Autrice:
Alice Sebold
Pagine: 372
Casa editrice: E/O
2 milioni di copie: il romanzo d’esordio più
venduto negli USA
Le prime righe del libro
Dentro la palla di neve sulla scrivania di mio padre c'era un pinguino con una
sciarpa a righe bianche e rosse. Quando ero piccola papà mi metteva seduta sulle
sue ginocchia e prendeva in mano la palla di neve. La capovolgeva perché la neve
si raccogliesse tutta in cima, poi con un colpo secco la ribaltava. E insieme
guardavamo la neve che fioccava leggera intorno al pinguino. Il pinguino è tutto
solo, pensavo, e mi angustiavo per lui.
Lo dicevo a papà e lui rispondeva: "Non ti preoccupare, Susie, sta da re. È
prigioniero di un mondo perfetto".
Mi chiamavo Salmon, come il pesce. Nome di battesimo: Susie. Avevo quattordici
anni quando fui uccisa, il 6 dicembre del 1973. Negli anni Settanta, le
fotografie delle ragazzine scomparse pubblicate sui giornali mi somigliavano
quasi tutte: razza bianca, capelli castano topo. Questo era prima che le foto di
bambini e adolescenti di ogni razza, maschi e femmine, apparissero stampate sui
cartoni del latte o infilate nelle cassette della posta. Era quando ancora la
gente non pensava che cose simili potessero accadere.
Nel diario delle medie avevo ricopiato un verso di un poeta spagnolo, Juan Ramón
Jiménez; era stata mia sorella a farmelo conoscere. "Se vi danno un foglio
squadrato, scriveteci sopra dall'altro lato".
L'avevo scelto perché esprimeva tutto il mio disprezzo per gli ambienti
rigidamente strutturati tipo aula scolastica che mi vedevo intorno e perché
secondo me mi dava un'aura letteraria: non era una citazione idiota di un gruppo
rock. Ero iscritta al Club degli scacchi e al Club della chimica, e bruciavo
tutto quello che provavo a cucinare durante le lezioni di economia domestica
della professoressa Delminico. Il mio preferito era il professor Botte,
insegnava biologia e si divertiva a far ballare le rane e i gamberi, che in
seguito avremmo sezionato, sulle loro tavolette di cera.
Comunque non fu il professor Botte a uccidermi. E non crediate che tutte le
persone che incontrerete in questa storia siano gente sospetta. Ecco il
problema.
Recensione a cura di Bobby 89
Susie Salmon, 14 anni e non oltre. Il romanzo successo di Alice Sebold, ci pone
ad ascoltare il racconto di questa adolescente, quella che nel corso delle
pagine ci abitueremo a chiamare confidenzialmente Susie, quasi fosse una nostra
conoscente, una nostra amica che ci sta affianco da anni ed anni e ci è complice
nella nostra esistenza. Ma non è così, no. La storia di Susie, purtroppo, è meno
lieta. Adescata dal suo vicino di casa, il signor Harvey, Susie si ritrova
imprigionata, sola, con innanzi solo quell' uomo e nessuna possibile via di
fuga. E il peggio per lei avviene: Susie viene stuprata, impossibilitata dal
reagire al volere perverso del suo vicino di casa, uccisa e fatta a pezzi
da George Harvey stesso. E qua, nel 6 Dicembre del lontano 1973, inizia la
storia della nostra "amica immaginaria", la vita della quale si interrompe
bruscamente e con una violenza inaudita per vederci coinvolta una ragazza di 14
anni. Susie abbandona lentamente il suo corpo e, mentre sente la Morte venirle
incontro, inizia la sua ascesa verso il Cielo. E, proprio dal Cielo, si
racconta. Ci parla della sua morte, illustra sprazzi della sua vita e osserva
impotentemente le reazioni della sua famiglia seguitate alla sua scomparsa. E,
mentre le indagini condotte da Len Fenerman avanzano incertamente, la famiglia
stessa di Susie non vuole credere alla possibilità che la loro figlia maggiore,
la più grande di tre figli, possa essere stata uccisa, nonostante la spaventosa
quantità di sangue ritrovata nel campo di grano dove la ragazza è stata stuprata
e assassinata. Ma il bagliore di speranza coltivato dalla famiglia Salmon si
spegne quando l' agente Fenerman mostra al signor Jack Salmon, padre di Susie,
un gomito umano ritrovato nel campo di grano stesso, appartenente per certo a
sua figlia, oramai scomparsa da giorni. Di lì in poi, il testo è un costante
raccontarci indagini, reazioni familiari e reazioni dell' intero vicinato della
famiglia Salmon alla disgrazia, che vanno alternandosi a sprazzi di testo che
narrano la seconda ed eterna esistenza in Cielo della ragazza. Mentre il lettore
si ritrova inesorabilmente trascinato nel mondo di Susie, il coinvolgimento è
tale che dimenticherà perfino dove è seduto, ritrovandosi ad interpretare i
panni di Susie stessa, e a tifare per suo padre che si oppone alla piega presa
dalle indagini delle autorità competenti riguardo quello che oramai viene
ridenominato "il caso dell' omicidio di Susie Salmon". E, quando ancora il
lettore sente Susie così vicina tanto da poterla considerare quasi una sua
conoscente, si rende conto che il libro sta per giungere al termine, perché
questo è un testo che si legge tutto d'un fiato, senza esitazione, mentre
fremiamo nell' attesa di sapere come andrà a finire. E il ragionamento a
riguardo altro non può essere se non colmo di incertezze e dubbi: come può, un
libro iniziante con le parole "Sono stata uccisa in data..." proporre un
eventuale finale lieto? Seppure il signor Harvey, come Susie si ostinerà a
chiamarlo per tutta la narrazione, venisse scoperto ed arrestato, nessuno potrà
riportare indietro Susie, e per la sua famiglia sarà solo una magra consolazione
dovuta alla Giustizia. Si, perché "Amabili Resti" non è un giallo, e non è
nemmeno un Thriller. "Amabili Resti" è piuttosto un messaggio di vita, un
messaggio che vuole trasmetterci che non finisce tutto quando sei lì, a terra, e
non riesci più ad alzarti. Alice Sebold, con "Amabili Resti" e con il suo
registro stilistico scorrevole, comprensibile e penetrante, ci trascina nella
Pennsylvania di Susie, a conoscere i suoi amici, la sua famiglia, i luoghi che
frequentava. E, più di ogni altra cosa, ci insegna un qualcosa di profondo:
si muore solo quando si viene dimenticati.
PRO
»
Coinvolge il lettore in maniera unica;
»
Un testo talmente immenso tanto da
leggersi tutto d' un fiato. Personalmente l' ho finito in quattro giorni.
»Immenso.
Vi basti questo. |
CONTRO
» Nessun
contro. E' un testo immenso.
|
VALUTAZIONE GLOBALE
Susie Salmon ci trascina nel suo mondo, nel
suo Cielo, e ci narra una storia fantastica e tristissima allo stesso tempo,
affascinandoci con il suo modo di affrontarla, e lasciandoci straniti per il
fatto che proprio lei, la vittima, venga a riferircela. L' unico libro che
inizia con le parole: "Mi chiamavo
Salmon, come il pesce. Nome di battesimo: Susie. Avevo quattordici anni
quando fui uccisa, il 6 dicembre del 1973." |
10/10 |
Meryl89
------------------------------
Pensieri e considerazioni!!
![[SM=x39886]](https://digilander.libero.it/doniuccia/faccine/053.gif)