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Forse scopriremo un universo parallelo

Ultimo Aggiornamento: 03/02/2008 15:01
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Ecco l'articolo:
http://www.repubblica.it/2007/11/sezioni/scienza_e_tecnologia/universo-parallelo/universo-parallelo/universo-parallelo.html
interessantissimo, della scoperta di un vuoto enorme dello spazio già ne avevano parlato un mese fa se non di più, mi pare che l'avevo letto su focus, ora stanno cercando di dargli un senso logico.
La "teoria delle stringhe" ora come ora è più un fatto di "fede" che di "scienza" visto che non abbiamo avuto ancora nessun riscontro sperimentale per le attuali strumentazioni che possediamo, anche se si basa su una ferrea logica matematica.
Leggete l'articolo, questa storia della "traccia" di un universo parallelo risulta solo un' ipotesi di un'altra ipotesi (la teoria delle stringhe) ma cmq ha una sua logica, aspettiamo che trovano lo stesso "buco" dalla parte opposta dell'universo e sicuramente avremo un motivo in più per crederci...



Pierfrancesco
24/11/2007 15:27
 
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i celti sostenevano che l'universo era come una ragnatela fatta di fili infiniti e sostenevano che ogni minimo cambiameto si ripercuoteva sull'intero universo



03/01/2008 19:24
 
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se penso che i grandi filosofi greci avevano gia' intuito l'esistenza dell'atomo...

[SM=x39914]




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03/01/2008 19:53
 
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Nella puntata di ieri dei Simpsons l'universo non era che un atomo del DNA contenuto in un capello di Homer [SM=x39899]


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04/01/2008 19:23
 
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e in quegli universi magari esistono asini che volano, con la fantasia posso benissimo andare oltre e usando la fantasia magari posso benissimo associare questa possibile futura scoperta a fili di ragantela celtiche su cui si dondolano 1000 elefanti o all'atomo greco speculazione filosofica vera solo sui principi dell'idivisibilità (ma anche questi criticabili) o... sul capello di Homer [SM=x39989] [SM=x39851] [SM=x39859]

Ma è più fantasia che scienza. [SM=x39952] stasera cucino pizza.



Pierfrancesco
10/01/2008 15:39
 
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[SM=x39956] [SM=x39953]




Non avere così fretta di spargere morte e giudizi,
neppure i più saggi possono prevederne gli effetti.

19/01/2008 00:41
 
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Ciao amicone [SM=x39851]
Ti racconto una storia.

Due amici, uno che crede in Dio e uno che NON crede in Dio.
L'amico che crede in Dio ha 2 possibilità:
Dio esiste e quindi dopo la morte andrà in Paradiso, oppure, Dio non esiste ma comunque ha vissuto una vita felice nella fede e nella speranza.

L'altro amico, quello che non crede in Dio, ha anch'egli 2 possibilità:
Dio esiste e quindi dopo la morte andrà all'Inferno, oppure, Dio non esiste ma sicuramente ha vissuto una vita senza speranza.

Morale della favola, meglio credere anche agli asini che volano. [SM=x39851]



Pierfrancesco
25/01/2008 10:31
 
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Re:
SGResu, 03/01/2008 19.53:

se penso che i grandi filosofi greci avevano gia' intuito l'esistenza dell'atomo...

[SM=x39914]


peccato che nn conosceressoro lo zero,nn sapessero risolvere equazioni sopra il secondo grado e fossero maestri dell'ovvieta(filosofia è na grande palla di ovvieta) [SM=x39900]



in hoc signe vinces


shut up!fuckin JEW!(by eric cartman)
30/01/2008 10:14
 
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Re:
xxcontattoxx, 25/01/2008 10.31:

Ciao amicone [SM=x39851]
Ti racconto una storia.

Due amici, uno che crede in Dio e uno che NON crede in Dio.
L'amico che crede in Dio ha 2 possibilità:
Dio esiste e quindi dopo la morte andrà in Paradiso, oppure, Dio non esiste ma comunque ha vissuto una vita felice nella fede e nella speranza.

L'altro amico, quello che non crede in Dio, ha anch'egli 2 possibilità:
Dio esiste e quindi dopo la morte andrà all'Inferno, oppure, Dio non esiste ma sicuramente ha vissuto una vita senza speranza.

Morale della favola, meglio credere anche agli asini che volano. [SM=x39851]




Con il dovuto rispetto e senza niente di personale: che stronzata.


Senza contare che il tizio che credeva in Dio se nasceva in medio oriente credeva ad Allah, e se nasceva nell'estremo oriente era scintoista piuttosto che taoista piuttosto che buddista o quel che è.


Say you'll share with me one love, one lifetime...
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30/01/2008 21:11
 
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Re: Re:
Fantasma dell'Opera, 30/01/2008 21.11:




Con il dovuto rispetto e senza niente di personale: che stronzata.


