Il ladro d'auto si porta in giro

Le storie di GTA sulla Psp
Ogni console sarebbe nulla senza quella che viene comunemente chiamata "killer application". Un nome scorbutico che indica una cosa semplicissima: un gioco che da solo possa invogliare il pubblico a comprare proprio quella console e non un'altra. La Psp, fino a questo momento, ha avuto dei buoni giochi, alcuni anche eccellenti. Ma a circa tre mesi di distanza dall'uscita è giunto il titolo che da solo può fare la differenza. Ancora una volta, come successo per la sorellona Playstation 2, si tratta di un capitolo della serie di Grand Theft Auto, interamente progettato per la console portatile.


La prima espressione di chi inserisce l'Umd nella macchina e aspetta, paziente, il fin troppo lungo caricamento, è di sorpresa. Ci si chiede, infatti, come sia possibile che lo stesso gioco che gira, a volte con fatica, sulla console da tavolo sia riprodotto fedelmente sull'ottimo schermo della Psp. La risposta è semplice: tecnologicamente l'ultima nata Sony è più potente della Playstation 2, che ormai mostra le rughe dell'età, e la Take 2 ha fatto un ottimo lavoro, non limitandosi, e ne avrebbe avuto tutto il diritto e la comodità, a convertire uno dei vecchi giochi (San Andreas, Vice City e compagnia), ma ha creato un prodotto ad hoc che farà felici gli orfani degli scontri a fuoco metropolitani e dei vecchi, cari furti d'auto.

La storia, come sempre, è violenta e malavitosa. Nei panni dello scagnozzo di un boss bisognerà scalare tutta la gerarchia della mala, con ogni mezzo disponibile. Non solo armi da fuoco o coltelli, ma anche vetture di tutti i tipi. E perché no, anche "business" da improvvisare: dal locale di strip-tease al ristorante da taglieggiare, dal carrozziere per "pulire" le vetture fino ad altri, simpatici metodi per mettere su qualche quattrino. Liberty City, dove è ambientato il gioco, offre infatti di tutto e di più: chilometri di strade da percorrere, nella migliore tradizione GTA, e centinaia di cose da fare, tanto da trasformare spesso l'avventura in un libera esplorazione.



Graficamente è sorprendente ritrovarsi a veder sfruttata così bene una console così giovane. Le animazioni sono ottime, il taglio cinematografico buono e anche i difetti che sulla Playstation 2 appaiono fin troppo evidenti, vengono smussati dalle ridotte dimensioni dello schermo. Che però garantisce un feeling molto buono, così com il comparto sonoro, con la solita abbuffata di pezzi famosi di ogni genere e qualità, dal rock più duro fino a motivetti pubblicitari.

L'unica cosa che non convince, ma non è colpa certo dei programmatori, è il sistema di controllo. O meglio: i tasti sono tutti posizionati nella maniera più logica, ma la scomodità della console dopo un po' che si gioca è evidente. Soprattutto la leva analogica risulta fastidiosa e garantisce un seccante dolore al pollice. Per il resto, con 40 ore di gioco e un'intera città da esplorare ovunque si voglia, il desiderio di qualche milione di fan di GTA diventa realtà. Senza dimenticare che per la prima volta la Take 2 ha introdotto la modalità multiplayer. Se avete qualche amico, basta attivare gli infrarossi delle Psp e via, verso le nuove storie di Libery City. In compagnia.

Gian Luca Rocco

GTA: LIBERTY CITY STORIES
Piattaforma: Psp
Genere: rubare auto e fare soldi
Prezzo: 59 euro