Bho!
Ti consiglierei la saga di Sandman di Neil Gaiman.
Breve recensione
Neil Gaiman prende lo spunto di questo personaggio probabilmente dai racconti di Hoffmann sul personaggio "Der Sandmann", che si incontra in diverse leggende popolari in Germania, Francia e Inghilterra (non ho notizia che ci sia anche in Italia): dice la leggenda che di notte Sandman (l'uomo della sabbia) passa, e fa sognare le persone spargendo della sabbia magica sugli occhi... e quando ci si sveglia, le crosticine attorno agli occhi che abbiamo sono i resti della sabbia magica. Gaiman ovviamente amplia questa prima idea di mito popolare, inserendo una intera famiglia di entità, preposte a sorvegliare e controllare alcune passioni, concetti, sentimenti, aspetti della nostra vita. Tali entità sono per loro stessa natura infinite, eterne: sono gli Endless. Sandman fa parte di questa famiglia, composta da sette, fra fratelli e sorelle. La storia del fumetto si focalizza su Sandman, che controlla l'influenza dei nostri sogni. Sandman è il protagonista (entro certi termini) della serie omonima, ma non sono rare le storie in cui egli fa poco più di una comparsa ("Facade", "Sogno di mille gatti", alcune storie nel ciclo "La locanda alla fine dei mondi"). Il Signore dei Sogni (un altro dei molteplici nomi con cui le varie mitologie e culture hanno chiamato questa entità, quali Dream, Morpheus, The Shaper of Form, Oneirmancer, Onieros, Dreamlord, Dreamking, Lordshaper, Dreamweaver, KaìcKul, The Prince of Stories...) è incaricato di sorvegliare e amministrare il Reame dei sogni. La sua responsabilità è di vedere oltre le funzioni del Sogno nelle vite umane e in tutta la vita dell'intero universo fino a noi stessi. Egli è in grado di creare i nostri incubi, le nostre fantasie, la nostra pace nel mondo del sonno. Nel suo reame ci sono i fiabeschi "Fiddlers Green" (Il paradiso dei marinai), che Marco Polo cita come il luogo dove vanno a morire i marinai, troviamo le figure bibliche di Eva, Caino ed Abele, che vivono e lavorano per il Principe delle Storie. In apparenza egli è magro, pallido e scarno, con occhi e capelli scurissimi. Nel suo regno egli è spesso vestito con una tunica nera e lunga, oppure con jeans blu scuro e una maglietta chiara. La sola differenza di quando viene sulla Terra, è che indossa anche un lungo cappotto nero o una giacca in pelle per sviare l'attenzione. Parla senza mezzi termini e non mostra nulla di ciò che prova se questo non è strettamente necessario per gli altri; è di natura serio, ed esprime sempre la necessità di responsabilità nella sua esistenza. Morfeo cerca compagnie, ma non ne trova alcuna che duri o che si mantenga in buoni rapporti a lungo. Sa che lui non può stare con i mortali, ma sembra che abbia il bisogno di condividere con altri quello che lui è. La sua reale natura ed identità resta misteriosa per coloro che lo incontrano; come detto, egli ha pochi amici. Le persone che lo servono nel mondo dei sogni sono suoi compagni, così come i suoi pensieri. Ritiene di essere per gli umani più spaventevole di sua sorella Morte.
Egli però fa parte di una famiglia (Endless, cioè Eterni, o Infiniti), che si compone di diversi fratelli e sorelle. Nel probabile ordine di "apparizione" cronologica nel tempo (quindi non seguendo la loro apparizione nel ciclo narrativo), essi sono: Destino (Destiny), nato appena prima che il primo essere vivente venisse al mondo, in quanto il destino di un uomo è già scritto prima che egli nasca; alla comparsa dell'uomo, nasce anche Morte (Death), nata nello stesso momento in cui è nato il primo essere vivente. L'uomo appena nato inizia a sognare, ed ecco Sogno (Dream), ma il sogno provoca cambiamento, per cui Distruzione (Destruction) di ciò che era prima, che si manifesta in Desiderio (Desire), e quindi Disperazione (Despair) per non poter avere la cosa voluta, ed infine Delirio (Delirium), che una volta era Delizia, o Piacere. Desiderio e Disperazione sono gemelle.
