Catania reclama: Materazzi non doveva giocare
Marco Materazzi domenica sera al Massimino non poteva essere schierato, giocando ha violato la normativa Noif, dopo che il difensore non aveva risposto, perché infortunato, alla chiamata in Nazionale per l'amichevole di mercoledì scorso tra Italia e Portogallo.
E' la tesi del Catania che ha annunciato la presentazione di un reclamo sulla vicenda e intanto, a scopo precauzionale, il giudice sportivo, Gianpaolo Tosel, ha fatto sapere di riservarsi una decisione sul ricorso. "Chiediamo solo il rispetto delle regole. Se c'é una legge deve valere per tutti - spiega l'ad etneo Pietro Lo Monaco - Materazzi è stato convocato in azzurro per l'amichevole con il Portogallo, ha risposto alla chiamata, ma non ha potuto prendere parte alla gara per infortunio. In base agli articoli 75 e 76 delle Noif, il difensore non avrebbe quindi potuto giocare nella partita seguente, ossia Catania-Inter". "Nella nostra storia societaria - aggiunge il dirigente del Catania - abbiamo sempre dimostrato di rispettare le regole, anche nei momenti più critici. Se la normativa a cui facevo riferimento è stata disattesa, non vedo per quale motivo la legge debba valere per il Catania e non per l'Inter". "Esistono dei precedenti specifici, c'é una procedura - sottolinea Lo Monaco - se un giocatore viene convocato e non è utilizzabile, il giorno dopo la convocazione viene annullata da parte della federazione e il giocatore può andare in campo la domenica seguente.
E' accaduto nel dicembre 2006 con Iaquinta o nell'aprile 2003 con Buffon, Toldo e Favalli. Con Materazzi non ci risulta sia stato fatto altrettanto". "Ci è pure capitato - osserva l'ad etneo - di perdere un giocatore per noi fondamentale come Vargas perché, seppur infortunato, il peruviano ha dovuto rispondere alla chiamata nella propria rappresentativa. Nel caso in cui se ne possa fare liberamente a meno, ce lo dicano e la prossima volta lo terremo con noi". Lo Monaco si è soffermato anche sulle polemiche arbitrali che hanno riguardato la direzione di gara di Farina domenica sera al Massimino. "Non abbiamo nulla da dire sull'operato degli arbitri - dice l'amministratore delegato rosso-azzurro - non vogliamo accodarci alle contestazioni. Tutti hanno il diritto di sbagliare. Probabilmente, però, è stato sbagliato designare Farina, che con il Catania è quanto meno sfortunato e che era al Massimino proprio il 2 febbraio dell'anno scorso, quando, al di là dei tragici fatti che ricorda chiunque, vennero convalidati al Palermo due gol irregolari: il primo in fuorigioco, il secondo frutto di un chiaro fallo di mano". Al dirigente del Catania non va giù neppure la sanzione applicata nei confronti dei tifosi etnei i cori ironici nei confronti dell'arbitro della gara con l'Inter: "La multa di ottomila euro comminataci per i cori del pubblico all'indirizzo di Farina - rileva Lo Monaco - ci lascia un certo disappunto. Non c'era nulla di ingiurioso nella reazione ironica dei tifosi, che sono i veri vincitori morali della serata. Altro che ottomila euro di sanzione, ai nostri sostenitori andrebbero dati ottantamila euro di premio per l'esempio offerto".
5 maggio 2002
E quando mi sveglio sono solo, mi fa male agli occhi la luce, perfino il bianco del lenzuolo