Senza contare che il tizio che credeva in Dio se nasceva in medio oriente credeva ad Allah, e se nasceva nell'estremo oriente era scintoista piuttosto che taoista piuttosto che buddista o quel che è.




Con il dovuto rispetto e senza niente di personale: che stronzata.
Se Dio ora ha una nazionalità è solo per i tipi come te... e ce ne sono [SM=x39851]

afferra la sottigliezza [SM=x39854]



Pierfrancesco
01/02/2008 09:47
 
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no, non afferro.

termine "stronzata" a parte, che mi è scaturito spontaneo nell'enfasi del momento e che magari è un pò esagerato (e per questo chiedo scusa), la storiella lì non sta in piedi.

Prima di tutto, le religioni non sono altro che un prodotto culturale del tempo in cui sono nate e della zona in cui si sono sviluppate. In Medio oriente c'è l'Islam, in Europa il cristianesimo, con le varie differenze - cattolici in Italia, protestanti in Germania, ortodossi in Grecia e Russia e così via. Per non parlare degli inglesi che hanno un sistema tutto loro solo perchè un re voleva risposarsi. Se guardi una mappa del mondo colorata a seconda della diffusione delle religioni, vedrai solo zone di colore omogenee, e perchè? perchè appunto "paese che vai, usanza che trovi" - vale per la lingua (in Italia si parla italiano e in Germania si parla tedesco), vale per molte altre cose (esempio: in Gran Bretagna si guida a destra) e vale anche per la religione, che uno lo voglia ammettere o no.

Io sono stato battezzato con rito cattolico e ho fatto la comunione e la cresima; ora non credo a nessuna religione organizzata, ma se fossi rimasto credente, avrei creduto nel cattolicesimo, e perchè? per l'unico e semplice motivo che sono nato in una nazione in cui si fa così. E' anche lo stesso motivo per cui parlo italiano: lo sono i miei genitori e ho imparato la loro lingua.

E veniamo alla storiella: l'amico che crede pare che si guadagni il paradiso semplicemente credendo in Dio. Assumendo che di dio ce ne sia uno solo, avrà l'amico avuto la fortuna di nascere in una zona del mondo in cui si adori il giusto dio? perchè ammettendo che almeno una religione abbia ragione, tutte le altre devono per forza avere torto. Se il Dio cristiano è quello vero, l'amico credente nato aihmè in Iran come farà a guadagnarsi il paradiso se crede in Allah?
E se Dio non c'è ha vissuto una vita di speranza.... beh, sì, ma ha anche vissuto una bugia, e non se ne accorgerà mai da morto.

Per il non credente, anche qui, che colpa ne ha lui di non essere nato nella nazione in cui si adora il Dio giusto? e se non crede, è automaticamente candidato all'inferno? è solo questa la discriminante quindi, adorami e riconosci la mia potenza e divinità oppure bruci per sempre all'inferno? questo è il comportamento di un re mediocre e autoritario, non di un creatore dell'universo.
Un'entità capace di creare un universo, inventarsi il sistema per cui c'è una stella calda che irradia luce e i pianeti ci girano intorno così c'è il giorno e la notte, e si inventa così tanti organismi viventi tutti uno complementare all'altro (vedi la catena alimentare), e pensa persino a piazzare la Luna lì in orbita così la Terra viene mantenuta in equilibrio e mille altre cose........... beh, come dicevo, un'entità capace di inventarsi QUESTO, a mio modesto modo di vedere deve PER FORZA DI COSE essere qualcosa MOLTO DI PIU' di un re vanitoso che pretende adorazione e sottomissione, o di un padre retrogrado che non vuole che fai troppo sesso.

E poi, è ingenuo e bigotto pensare che uno che non creda in nessuna religione organizzata, o all'esistenza di un dio, sia un essere straziato dal dolore e dalla mestizia, che "vive una vita senza speranza". Anzi, magari proprio la consapevolezza che oggi ci siamo e domani non ci siamo più può aiutarci a "Carpe Diem" e a trarre il meglio dalla vita di ogni giorno.

E anche lì, dopo la morte, perchè chi non crede deve per forza morire nella disperazione? ma soprattutto, una volta che siamo morti, che differenza fa? tu ti rendi conto di quando stai per addormentarti la sera? ovviamente no. E una volta che ti sei addormentato, ti dà fastidio non essertene accorto? quando ti sei addormentato (esempi astratti) una volta finito il giorno del tuo matrimonio, della tua prima volta, dell''Italia ha vinto i mondiali, o il giorno che hai ottenuto il lavoro che desideravi etc etc, cosa ti ricordi delle gioie del giorno? e quando ti sei addormentato (anche qui esempi astratti) il giorno di un funerale, o di quando è morto un tuo idolo musicale piuttosto che sportivo, o il giorno che ti hanno licenziato etc etc, cosa ti ricordi da addormentato dei dolori provati? niente. Perchè la morte deve essere differente?

