Cime tempestore per la fiction Rai

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CARMINE84
00sabato 2 ottobre 2004 16:30
Produttore diserta la conferenza stampa
"Siamo qui per raccontare un grande film interpretato da attori straordinari, girato da un regista che ci regala soddisfazioni e scritto in modo esemplare. Non vorremmo che le polemiche oscurassero questi fatti". Mette le mani avanti il direttore di RaiFiction Agostino Saccà dopo la polemica con la società di produzione Titanus sulla collocazione della fiction Cime tempestose, prevista per lunedì 4 e martedì 5 ottobre in prima serata su Raiuno.

Nei giorni scorsi infatti Goffredo Lombardo, numero uno della Titanus che ha prodotto il film, interpretato da Alessio Boni, Anita Caprioli e Franco Castellano, aveva duramente polemizzato con la Rai per la decisione di anticipare la messa in onda, portando la seconda puntata del film-tv a scontrarsi con l'esordio del nuovo varietà di Teo Teocoli su canale 5 (inizialmente la programmazione di Raiuno prevedeva la messa in onda de Il veterinario, fiction di Gigi Proietti). Risultato: alla conferenza stampa di Cime tempestose non c'era nessun rappresentante della Titanus che in un comunicato ha fatto sapere di non partecipare "personalmente per evitare ulteriori polemiche" augurandosi che l'attenzione sia dedicata alla "qualità di Cime tempestose a cui la tradizione Titanus e i vertici Rai augurano un unanime consenso di critica ed audience".

"Lombardo", ha spiegato Saccà, "ha fatto una polemica pubblica sbagliata nei modi. Lui è un grande produttore e un amico della Rai, che stimiamo moltissimo che molto ha dato alla Rai, basti pensare al valore editoriale e al costo di Orgoglio e al fatto che la Titanus ha prodotto 40-50 film tra i più belli della storia del cinema italiano. Ma un'azienda ha diritto di programmare un prodotto quando lo ritiene più opportuno. Dietro le nostre decisioni ci sono molte discussioni e una logica che in qualche modo giustifica tutto. Se si è partner importantissimo di una grande azienda come la Rai bisogna adeguarsi", ha aggiunto Saccà. "Capisco anche che chi produce un prodotto girato a 20 gradi sotto zero lo consideri come un figlio. Capisco ma non giustifico".

"Ho parlato con Lombardo anche ieri", spiega il direttore di Raiuno Fabrizio Del Noce, "non è in conferenza perchè ha un problema di salute, ma il clima tra di noi è disteso. Capisco l'amore quasi paterno che ha verso il prodotto anche se ci sono stati toni e modi sbagliati che non incideranno nei nostri prossimi rapporti. Ricordo però che la programmazione spetta alla Rai e che i risultati che raggiungiamo testimoniano che i palinsesti li sappiamo fare. La decisione di spostare il Veterinario è stata presa sia per un piccolo ritardo di consegna del prodotto sia per evitare che si scontri con un programma comico come quello di Teocoli. Cime tempestose è un prodotto forte, in cui crediamo e che riteniamo possa meglio affrontare un varietà".

"Ci sono produttori", ricorda Del Noce, "come la Lux che, forse perchè il suo presidente Ettore Bernabei conosce bene la Rai, accettano e condividono le nostre scelte anche se decidiamo di controprogrammare al Grande Fratello una fiction come Don Matteo. Altri produttori, invece, non si sa perchè pensano di capire i palinsesti e, come diceva Manzoni alcune persone fanno le cose che sanno fare, però non solo quelle. I palinsesti non sono ingessati e si modificano in base anche alla controprogrammazione".

"La fiction è cresciuta in modo esponenziale nei palinsesti", aggiunge Saccà, "e gli intasamenti nella programmazione sono dovuti anche a questo perchè la fiction in tutto il mondo sta diventando la regina dei palinsesti. Ma quello che è importante", conclude il direttore di RaiFiction, "è che le scelte che facciamo le facciamo sempre in buona fede. Non facciamo regali a nessuno".

La storia di Cime tempestose, liberamente ispirata all'omonimo romanzo di Emily Bronte, racconta di due personaggi maledetti, amanti impossibili per diversa condizione sociale, lo zingaro Heatchliff interpretato da Alessio Boni e la dolce Catherine, Anita Caprioli, palpitano per tre ore, in una passione che va oltre la morte, fino al ricongiungimento, nella scena finale, delle loro due perdute anime. Fabrizio Costa, che ha diretto il film tv, ha voluto girare in mezzo alla natura, in Cecoslovacchia pretendendo di girare in gennaio, con temperature di 20 gradi sotto lo zero e neve vera. Condizioni di riprese estreme per una storia essa stessa estrema, quella di Heathcliff, zingaro poi stalliere che ama riamato la facoltosa Catherine che però non può sposare, anche per l'intromissione del fratellastro Ivory, l'attore Franco Castellano.

"E' una grande cronaca di anime", dichiara il regista Costa che sta preparando la fiction su Sacco e Vanzetti, "e ho utilizzato la neve e la forza della natura come uno sfondo stilizzato che esprimesse allo stesso tempo la durezza e il fuoco di questa passione".

"Difficilmente", spiega la protagonista Caprioli, "in una carriera capitano queste possibilità. Catherine è un personaggio di levatura enorme, un'eroina che lotta contro le convenzioni sociali e si ritrova imprigionata in una battaglia contro se stessa per una passione estrema. Fin dall'inizio i personaggi sono due potenziali suicidi che non riescono a sopravvivere alla loro passione, due personaggi maledetti".

"Cime tempestose", aggiunge Boni, "anticipa il 900 perchè il romanticismo dell'epoca era impregnato di politica e di etica, qui c'è solo la passione. Il protagonista punta dritto verso la passione totale, anelando alla morte per potersi ricongiungere con la donna che ama. Nel romanzo aleggia un'atmosfera di odio, violenza e negatività ma è una storia d'amore travolgente che impietosisce. Quando partivamo la mattina", racconta ancora Boni, "per girare a 20 gradi sottozero pensavamo solo a tornare la sera senza esserci fatti troppo male, anche se durante le riprese mi sono congelato un ginocchio". Difficile fare un paragone con gli altri film realizzati dal romanzo della Bronte: "Li ho visti tutti", dice Boni, in questi giorni sul set del nuovo film di Marco Tullio Giordana Quando sei nato non puoi più nasconderti, tratto dal libro di Maria Pace Ottieri, "specialmente quello con Laurence Olivier (La voce nella tempesta, ndr) che considero uno dei più grandi attori che ci siano mai stati sulla terra".

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