Planet of The Apes

No no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no !
Tutto, per favore, ma non toglietemi la poesia a Tim Burton.
Che delusione tremenda.
Fosse stato di qualsiasi altro mestierante del cinema, mi sarei lamentato solo della sconclusionatezza della sceneggiatura.
Ma sputtanarmi così Tim Burton, questo è troppo.
Eppure questo classico della fantascienza, si sarebbe prestato, eccome: c'era un'ingenuità infantile, di fondo che donava una poesia tutta particolare al Pianeta delle Scimmie. Tim Burton è uno dei registi più genialmente infantili che esistano. Era da mesi che pregustavo una sua rilettura di questo film cult, figurandomi nella mente le magnifiche ambientazioni gotiche, evocative, paurose, ironiche e divertenti che riesce sempre a tirare fuori. Burton emoziona proprio perchè fa diventare la cinepresa come l'occhio di un bambino, distorce gli ambienti e fa apparire insormontabile quello che in realtà è risibile, senza appunto dimenticare la risibilità stessa di fondo delle cose che vogliono apparire invalicabili.
Era unico, nel fare questo.
Il Pianeta delle Scimmi è un filmone di fantascienza dove la mano di Burton si riconosce solo in un piano sequenza di 5 secondi.
Per il resto, avrebbero fatto meglio ad affidarlo a qualcun'altro.
Forse è un mio sfogo personale eccessivo, e non riconosco i meriti che questo film ha: la fotografia, eccezionale, e Tim Roth, irriconoscibile dietro il trucco, nella parte del generale delle scimmie: anche così conciato è impagabile.
Guardatelo, perchè comunque come fate a perdervelo? Ma arrivati a casa, mettete sul videoregistratore Edward ManidiForbice, Nightmare before Christmas, il primo Batman e Il Mistero di Sleepy Hollow. Dopodichè guardate Il Pianeta delle Scimmie, versione originale. E cercate di sognare come avrebbe potuto essere.


Voto: 5