[ Serio ] Devo davvero essere un caso patologico..

Versione Completa   Stampa   Cerca   Utenti   Iscriviti     Condividi : FacebookTwitter
Cyrano
00domenica 21 ottobre 2007 17:47
Nel senso , avete presente l'effetto placebo ?
Bene , devo possedere il piu' grande esempio di placebo al contrario.
O , per meglio dire , un immenso potere di psicosomatizzare ogni malanno possibile.
Ogni volta che mi faccio fare un esame , penso che troveranno qualcosa che non va , e succede.
Mi ricordo quella volta che , in ansia per una tel di una tipa , mi son fatto venire la febbre a 38 subito scomparsa dopo la tel.
Ma stavolta ho superato me stesso.
Da anni ho il naso mezzo tappato 365gg anno per colpa di allergia e raffreddamenti vari ( questi in inverno ).
Allora , qualche gg fa compare un topic su hwup dove un tizio parla di uno spray miracoloso contro la sinusite.
Io chiedo se potrebbe fare qualcosa contro la rinite allergica , ma sembra che , ovviamente , sia predisposto a tutt'altro.
In sti gg ho pensato molto a quel topic e la voglia di provare , comunque , quel farmaco.
E c'ho pensato cosi' tanto che ieri , dal nulla al lavoro , mi e' arrivata una crisi di sinusite , per la prima volta in vita mia.
stavo facendo i cazzi miei , e di botto : male al naso con sensazione di ostruzione della ranice sx , male alla testa localizzata sulla tempia a sx , e anche un po' di gonfiore allo zigomo sx.
Mai successo prima!
Ma cazzo..ora sto un po' meglio , comunque martedi' vado a prendermi quello spray...

no go paroe... sembra che sta somatizzazione funzioni quasi sempre in senso negativo.
Solo un paio di volte ha funzionato in senso positivo , quando ero dimagrito ( per es quella volta che dimagrii 12kg in 15gg ).

voi che pensate? paranoie mie oppure davvero il mio cervello e' capace di "creami" malattie reali ?

ps non credo sia una coincidenza..troppi esempi... secondo me e' proprio un problema di causa effetto...


cpa[z[apza
SGResu
00domenica 21 ottobre 2007 18:13
semplicemente...porti sfiga!

no cmq, scherzi a parte...
...gli spry miracolosi difficilmente esistono.
sonardj
00mercoledì 24 ottobre 2007 02:47
in una parola sola sei Ipocondriaco

Ipocondria


La caratteristica essenziale della ipocondria è la preoccupazione legata alla paura di avere, oppure alla convinzione di avere, una grave malattia, basata sulla errata interpretazione di uno o più segni o sintomi fisici.
Perché si possa parlare di ipocondria, ovviamente, una valutazione medica completa deve avere escluso qualunque condizione medica generale che possa spiegare pienamente i suoi segni o sintomi fisici (per quanto possa talora essere presente una condizione medica generale concomitante).
L'aspetto principale dell'ipocondria è che la paura o la convinzione ingiustificate di avere una malattia persistono nonostante le rassicurazioni mediche.
Nella ipocondria la preoccupazione può riguardare le funzioni corporee (per es. il battito cardiaco, la traspirazione o la peristalsi); alterazioni fisiche di lieve entità (per es. una piccola ferita o un occasionale raffreddore); oppure sensazioni fisiche vaghe o ambigue (per es. "cuore affaticato", "vene doloranti").
La persona attribuisce questi sintomi o segni alla malattia sospettata ed è molto preoccupata per il loro significato e per la loro causa. Le preoccupazioni possono riguardare numerosi apparati, in momenti diversi o simultaneamente.
In alternativa ci può essere preoccupazione per un organo specifico o per una singola malattia (per es. la paura di avere una malattia cardiaca). Visite mediche ripetute, esami diagnostici e rassicurazioni da parte dei medici servono poco ad alleviare la preoccupazione concernente la malattia o la sofferenza fisica. Per esempio, un soggetto preoccupato di avere una malattia cardiaca non si sentirà rassicurato dalla ripetuta negatività dei reperti delle visite mediche, dell'ECG, o persino della angiografia cardiaca.
I soggetti con l'ipocondria possono allarmarsi se leggono o sentono parlare di una malattia, se vengono a sapere che qualcuno si è ammalato, o a causa di osservazioni, sensazioni, o eventi che riguardano il loro corpo.
La preoccupazione riguardante le malattie temute spesso diviene per il soggetto un elemento centrale della immagine di sé, un argomento abituale di conversazione, e un modo di rispondere agli stress della vita.


