Dark

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00martedì 19 dicembre 2017 12:57
"Dark" è un "ambizioso racconto polifonico, con un albero di personaggi degno dei romanzi di Tolstoj": su ilLibraio.it Ilenia Zodiaco racconta la serie tv del momento, che "vanta una coralità drammatica" che poche altre riescono a tenere. E chiarisce perché andrebbe associata più a "Lost" che a "Stranger Things"... - L'approfondimento


2019, Winden. Dark, serie tv tedesca prodotta da Netflix, ci trascina nell’atmosfera bigia di una piovosa cittadina della Renania, in cui apparentemente “non succede mai niente”, finché non iniziano a sparire dei ragazzi: prima un liceale, Erik, poi dei bambini. L’indagine della polizia mette subito in luce un dato inquietante: non è la prima volta che a Winden si verificano degli strani casi di persone scomparse, esattamente 33 anni prima qualcun altro è svanito nel nulla.

È questo l’incipit di una delle narrazioni audiovisive più belle e potenti dell’anno. Tuttavia non è del tutto corretto rifarsi alle categorie canoniche di inizio, svolgimento e fine, quando si parla di Dark. L’intreccio, infatti, si sviluppa su tre dimensioni temporali differenti: 2019 (il presente), 1986 e 1953, tre epoche che ogni trentatré anni si collegano tramite un wormhole, anche noto come ponte di Einstein-Rosen. Quando entra in scena un cunicolo spazio-temporale sappiamo che la divisione del tempo in passato, presente e futuro si fa più sottile, i rapporti di causa-effetto sono meno evidenti: chi ha generato cosa è facile da determinare in un’ottica lineare, molto meno in una circolare.

Dark

Se non siete dei fan dei paradossi temporali (loop, portali e tutto il teatrino danzante) vi consiglio vivamente di stare alla larga da Dark perché il piacere più grande della visione è tentare di decifrare questo portentoso enigma e la chiave per farlo è proprio il tempo.

Nonostante quanto fatto notare, se state pensando a Dark come un prodotto di fantascienza per nerd, scordatevelo. Ci troviamo di fronte a una serie molto vicina allo stile di Lost, in grado di coniugare un intreccio ricco di grandi misteri e colpi di scena, alla componente umana e ai drammi personali dei personaggi. Piuttosto fiacco invece il paragone con Stranger Things con cui ha veramente poco a che fare, se escludiamo l’ambientazione di provincia, il gruppo di ragazzi alle prese con una cospirazione soprannaturale e un pizzico di anni ’80.


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Diego.Torme
00mercoledì 10 gennaio 2018 14:40
in tutte queste serie dove la gente sparisce, nessuno si è mai seriamente chiesto se stessero semplicemente giocando a nascondino? [SM=x39997]

cooomunque...oddio lost all'inizio mi prese una cifra, anzi, quasi mi fomento', ma poi il mio interesse calo'...cmq si, dipende dal mio stato mentale e dalla voglia di applicarmi dentro sti paradossi temporali che in genere non mi dispiacciono, quindi magari prima o poi lo visionero'.

mescal°
00mercoledì 10 gennaio 2018 17:59
Stavo ponderando di vederlo, voi che ne dite?
Diego.Torme
00mercoledì 10 gennaio 2018 18:21
ce ne stanno gia talmente tanti di misteri insoluti che qua si diventa matti a seguire tutte ste serie misteriose [SM=x39924] cazzate a parte, si, io mi cerco la prima stagione e poi me lo sparero'con calma, intanto ne parlo in giro cosi se qualcuno lo vede prima di me, mi fa sapere, basta che non mi assillano come con la seconda stagione di stranger things, che pure quello non l'ho ancora iniziato...tu che dici supremo admin ad honorem? l'hai visto tutto?
666
00mercoledì 10 gennaio 2018 20:31
bello, il problema sono i continui intrecci tra presente passato, futuro. Con versioni dei personaggi giovani, vecchi.

Non si capisce una minchia se non lo segui bene, ma anche se lo segui bene sono cazzi [SM=x39930]
Diego.Torme
00mercoledì 10 gennaio 2018 23:05
praticamente la stessa cosa che dicevo io quando guardavo lost
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