Si vive benissimo senza un dio, o senza credere in qualcosa, e non si è straziati dal dolore, dall'angoscia e dalla mancanza di speranza se si pensa che dopo la morte non ci sia niente, o se si riconosce che l'unico motivo per cui uno è instradato su una certa religione piuttosto che un'altra dipende dal posto in cui si è nati.

Poi è ovvio che tutti ci facciamo domande esistenziali sui perchè e i percome della nostra vita, e ognuno è libero di affrontare questi problemi come meglio crede (trovare forza negli amici, nella persona amata, in una religione...) ; però tale ricerca deve essere interiore e personale, e non ho mai sopportato chi pensa che la propria religione sia la giusta solo perchè la professa lui: sarebbe come pensare che l'italiano è la lingua "giusta" del mondo perchè è la nostra madre lingua. Un cattolico viene istruito con la convinzione che la sua è la religione giusta, allo stesso modo in cui ci viene cresciuto un musulmano.

Per come la vedo io, le religioni sono solo una cosa molto relativa, e quindi da prendere con la dovuta prospettiva - ancora oggi ci sono guerre perchè il mio amico invisibile è migliore del tuo amico invisibile... - , e sono abbastanza d'accordo su quanto cantano i Gamma Ray:

"God is an illusion and there ain't no paradise
And there is no underworld below
Out there is no heaven and there ain't no antichrist
Welcome to the real world and the show"


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02/02/2008 13:28
 
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che dirti, la storiella non è mia ma di un certo Piergiorgio Odifreddi, letta su un suo notissimo libro di religione e scienza, ovvio che si riferiva ad un dio assoluto in un mondo dalla verità dogmatica e assoluta.
Ovvio che il non credere potrebbe essere riferito anche nel credere nel dio sbagliato, anche se è logico che è meglio credere, molto meglio.

L'imperatore Costantino che non digeriva la festa del Sole del 25 dicembre proprio sotto natale che si festeggiava il 6 gennaio, era il 400 d.c. quel rosicone dell'imperatore Costantino ha spostato il natale al 25 dicembre e ha detto:"bhe... il 6 gennaio sono arrivati i re magi daiii.."
Poi la coca cola ha vestito santa klaus, anzi.. prima Martin Lutero aveva detto che i peccati non potevano essere assolti con prestazioni sessuali come era di moda allora...

Ma non è meglio illudersi della magia del natale invece che dire che un giorno come un altro?
Non è meglio pregare per il parente all'ospedale che dire:"come va va, non posso fare niente"?
Non è meglio credere che dopo la morte ci sia il paradiso che il nulla?

Credere [SM=x39851]

E se credi nel dio sbagliato.. ne valeva la pena di rischiare [SM=x39854]
Ciao [SM=x39851]



Pierfrancesco
02/02/2008 18:02
 
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Mh, grazie per aver citato brevemente di come la religione cristiana sia modellata e scopiazzata su feste e riti pagani o comunque antecedenti ad essa, l'avevo dimenticato nella mia invettiva [SM=x39874]

E riguardo agli esempi che fai tu... la religione e comunque un certo modo di pensare fan parte integrante della nostra cultura e società, e credenti o non credenti si cresce con un certo modo di vedere le cose.
Il Natale, la morte, cosa c'è dopo.... tutte cose che non si possono considerare solo facenti parte della religione, sta nella nostra cultura stessa compiangere i morti, andare in vacanza nel periodo natalizio, farsi i regali e addobbare l'albero, e così via...

Per la morte, mi verrebbe per assurdo da chiedermi perchè anche ci crede si dispera per un uomo anziano che scompare dopo una lunga malattia - ha smesso di soffrire e va in paradiso, che c'è da piangere?? secondo me, sotto sotto, di fronte alla morte siamo "egoisti" per così dire, perchè non piangiamo la dipartita in sè, ma un pò anche il fatto che, per il resto dei nostri giorni, non godremmo più della compagnia della persona scomparsa.

E riguardo a cosa c'è dopo, rifaccio il mio esempio del dormire: ci accorgiamo di quando ci addormentiamo? no. Ci ricordiamo di cosa è successo durante il giorno, bello o brutto, una volta che dormiamo? no. Sostituisci giorno con vita, e dormire con morire, e per me non cambia niente.

Ritengo due punti di vista entrambi rispettabili o pensare che c'è qualcosa dopo la morte, e sperarci, oppure pensare che non ci sia nulla, e darsi da fare per dare un significato alla vita che si sta vivendo. Pensare che non ci sia nulla E disperarsi per questo sarebbe sì stupido, perchè una volta morti non ce ne interesserebbe nulla comunque [SM=x39854]
[Modificato da Fantasma dell'Opera 03/02/2008 15:01]


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