Cinema e...vita

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marlowe
00giovedì 30 maggio 2002 08:07

La vita, il gioco, il piacere sono attività fine a se stesse, non hanno altro scopo all’infuori, appunto, della vita, del gioco, del piacere.

Così si spiega perché Mark (in Zabrinskie Point di Michelangelo Antonioni, ndr) il ragazzo contestatore, contesti anche la contestazione, la quale ha pur sempre uno scopo; e poi rubi l’aeroplano per il solo gusto di fare delle capriole in cielo; e quindi faccia la corte a Daria soltanto perché è divertente fare la corte con l’aeroplano ad una donna che corre in automobile; e infine faccia l’amore con la ragazza perché è bello giocare con il proprio corpo e con il corpo altrui.

La ragazza, dal canto suo, agisce nello stessissimo modo: per gioco, per piacere, senza, è proprio il caso di dirlo, secondi fini.

Questo incontro dei due giochi, dei due Eros, culmina nel love-in immaginario, tra le sabbie della Valle della morte. Che vuol dire quella scena? Vuol dire che si dovrebbe sempre fare così; che gioco e Eros fanno comunicare ed amare; che insomma la vita non dovrebbe avere altro scopo che la vita.

Alberto Moravia
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Saluti
Marlowe
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