Il ciclo di Sandman si apre con l'imprigionamento del Signore dei Sogni l'11 giugno del 1916 a causa di un mago, Roderick Burgess, capo di una setta occulta, che pensava di rinchiudere invece sua sorella Morte. Qualcosa non è andato per il verso giusto, e chi ci ha rimesso è Sandman. Egli resta imprigionato per quasi un secolo, fino al 14 settembre 1988, e solo grazie ad una distrazione dei suoi carcerieri riesce a fuggire. Purtroppo il suo reame, durante la sua assenza, è stato devastato, gli incubi si sono liberati, alcune persone si sono addormentate per non svegliarsi più, e come se non bastasse durante la sua cattività gli sono stati sottratti i suoi strumenti di potere: un rubino, un sacchetto di polvere, e il suo elmo. Sandman quindi, indebolito e senza i suoi poteri al massimo, comincia la ricerca dei suoi simboli del potere, che lo porterà all'Inferno, ad Arkam Asylum e in contatto con John Constantine (Hellblazer), un'altra ben nota conoscenza dei lettori della serie DC VERTIGO.
Da qui inizia il ciclo della serie di Sandman, e mano a mano vengono introdotti personaggi, situazioni e complicazioni che troveranno una soluzione (?) solo nell'ultimo ciclo della serie: La Veglia.
La prima notizia di Sandman in ambito fumettistico è però molto più lontana. Si parte dalla Golden Age della DC, negli anni 30/40, in cui una persona vestita in abiti civili, Wesley Dodds, con un lungo impermeabile, portava un maschera antigas e un cappello; questo personaggio e' stato ripreso da Matt Wagner nella serie VERTIGO Sandman Mystery Theatre. E' uscito (anche in Italia) un "cross-over" tra il Sandman gaimaniano e quello wagneriano: s'intitola Sandman Midnight Theatre.
Successivamente, durante la Silver Age, Kirby disegnò un nuovo Sandman, che rispondeva al nome di Hector Hall, con un costume rosso e giallo e un clessidrone disegnato in mezzo alla pancia. In realtà questo Sandman prendeva le mosse da un terzo Sandman, Dr. Garret Sanford, che si inseriva fra Dodds e Hall.
Gaiman stesso iniziò a lavorare con l'impressione che la serie avrebbe avuto un successo minimo, avrebbe venduto poco e che quindi sarebbe stata presto cancellata dopo il primo anno di pubblicazione. La stessa Karen Berger ricorda: "Nessuno di noi sapeva allora che il fumetto sarebbe diventato quello che sarebbe diventato". Credo che siamo tutti felici di aver contribuito a smentire quelle false previsioni! ^_______^
Il commento
Credo che siano stati usati i proverbiali fiumi di inchiostro per cercare di descrivere l'opera, i suoi impatti e le valenze. Onestamente non me la sento di fare un'analisi altrettanto dettagliata, per cui mi limiterò a riportare alcune considerazioni, magari semplici e banali, lasciando a voi il divertimento di ragionarci da soli e di trarne ulteriori conclusioni. Vi basti sapere che personaggi del calibro di Stephen King, Tori Amos e i Metallica (per citarne alcuni) sono stati influenzati da questo fumetto, i quali hanno dedicato canzoni o prestato la propria verve narrativa per scrivere la prefazione di alcuni volumi, che raccolgono ad uno ad uno i cicli completi della saga. Innanzitutto non credo che si debba equivocare cosa rappresenti Morpheus: nonostante il nome, non è assolutamente la personificazione dei sogni che facciamo la notte: è la personificazione della capacità di percepire quello che non esiste. E come tale rappresenta sì i sogni, ma anche l'immaginazione, l'arte, la capacità di ipotizzare un'"altra" esistenza, l'esistenza di alternative, il concetto che non è detto che tutto quello che e' dovrebbe essere.
