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TORINO 2006 - WINTER OLYPMIC

Ultimo Aggiornamento: 06/03/2006 08:25
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IL PUNTO
Sci di fondo: delirio Italia per l’oro di Giorgio Di Centa

Ogni benedetta domenica. Potrebbe essere questo il motto del team azzurro di fondo, autentico protagonista delle gare domenicali: bronzo per Piller Cottrer nella pursuit, oro della staffetta 4x10 km. Infine, quasi a confermare il tutto, è giunto lo splendido oro nella 50 km a tecnica classica di Giorgio Di Centa. A quasi due anni di distanza dal trionfo di Baldini nella maratona di Atene 2004, è ancora un italiano a chiudere con un oro le Olimpiadi nella gara più estenuante e suggestiva del panorama olimpico, esaltando il grande pubblico accorso a Pragelato Plan. E festa nella festa, questa sera allo Stadio Olimpico risuonerà l’inno italiano, proprio come ad Atene.
Entusiasmante lo sprint finale, in netta contrapposizione con una gara che per oltre 45 chilometri non ha regalato particolari emozioni, con i grandi concentrati più a controllarsi a vicenda che non a proporre iniziative valide: a 200 metri dal traguardo Di Centa, impensierito dalla presenza del russo Dementiev, ha lanciato lo sprint seguito dal connazionale Pietro Piller Cottrer. L’azione potente e sicura ha annichilito la resistenza degli avversari, rendendo inutile ogni tentativo di rimonta: ci ha provato Dementiev, riuscendo però ad arrivare alle spalle dell’italiano e conquistando un argento che conferma la sua splendida Olimpiade. Niente da fare neanche per l’austriaco Botwinov, 38enne in grande evidenza per tutta la gara che è riuscito a strappare un bronzo insperato, bruciando allo sprint il francese Emmanuel Jonnier e Pietro Piller Cottrer. La gara del sappadino è stata molto accorta: sempre nelle prime posizioni, ha resistito all’attacco del ceco Magal a 5 chilometri dall’arrivo per poi proporsi lui stesso poche centinaia di metri dopo.
Una gara strana, che ha esaltato le doti polivalenti del 33enne Giorgio Di Centa: una grande soddisfazione per l’Italia e per il Carabiniere di Tolmezzo che ha finalmente cancellato il numero zero nella casella delle vittorie individuali (dopo 18 anni di carriera azzurra), riuscendo a bissare l’oro nella staffetta e ad entrare nella storia della disciplina succedendo a un campione del calibro di Bjorn Daehlie. In ombra Tobias Angerer, giunto staccato di 48”5, e Vincent Vittoz, sempre a contatto con le posizioni di testa ma scomparso nel concitato finale: ma se per il tedesco queste Olimpiadi hanno regalato buone soddisfazioni, i Giochi del francese sono stati abbastanza deludenti. Male anche la Norvegia, con Gjerdalen quindicesimo a 14” dalla vetta: gli scandinavi sono stati sopraffatti da nazioni come la Russia e l’Italia, in forma decisamente migliore.



Finale olimpica: l’oro è per la Svezia di coach Benkt-Ake Gustafsson

La Finlandia arriva alla finale olimpica con un record di sette vittorie consecutive e con la migliore difesa del torneo, la Svezia invece con la consapevolezza di giocarsi fino in fondo la vittoria finale nonostante gli alti e bassi dimostrati sino ad oggi.
E così è stato perché alla fine sono le tre corone gialloblù a fregiarsi del titolo di campioni olimpici grazie ad un gioco velocissimo capace di rompere la ragnatela finnica, sovvertendo strameritatamente il pronostico della vigilia che vedeva comunque favoriti i leoni biancoblù.
Svezia-Finlandia 3-2 (0-1, 2-1, 1-0) al termine di sessanta minuti intensissimi e spettacolari iniziati con gli svedesi all’attacco e pericolosissimi con Nicklas Lidstrom, Johan Axelsson e Fredrik Modin respinti ottimamente dal goalie finnico Antero Niittymaki. Una Finlandia sorniona si sveglia nei secondi dieci minuti, sfiora il vantaggio al 14’15” con Niklas Hagman e lo ottiene al 14’45” in power play con Timmo Kimonen e sul finire del primo tempo va vicina al 2-0 con Jussi Jokinen.
Il secondo periodo si apre all’insegna della Svezia che sfiora il pari con Daniel Tjarnqvist e Niclas Havelid, sino ad ottenerlo al 24’42” con Henrik Zetterberg. L’offensiva gialloblù però non si placa e così sale in cattedra Niitymaki bravissimo a parare su Mikael Samuelsson, Tjarnqvist, Daniel Sedin e Jorgen Jonsson. Al 33’24” arriva però il meritato vantaggio svedese con Niclas Kronwall su assist di Zetterberg. Passano 96 secondi e alla sua prima offensiva pericolosa del secondo tempo la Finlandia pareggia con Ville Peltonen. Due pari, disco al centro e sul finire del periodo altre due occasioni da gol per i finnici con Peltonen e Hagman.
Il terzo e decisivo periodo per l’assegnazione dell’oro olimpico si apre con una distrazione della retroguardia finlandese, trafitta da un missile dalla blu di Lidstrom. Siamo solo al 40’10” e per la Finlandia ci sarebbe il tempo di recuperare ma le occasioni da gol portano solo firme svedesi con Samuel Pahlsson e Samuelsson ad un passo dalla quarta rete. La gara vede quindi la Finlandia in attacco e la Svezia a controllare e a ripartire in contropiede. Si arriva così al 58’30”, il coach dei finnici chiama time-out, toglie il portiere Niitymaki e tenta il tutto per tutto per un assalto finale al fortino svedese che però grazie a strepitose parate di Henrik Lundqvist resiste e così per i ragazzi di Stoccolma di coach Bengt-Ake Gustafsson è medaglia d’oro, mentre per la formazione guidata da Erkka Westerlund è delusione.