PS: VIVI LA VITA OGNI Giorno senza che te la meni di continuo e non farti paranoie di ogni genere, hai del tempo libero svagati, prenditi la macchina o la moto che sia e vai un po in giro, stacca la spina e vedi che tutte ste paranoie te passano, te l'ho dice un amico.... Marco Svegliaaaaa hai 34 anni porca puttana [SM=x39941] [SM=x39941] [SM=x39941] [SM=x39941]
sonardj
00mercoledì 24 ottobre 2007 02:53
part 2
Spesso nell'ipocondria la storia medica viene presentata con dovizie di dettagli e assai estesamente. Sono comuni "l'andare per medici" e il deterioramento della relazione medico-paziente, con frustrazioni e risentimento reciproci.
I soggetti ipocondriaci spesso ritengono di non ricevere le cure appropriate, e possono opporsi strenuamente agli inviti a rivolgersi ai servizi psichiatrici. Complicazioni possono derivare dalle ripetute procedure diagnostiche, che possono di per sé comportare dei rischi e che sono costose.
Tuttavia, proprio in quanto questi soggetti hanno una storia di lamentele multiple senza una chiara base fisica, c'è il rischio che ricevano valutazioni superficiali, e che venga trascurata la presenza di una condizione medica generale.
Le relazioni sociali vengono sconvolte per il fatto che il soggetto ipocondriaco è preoccupato della propria condizione e spesso si aspetta considerazione e trattamento speciali.
La vita familiare può diventare disturbata poiché viene focalizzata intorno al benessere fisico del soggetto. Possono non esserci effetti sul funzionamento lavorativo dell'individuo, se questo riesce a limitare l'espressione delle preoccupazioni ipocondriache al di fuori dell'ambiente lavorativo. Più spesso la preoccupazione interferisce con le prestazioni e causa assenze dal lavoro. Nei casi più gravi, il soggetto ipocondriaco può divenire un completo invalido.
Malattie gravi, specialmente nell'infanzia, ed esperienze pregresse di malattia di un membro della famiglia sono facilmente associate con il manifestarsi della Ipocondria.
Si ritiene che certi fattori psico-sociali stressanti, in particolare la morte di qualche persona vicina, possano in alcuni casi precipitare l'Ipocondria.
Il disturbo risulta equamente distribuito tra maschi e femmine. E' sconosciuta la percentuale di diffusione del disturbo nella popolazione generale, ma nella pratica medica generale va dal 4 al 9%.
L'ipocondria può esordire a qualunque età, ma si pensa che l'età più comune di esordio sia la prima età adulta. Il decorso è solitamente cronico, con i sintomi che vanno e vengono, ma talora si verifica una completa remissione.
A causa della sua cronicità alcuni ritengono che il disturbo sia soprattutto espressione di tratti di carattere (cioè preoccupazioni di lunga durata riguardanti i problemi fisici e la focalizzazione sui sintomi somatici).
E' importante distinguere l'ipocondria dal disturbo ossessivo-compulsivo da contaminazione, che è caratterizzato non tanto dal timore di avere una malattia, ma dalla paura eccessiva e irrazionale di ammalarsi o di far ammalare qualcun altro tramite contagio e, in genere, da rituali di lavaggio e evitamenti volti a scongiurare tali paure (clicca qui per ulteriori informazioni sul DOC).
sonardj
00mercoledì 24 ottobre 2007 02:53
part3
La psicoterapia è una disciplina molto poco omogenea; esistono decine di forme di psicoterapia individuale, familiare, di coppia e di gruppo.
Nel trattamento dell'ipocondria, la forma di psicoterapia che la ricerca scientifica ha dimostrato essere più efficace, nei più brevi tempi possibile, è la "cognitivo-comportamentale".
Si tratta di una psicoterapia breve, a cadenza solitamente settimanale, in cui il paziente svolge un ruolo attivo nella soluzione del proprio problema e, insieme al terapeuta, si concentra sull’apprendimento di modalità di pensiero e di comportamento più funzionali, nell’intento di spezzare i circoli viziosi dell'ipocondria.
In ogni caso il trattamento dell'ipocondria può risultare particolarmente difficoltoso, in quanto i soggetti non sono mai del tutto convinti che la causa dei loro mali sia soltanto di tipo psicologico.
Generalmente la psicoterapia è possibile in quei casi in cui la persona si preoccupa incessantemente di avere delle malattie, ma si rende conto, almeno in parte, che le sue preoccupazioni sono eccessive e infondate.

