Bella, brava e simpatica:è Lucia la trasformista

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CARMINE84
00mercoledì 27 aprile 2005 00:51
Ha esordito tra le bellezze di Non è la Rai, ha fatto molto teatro, ha sfondato a Mai dire lunedì. Lucia Ocone racconta a Tgcom una carriera costruita sulla gavetta ma soprattutto sulla sua ironia che le permette di creare macchiette e personaggi divertentissimi e credibili, come l'imitazione di Camilla Raznovich.


Una, nessuna, soprattutto centomila
Lucia Ocone: ecco com'è nata Camila
In molte provano a cavalcare l'onda lunga della comicità, sigillo televisivo di qualità e grandi ascolti. Ma in poche ci riescono. Lucia Ocone, sì, ci riesce molto bene. Basta schiacciare il telecomando su Mai dire lunedì per godersi la sua ultima trasformazione Camila Raznovich. "I miei personaggi nascono grazie ai miei angeli custodi, Furio Andreotti ed Ennio Meloni - rivela a Tgcom - come Camila che sbrocca solo quando si parla di dimensioni".


Folgorata sulla via di Non è la Rai, quando scopre il sacro fuoco della comicità ("dietro le quinte mi divertivo con le ragazze a imitare Anna Marchesini e lì giù risate"), Lucia si fa le ossa anche in teatro, per poi esplodere in una metamorfosi che ha lo stesso impatto di quella kafkiana, tanto si perde dentro i suoi personaggi. Lucia è l'ammiccante Katia del Grande Fratello, l'esuberante romana de Roma Floriana, ma anche la signora Feliciana, modellata sulla sagoma catodica di chi fa il pubblico parlante come a Uomini e donne.

Quanto metodo Stanislavskij c'è nei tuoi Bob, Katia del Grande Fratello e ora Camila Raznovich in Mai dire lunedì?
(Parte la risata, contagiosa). Non c'è proprio. Lì subentra la mia follia, la mia idiozia, il mio enorme divertimento...

A parte gli scherzi, come si impossessa dei suoi personaggi, quand'è che si accende la lampadina?
Ci sono due angeli custodi con i quali lavoro e sono Furio Andreotti ed Ennio Meloni. Loro sono i cacciatori di idee che poi sviluppiamo insieme attorno a un tavolo e non le dico cosa viene fuori quando ci mettiamo lì tutti e tre a dipanare la matassa. Abbiamo lavorato sul personaggio di Camila, ad esempio, tirando fuori questo aspetto divertente: è sempre calma, poi sbrocca tutto insieme quando si parla di dimensioni.

Lei è nata televisivamente a Non è la Rai, ma ha fatto anche tanto teatro. Dove si è fatta più le ossa?
Il teatro è sicuramente una bella palestra, le ossa me le sono fatte in particolare al programma Macao, di Boncompagni. Capitava che ci fossero due minuti da riempire e gli autori, malefici, da dietro ti facevano segno di improvvisare. Oppure, al contrario, all'improvviso dovevi tagliare.



Ci racconti invece il suo personaggio nella miniserie Una Famiglia in giallo, su Raiuno...
Interpreto l'ispettrice di polizia Sardi, un tipo pignolissimo, fidanzata con un ispettore toscano. Fra i due è un continuo battibecco, lei si vuol far sposare, una vera rottura, insomma. La fiction con protagonista Giulio Scarpati è stata girata sull'Argentario, in Toscana.

Zelig, Bulldozer, Colorado Café, Mai dire lunedì. Come se lo spiega questo boom di comici in tv?
C'è tanta voglia di ridere, indubbiamente. Poi in tv sono ancora poche le donne che fanno comicità ma devo dire sono le migliori. A me piace tanto a Zelig Geppy, la donna sarda.

Ci saranno nuovi personaggi in Mai dire lunedì?
Personaggi nuovi, a parte Camila, no. Con Marcello Cesena riproporremo lo sketch degli sposini con il loro tormentone: "patatini...!".

Il suo modello di comicità?


Sicuramente Anna Marchesini, insuperabile, l'adoro. Imitandola a Non è la Rai ho capito che la mia strada era quella della comicità. E poi un'attrice drammatica ma nello stesso tempo capace di far ridere, la grandissima Anna Magnani.

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