Sandman è un libro contemplativo e inebriante allo stesso tempo. Il personaggio principale abbiamo visto che è Morfeo, signore di tutte le fantasie e di qualsiasi immaginazione. Nelle sue storie, che vanno dal fantastico all'orrorifico, Morfeo è qualche volta un personaggio di secondo piano, nelle retrovie dell'azione, e i suoi poteri e conoscenza forgiano solo la scena su cui si muovono gli umani, i veri attori della storia.
Sandman ha avuto successo, in parte, senza dubbio perchè si propone ad un pubblico di fumetti non tradizionale; l'attenzione posta da Gaiman sul mito e sulla storia, nonchè sui molteplici aspetti dell'antropologia e delle culture, va contro la corrente principale del fumetto inteso in senso popolare. Molte persone, alle comic conventions, sostengono di comprare e leggere solo Sandman. Inoltre Sandman ha catalizzato l'attenzione di molte lettrici; già la mancanza di ragazzi adolescenti interessati solo ai supereroi è stato per loro sufficiente per dare uno sguardo a questo fumetto, e d'altra parte Gaiman ha dimostrato una certa abilità nel caratterizzare i personaggi femminili: "Le donne in Sandman possono non essere sempre sensibili e affettuose, ma sono forti e realistiche. Hanno problemi, ma sono problemi reali, non il genere di problemi che si trovano negli X-men", dice una lettrice.
Karen Berger, l'editrice DC che ha avuto fiducia in Gaiman, sostiene che Neil ha in realtà evidenziato l'importanza della trama nel fumetto, che invece è troppo spesso considerato solo un medium visivo: "Con Sandman, assieme alla maggioranza delle opere da lui scritte, ha veramente contribuito a far crescere il valore di uno scrittore di fumetti". In effetti si deve al successo di Sandman se la DC ha deciso di pubblicare un certo tipo di fumetti, da Preacher a the Invisibles sotto un marchio ben particolare: DC VERTIGO.
Il giudizio
Personalmente Sandman racchiude la poesia e la complessità culturale del nostro mondo. Neil Gaiman ha una cultura veramente enorme, vastissima, e riesce a rielaborare in termini sufficientemente nuovi ed originali storie, tradizioni e altro, appartenenti alle culture più diverse e disparate, per creare storie veramente intense. Un indubbio asso nella manica è stato l'affiancamento del copertinista Dave McKean, e gli egregi lavori di disegno dei vari artisti che si sono succeduti, da Charls Vess (in particolare per le storie ambientate nel mondo di Faerie o della magia), a Brian Talbot (splendida la reinterpretazione del mito di Orfeo), da Mike Dringenberg (che ha disegnato il primo ciclo narrativo) a Michael Zulli (che ha invece concluso l'ultimo ciclo: la Veglia), solo per citarne alcuni.
La cosa che fin dall'inizio mi ha colpito di più in Sandman è il fatto che i suoi balloons sono a sfondo nero e a scritte bianche, con i bordi irregolari. Non l'avevo mai visto prima, e mi ha affascinato per questo carattere, per me, di novità e originalità. Successivamente, con l'introduzione di altri personaggi, ho notato, soprattutto nella versione inglese, che ogni personaggio degli Endless ha un suo "FONT", cioè un suo carattere tipografico particolare quando parla. Onore al merito per Todd Klein. Una volta avvicinatomi alle versioni inglesi, prima che pubblicassero in italiano l'intera saga, il secondo elemento che mi ha fatto strabiliare sono state le copertine di Dave McKean. A chi fosse interessato, consiglio non tanto di recuperare gli originali, quanto il libro "Dust Covers", appunto un'edizione di tutte le copertine di Dave, più appunti vari di Gaiman.
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I buoni vanno in
, invece io che sono
vado dove voglio.