Frutta tropicale un arcobaleno di profumi e sapori

E' buona, coloratissima e porta con sé profumi e suggestioni che fanno pensare alle vacanze. E' la frutta tropicale, un piacere esotico che torna sempre più spesso sulle nostre tavole. Per conoscerla c'è una bella mostra a Milano: si intitola "Tropico del gusto" e si svolge al Forum di Assago nell'ambito di "Tropicalia". Oltre a notizie su piante e frutti, tante curiosità divertenti per apprezzare al meglio queste delizie naturali.

Frutta tropicale, sapori colorati
Una mostra per conoscerla e apprezzarla

La frutta tropicale è buona, allegra e porta con sé colori e sapori che ricordano le vacanze. Forse per questo è sempre più spesso presente sulla tavola degli italiani. La banana e l’ananas sono da tempo entrati nella nostra dieta abituale, ma accanto a loro nel carrello della spesa entrano ormai anche mango, papaia, frutti della passione, litchi, avocado e molti altri. Per promuovere la conoscenza della natura dei Tropici, con il suo ricco patrimonio di biodiversità da tutelare, a Milano si tiene una mostra intitolata “Tropico del gusto”, aperta fino al prossimo 20 novembre.
Guava (Foto Chiquita)

La manifestazione, organizzata da Chiquita nell’ambito di Tropicalia, la manifestazione didattico-scientifica in corso al Forum di Assago, ha curato la selezione di alcuni esemplari di piante da frutto tipiche dell’area geografica compresa fra il Tropico del Cancro e il Tropico del Capricorno, dalle quali nascono mango, papaia, avocado, guava, frutto della passione, ananas, banana. La rassegna propone un’occasione speciale per ammirare piante e frutti nella loro naturale bellezza e per conoscerne segreti e peculiarità.

La frutta tropicale ci seduce con le sue intense fragranze, con l’arcobaleno di colori e con la stravaganza della sue forme, insomma con una complessità di percezioni che coinvolge tutti i sensi. La letteratura medica ne esalta le proprietà terapeutiche per la forte concentrazione di sali minerali, fibre e vitamine antiossidanti.
Passiflora (Foto Ciquita)

Ma la frutta esotica nasconde anche molte curiosità inedite. Ad esempio il frutto della passione non deve il suo nome a proprietà afrodisiache: si chiama così, invece, perché nel suo fiore sono stati ravvisati molti simboli legati alla Passione di Cristo. il nome botanico della pianta infatti è Passiflora edulis, dal latino tardo passio e flos: i filamenti raggiati degli stami ricordano la corona di spine, i tre stili dell’ovario alludono ai chiodi, mentre le foglie e i cirri evocano rispettivamente le lance e gli staffili dei soldati che flagellarono Gesù. Musa paradisiaca, invece, è il nome botanico del banano e deriva da Antonio Musa, medico personale di Ottaviano Augusto, il primo imperatore di Roma. Per la sua magnifica corona di foglie lucenti e il suo maestoso portamento, è da sempre considerata la regina delle piante da frutto. E, sempre per restare in tema di re, in Asia viene chiamato così il frutto della Mangifera indica, la pianta del mango. Secondo una leggenda buddista è proprio all’ombra della fitta chioma di questo arbusto che il Budda soleva riposare e contemplare; dei suoi frutti si parla anche in alcuni testi induisti del quarto secolo avanti Cristo che li definiscono “cibo degli Dei”.
Papaya (Foto Chiquita)

Molte piante producono semi che germogliano solo se il frutto viene mangiato da un animale: in questo modo il transito attraverso l’apparato digerente espone il seme ad acidi ed enzimi che indeboliscono lo spesso rivestimento che lo protegge. In questo modo inoltre, si sviluppano esclusivamente i semi che vengono trasportati e depositati lontano dalla pianta madre, con la quale si troverebbero a competere. Una di queste piante è ad esempio la Psidium guajava, che produce il guava, un frutto che può avere forma sferica, ellittica, ha olore variabile dal giallo al verde, ma la polpa sempre rosa e carnosa. La caratteristica di questo frutto è l’intensa profumazione che attrae gli animali che se ne nutrono.

L’attenzione che Chiquita, uno dei maggiori produttori di banane nel mondo, riserva alle piante all’interno dell’esposizione milanese rispecchia quella prestata alla salvaguardia della biodiversità dell’ambiente e alla tutela dei diritti dei lavoratori nelle foreste dei Paesi in cui produce i suoi frutti. Tropicalia è organizzata da Forumnet Produzioni in collaborazione con Chiquita (da due anni sponsor ufficiale della kermesse) e con l’Associazione Cometa Divulgazione Scientifica; ha il patrocinio del Provveditorato agli Studi di Milano e dell’Assessorato all’Educazione.