Un film dove tutto è eccezionale.
Eccezionale è la ricostruzione d'epoca con le vecchie Packard e gli uomini avvolti nei cappottoni gangster look.
Eccezionali le ambientazioni: gli interni delle case dove l'arredamento è stato curato fino all'ultimo soprammobile, gli slooms dove il proibizionismo aveva i suoi depositi, i bordelli clandestini, gli "uffici" dei boss della malavita, i paesaggi "disegnati" di volta in volta nella pioggia, nelle nebbie, nel sole.
Eccezionale è il cast. Paul Newman riesce a trasformare anche l'inquadratura più banale in una scena madre. Tom Hanks è superlativo con quella faccia insieme spietata e malinconica, furibonda e rassegnata.
Jude Law, bravissimo anche lui, riesce a rappresentare la quintessenza della necrofilia in modo davvero raccapricciante.
La regia, con quei movimenti di macchina perentori e sinuosi,assolutamente perfetti, è da manuale.
Eppoi c'è quella scena nel ristorante dove il killer necrofilo e la cameriera si scambiano battute spiritose finché lui, divertito, commenta:
"Qui siete davvero eccezionali"
"Qui tutto è eccezionale... - risponde lei - Tutto tranne il cibo."
E' proprio questa battuta che mi ha fatto venire un sospetto, solo un sospetto.
Non sarà che in "Era mio padre" tutto è eccezionale - tutto - tranne il film?
Nel senso che la perfezione della confezione riesce a far dimenticare che la storia è un po' inconsistente, la sceneggiatura un po' troppo disinvolta, la psicologia dei personaggi poco originale e risolta con molta superficialità, i vari rapporti padri e figli poco credibili, la formazione "professionale" del ragazzo un po' preoccupante.
In ogni caso, un film da vedere anche se non è di Martin Scorsese (a LuVi è scappato un lapsus) ma di Sam Mendes (American Beauty).
Al film
Agli attori
Alla scenografia
Alla sceneggiatura