Cerimonia di Chiusura all’insegna del Carnevale

Una festa piena di gioia, per celebrare il successo dei Giochi e le vittorie degli atleti, con un sottile velo di tristezza per un evento che si conclude. Si presenta così la Cerimonia di Chiusura di Torino 2006 in scena allo Stadio Olimpico, un grande spettacolo che avrà come tema dominante il Carnevale. E’ infatti il weekend in cui tutta l’Italia si mette in maschera e proprio questa festa dalle radici italiane sarà il filo conduttore della serata. Lo show, ideato e diretto da Daniele Finzi Pasca, regista, autore, coreografo, clown tra i più stimati a livello internazionale per le sue performance teatrali ispirate al mondo circense, combinerà la fantasia e i colori del Carnevale con i suoni e le figure tipiche del circo e della Commedia dell’Arte.
I momenti protocollari della cerimonia si alterneranno a quelli più informali e irriverenti propri del Carnevale. Entreranno in scena così i clown, gli esploratori delle nevi, la sirena, interpretata da Valeria Marini, la Corte del Carnevale, guidata dal re e dalla regina, e i Mascheroni del Carnevale di Viareggio. E ci sarà anche un omaggio a Federico Fellini, visto che saranno utilizzati sei costumi originali del film “I Clowns” del maestro riminese, creati dal Premio Oscar Danilo Donati. Anche il pubblico sarà coinvolto. Come nella Cerimonia di Apertura, agli spettatori sarà distribuito un kit con maschere da angelo e da diavolo e con un naso rosso che si illumina. Tutti saranno invitati ad indossarli, compresi i capi di stato e di governo e gli altri vip della tribuna d’onore. “Vedremo come reagiranno a questo scherzo” sorride Finzi Pasca. Avverrà in occasione della parata degli atleti, che questa volta sfileranno tutti insieme e non divisi per nazione, preceduti dai vessilli di tutti i paesi partecipanti. Il portabandiera azzurro sarà Armin Zoeggeler, oro nello slittino.
Ci sarà spazio poi per i ricordi: entreranno in scena vecchie Fiat Cinquecento, Vespe, furgoncini Ape e Lambrette, da cui usciranno tanti personaggi vestiti da Arlecchino e Pulcinella. I momenti ufficiali prevedono la cerimonia di premiazione della 50 chilometri di fondo (è una novità, mutuata dall’esempio di Atene 2004, quando venne premiata la maratona), i discorsi di chiusura dei Presidenti del Cio, Rogge, e del Toroc, Castellani, e il passaggio della bandiera olimpica dalle mani del sindaco di Torino, Sergio Chiamparino, al suo omologo di Vancouver, Sam Sullivan. Inizierà quindi il segmento di otto minuti, presentato dal Vanoc, il Comitato Organizzatore di Vancouver 2010. I protagonisti saranno il tenore Ben Heppner, che canterà l’inno azionale canadese, e la giovane rockstar canadese, Avril Lavigne.
Altro momento ufficiale sarà lo spegnimento del braciere olimpico: con Andrea Bocelli sul palco, entrano nello stadio 400 ancelle con in mano una lanterna. Il loro soffio porterà allo spegnimento contemporaneo del calderone. Poi via al gran finale con l’aurora boreale, le fontane pirotecniche, le performance live di due star del calibro di Ricky Martin ed Elisa e i fuochi d’artificio.

[Modificato da sKyLe 27/02/2006 8.34]



26/02/2006 04:45
 
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