La terapia farmacologica dell'ipocondria, ammesso che la persona accetti di prendere dei farmaci senza temere che arrechino dei danni al proprio organismo, si basa fondamentalmente sugli antidepressivi, sia triciclici che SSRI. Quest'ultima classe presenta, rispetto alle precedenti, una maggiore maneggevolezza e minori effetti collaterali.
Dato che l'ipocondria viene spesso assimilata al disturbo ossessivo-compulsivo, considerando le preoccupazioni del paziente come delle ossessioni di malattia, la terapia farmacologica rispecchia le linee guida per tale disturbo, con alti dosaggi di antidepressivi ad azione serotoninergica assunti per periodi prolungati.
Nelle forme lievi la prescrizione di sole benzodiazepine può essere sufficiente, ma generalmente non è risolutiva e ottiene soltanto di placare l'ansia a breve termine.
0.BELFAGOR
00mercoledì 24 ottobre 2007 10:12
Re: part3
sonardj, 24/10/2007 2.53:

La psicoterapia è una disciplina molto poco omogenea; esistono decine di forme di psicoterapia individuale, familiare, di coppia e di gruppo.
Nel trattamento dell'ipocondria, la forma di psicoterapia che la ricerca scientifica ha dimostrato essere più efficace, nei più brevi tempi possibile, è la "cognitivo-comportamentale".
Si tratta di una psicoterapia breve, a cadenza solitamente settimanale, in cui il paziente svolge un ruolo attivo nella soluzione del proprio problema e, insieme al terapeuta, si concentra sull’apprendimento di modalità di pensiero e di comportamento più funzionali, nell’intento di spezzare i circoli viziosi dell'ipocondria.
In ogni caso il trattamento dell'ipocondria può risultare particolarmente difficoltoso, in quanto i soggetti non sono mai del tutto convinti che la causa dei loro mali sia soltanto di tipo psicologico.
Generalmente la psicoterapia è possibile in quei casi in cui la persona si preoccupa incessantemente di avere delle malattie, ma si rende conto, almeno in parte, che le sue preoccupazioni sono eccessive e infondate.

La terapia farmacologica dell'ipocondria, ammesso che la persona accetti di prendere dei farmaci senza temere che arrechino dei danni al proprio organismo, si basa fondamentalmente sugli antidepressivi, sia triciclici che SSRI. Quest'ultima classe presenta, rispetto alle precedenti, una maggiore maneggevolezza e minori effetti collaterali.
Dato che l'ipocondria viene spesso assimilata al disturbo ossessivo-compulsivo, considerando le preoccupazioni del paziente come delle ossessioni di malattia, la terapia farmacologica rispecchia le linee guida per tale disturbo, con alti dosaggi di antidepressivi ad azione serotoninergica assunti per periodi prolungati.
Nelle forme lievi la prescrizione di sole benzodiazepine può essere sufficiente, ma generalmente non è risolutiva e ottiene soltanto di placare l'ansia a breve termine.




a che argomento interessante....ne soffrivo anche io poi sono guarito e ho scoperto come...



ottonedesign
00mercoledì 24 ottobre 2007 12:39
lascia stare gli spray...

ti fanno diminuire la dimensione delle mucose ecco perchè si apre la narice ma quando smette l'effetto diventano più grandi di prima...


fino a costringerti ad usarlo...

e col tempo ti si brucia il naso...
PhoeniXXX
00mercoledì 24 ottobre 2007 16:55
Re:
Cyrano, 21/10/2007 17.47:

Nel senso , avete presente l'effetto placebo ?
Bene , devo possedere il piu' grande esempio di placebo al contrario.
O , per meglio dire , un immenso potere di psicosomatizzare ogni malanno possibile.
Ogni volta che mi faccio fare un esame , penso che troveranno qualcosa che non va , e succede.
Mi ricordo quella volta che , in ansia per una tel di una tipa , mi son fatto venire la febbre a 38 subito scomparsa dopo la tel.
Ma stavolta ho superato me stesso.
Da anni ho il naso mezzo tappato 365gg anno per colpa di allergia e raffreddamenti vari ( questi in inverno ).
Allora , qualche gg fa compare un topic su hwup dove un tizio parla di uno spray miracoloso contro la sinusite.
Io chiedo se potrebbe fare qualcosa contro la rinite allergica , ma sembra che , ovviamente , sia predisposto a tutt'altro.
In sti gg ho pensato molto a quel topic e la voglia di provare , comunque , quel farmaco.
E c'ho pensato cosi' tanto che ieri , dal nulla al lavoro , mi e' arrivata una crisi di sinusite , per la prima volta in vita mia.
stavo facendo i cazzi miei , e di botto : male al naso con sensazione di ostruzione della ranice sx , male alla testa localizzata sulla tempia a sx , e anche un po' di gonfiore allo zigomo sx.
Mai successo prima!
Ma cazzo..ora sto un po' meglio , comunque martedi' vado a prendermi quello spray...

no go paroe... sembra che sta somatizzazione funzioni quasi sempre in senso negativo.
Solo un paio di volte ha funzionato in senso positivo , quando ero dimagrito ( per es quella volta che dimagrii 12kg in 15gg ).

voi che pensate? paranoie mie oppure davvero il mio cervello e' capace di "creami" malattie reali ?

ps non credo sia una coincidenza..troppi esempi... secondo me e' proprio un problema di causa effetto...


cpa[z[apza




come si chiama lo spay? che soffro di sinusite anche io.
Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 19:56.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com