Bobby McFerrin, recital a Milano

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Giovanni89
00giovedì 3 marzo 2005 14:21
L'artista chiude Aperitivo in Concerto

Si conclude alla grande la ventesima stagione di "Aperitivo in Concerto", la rassegna musicale milanese che ha portato quest'anno sul palcoscenico del teatro Manzoni artisti del calibro di Ute Lemper, K.D. Lang e Archie Shepp. Lunedì 7 marzo, alle 21, sarà la volta di Bobby McFerrin, geniale artista della voce che si esibirà in un imperdibile "one man show".


Per McFerrin è un ritorno al Manzoni dopo lo straordinario successo ottenuto nella stagione 2002/2003 a capo della sua Voicestra. Virtuoso di eccezionale creatività, questa volta il cantante proporrà un recital che lo vedrà in compagnia della sua sola voce.

Grande ricercatore e creatore di forme vocali inconsuete, McFerrin riesce a fondere nella sua arte influenze fra loro assai diverse, dal canto sinagogale alla narrazione teatrale dei griot africani, dall'estasi mistica dei sufi all'inanellarsi delle vocalità orientali. Ora arcaica, ora contemporanea, la voce di McFerrin racconta l'intera storia del canto, dalla più oscura e tribale antichità, fino alla nervosa vitalità dei nostri giorni.

Non è solo la voce a partecipare a questo affascinante rituale, ma l'intero corpo del solista, utilizzato come cassa di risonanza, come strumento a percussione, come evocatore di suoni nuovi. Il tutto condito da una straordinaria capacità di improvvisazione, che si riallaccia esplicitamente alla musica jazz.



Giovanni89
00giovedì 3 marzo 2005 14:21
CHI E' BOBBY MCFERRIN

Con un'estensione di quattro ottave e una tecnica esecutiva di eccezionale rilevanza e di non minore sofisticazione, Bobby McFerrin può ben considerarsi uno fra i più grandi interpreti vocali in assoluto del nostro tempo. Vincitore di ben dieci Grammy Award (oltre venti milioni di copie vendute dei suoi album), questo straordinario cantante è un improvvisatore di alto rilievo, un innovatore, un eccellente direttore d'orchestra e un attivissimo educatore: non a caso ha collaborato con artisti celebri quanto diversi come Yo-Yo Ma, Chick Corea, Herbie Hancock, Jack Nicholson, Billy
Crystal, Robin Williams, la Filarmonica di Vienna.

Figlio d'arte (suo padre era stato il primo cantante africano-americano ad esibirsi come solista al Metropolitan Opera House), McFerrin nasce nel 1950 a New York, per poi trasferirsi pochi anni dopo a Hollywood, dove il padre deve doppiare le parti cantate interpretate da Sidney Poitier nel film tratto dalla gershwiniana Porgy and Bess. Dopo avere studiato il clarinetto, si dedica al pianoforte, ed esordisce proprio come pianista, sia a capo del proprio Bobby Mck Quartet che come accompagnatore di Ice Follies.

Nel 1977 McFerrin decide di cimentarsi con il canto, e nel 1978 esordisce a New Orleans con il gruppo Astral Project, prima di collaborare per un certo periodo con il leggendario vocalist Jon Hendricks. Fortemente impressionato dai lunghi concerti solistici di Keith Jarrett, il cantante adotta un procedimento simile per le sue esibizioni solistiche, sempre più orientate verso un'improvvisazione totale che va oltre il jazz e assimila materiali provenienti dalle più disparate tradizioni musicali, come testimoniato dal suo trionfale esordio al Kool Jazz Festival del 1981 e dalla sua applauditissima prima tournée europea nel 1983.

Nel corso degli anni Ottanta McFerrin ha continuato a sviluppare il suo originalissimo approccio interpretativo, arricchito da un acuto sense of humor e da un'insaziabile curiosità per ogni genere musicale; nel frattempo inizia inoltre una serie di collaborazioni (ottenendo un Grammy per ognuna): nel 1985 con i Manhattan Transfer (Night in Tunisia), nel 1986 con Bertrand Tavernier per il film Round Midnight, nel 1987 con Jack Nicholson, per la pellicola How The Rhinoceros Got His Skin.

Nel 1988, mentre si acuiva nel cantante l'interesse per la pratica musicale accademica, viene pubblicato l'album Simple Pleasures, un omaggio alla musica popolare degli anni Sessanta: il nome di McFerrin diventa conosciuto in tutto il mondo grazie a uno hit come Don't Worry, Be Happy. Di fronte a un successo di dimensioni planetarie, egli non si concede alla tentazione di rendere più facile il suo impegno: diradando gli impegni internazionale, impiega un anno sabbatico per approfondire i suoi studi musicali sotto la guida di artisti del calibro di Leonard Bernstein, Gustav Meier e Seiji Ozawa.

A partire dal 1990, con il suo esordio alla testa della prestigiosa San Francisco Symphony Orchestra, McFerrin collabora sempre più intensamente con compagini e personalità appartenenti al mondo accademico, come il grandissimo violoncellista Yo-Yo Ma, acquisendo un'esperienza che, nel 1994, gli frutta la direzione creativa di un complesso di rango come la St. Paul Chamber Orchestra.

Sempre più diviso fra la carriera di cantante e quella di direttore d'orchestra, Bobby McFerrin è stato comunque il creatore di un solismo vocale oggi preso letteralmente a modello. L'ormai leggendario cantante, in procinto di avviare una collaborazione con il compositore Roger Treece, ha ulteriormente affinato ed ampliato il suo approccio, oggi racchiuso nella preziosa quanto complessa e sofisticata esperienza di Voicestra, un'orchestra di sole voci che reinterpreta e assomma una molteplicità di tradizioni e pratiche esecutive vocali con la concentrazione di un'azione
ituale quanto ieratica.


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