APOCALYPSE NOW REDUX

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marlowe
00martedì 4 dicembre 2001 16:25

Nel 1979, quando il film di Francis Ford Coppola fu presentato a Cannes, il pubblico, una maggioranza per nulla silenziosa, lo ricoprì di insulti.
Quasi tutta la critica, con notevoli eccezioni però (Truffaut), lo fece a pezzi.
Françoise Sagan, scrittrice che nonostante tutti gli sforzi non è mai riuscita a raggiungere nemmeno la mediocrità, presidente, non si sa perché, della Giuria, si scusò pubblicamente per il premio conferito a un film dove - disse - mancava del tutto il vero protagonista: il popolo vietnamita.
Coppola si difese come un leone ed è passata alla storia la frase che - grosso, barbuto, sudato e paonazzo - urlò a chi lo contestava: "Apocalypse Now non è un film sul Vietnam. Apocalypse Now è il Vietnam".
Aveva ragione allora ed ha ancora più ragione oggi alla riedizione del film, restaurata e arricchita di 52 minuti di scene inedite.
Ma che cosa voleva dire davvero Coppola con quella frase?
E, soprattutto, cosa era allora e cosa è oggi il Vietnam?
E di conseguenza cosa rappresenta Apocalypse Now?
Me lo sono chiesto tante volte: allo scoppio della guerra del Golfo, a quella per il Kossovo, all'ultima in Afghanistan, e tutte le volte che la smania guerriera si è presentata con i suoi orrori sullo scenario delle miserie umane.
Il Vietnam è la metafora assoluta - biblica - della guerra; e Apocalypse Now resta il quadro più ricco, più modulato, più visionario e nello stesso tempo più ambiguo - e forse ancor più che un quadro una visione psichedelica - della follia della guerra; la profezia più lucida e spietata della fine del sogno americano.
Tutto questo in un film che è cinema puro - pura narrazione - senza nessun ricorso a effetti speciali o altri espedienti, ma tutto basato sulla storia, sulla parola, sul paesaggio, sulla luce, sugli attori.
Rivedere oggi il film e riudire, mentre scorrono le prime immagini, la irripetibile voce di Jim Morrison che canta: "This is the end..." fa venire i brividi.
Il Vietnam è l'America (ma si può anche dire l'Occidente) di fronte alle sue paure; l'Apocalisse è quello che ogni uomo porta dentro di sè: l'orrore, il viaggio nel "cuore di una immensa tenebra".

Mentre tutti concordano sulla utilità del restauro che, fra l'altro, restituisce una straordinaria bellezza alla fotografia di Vittorio Storaro, qualcuno ha ritenuto queste aggiunte una mera ridondanza. Personalmente penso che questi 52 minuti non aggiungono nulla al film ma nemmeno gli tolgono qualcosa: non mi pare, cioè, che lo appesantiscano.
La nuova scena dei coloni francesi attardati a celebrare un mondo ormai in fiamme è peraltro bellissima e ha il sapore dei racconti di Marguerite Duras; quella delle conigliette di Play Boy, che ricorrono al più classico degli espedienti per farsi dare del carburante, è trucemente divertente e rimanda magari a Bukowski; i due minuti in più di Marlon Brando che legge i ritagli di giornale sono superbi e portano direttamente a Conrad.

Insomma Apocalypse Now Redux è, come si suol dire, un film da non perdere.
Con questa nota mi auguro quindi di non aver fatto passare ai miei probabili 7 lettori la voglia di andarlo a vedere o a rivedere. Non me lo perdonerei mai.



________
Saluti
Marlowe
kiruz
00venerdì 14 dicembre 2001 04:12
Secondo me invece l'hai fatta venire la voglia.
Io purtoppo l'ho visto a spezzoni ed ero molto piccola ma non vedo l'ora di poterlo diciamo rivedere,completo di scene inedite che all'epoca Coppola aveva ritenuto quasi superflue inserire.
Ciauz!
[SM=x39884]
By Kiruzza
Myst
00sabato 15 dicembre 2001 18:28
io non l'ho potuto vedere [SM=x39946]

qui a napoli l'hanno messo solo in un multisala, in una sala minuscola e per poco tempo...

... aspettero' il DVD.


[myst] [nap0lihak]
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kiruz
00mercoledì 19 dicembre 2001 08:30
Re:

Scritto da: Myst 15/12/2001 18:28
io non l'ho potuto vedere [SM=x39946]

qui a napoli l'hanno messo solo in un multisala, in una sala minuscola e per poco tempo...

... aspettero' il DVD.


[SM=x39898]ry: Ma che squallore daiiiiiiiiiii!!!!
Come si fa a mettere un film del genere in una minuscola saletta,perde tutto il suo fascino!!![SM=x40005]
By Kiruzza
wsim
00giovedì 24 gennaio 2002 10:49
Visto nelle migliori condizioni!
(multisala comodissimo con poco e silenzioso pubblico)

L'ho trovato moooolto migliore dell'edizione originale, le aggiunte danno maggior respiro al racconto del viaggio del cap. Willard e dei suoi uomini, anche la caratterizzazione dei personaggi è migliorata (sia Willard stesso, che l'equipaggio della barca, che il col. Kurtz). Grandissima la fotografia!

Una credibile e allucinata metafora della "morale" della guerra.....

Veramente è da non perdere.

( e adesso aspetto la VHS)
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