[SM=x39859] , la prima fatica di Park Chan-Wook


ho un sogno da oriundo
mi vedo in un limbo
che sfreccio sul fango
e calcio dal fondo...
07/08/2005 18:57
 
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