Esce in Italia Fahrenheit 9/11

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piadina°
00martedì 24 agosto 2004 18:02



ROMA - Che George W. Bush sia un perfetto imbecille sono in molti a sospettarlo. Vederlo leggere "La mia capretta" in una scuola elementare della Florida, attonito, imperterrito, quando un assistente gli ha appena comunicato l'attacco alle Twin Towers, alimenta il sospetto. Lo alimenta pure sapere che ha ridotto al limite del fallimento le società con le quali ha lavorato. Vederlo stanare gli armadilli nel ranch texano, divertito, in fuga dall'America che ribolle per il presunto imbroglio della Florida che spodestò in suo favore Al Gore dalla presidenza Usa. Sequenze in parte già note perché di Fahrenheit 9/11 s'è detto molto, prima durante e dopo la Palma d'Oro a Cannes, in tempi di guerra irachena e di battaglia elettorale negli States. Ma c'è anche molto altro da vedere, e il film esce il Italia venerdì 27 agosto (distribuzione Bim). Scritto e diretto da Michael Moore, prodotto dalla Dog Eat Dog Films, protagonisti: George W. Bush, i suoi cani, George Bush padre, Donald Rumsfeld, Condoleeza Rice, alcuni membri del Congresso, alcuni agenti dei servizi segreti, molti sauditi, Osama Bin Laden, i parenti delle vittime dell'11 settembre, gli iracheni, i militari in Iraq, i loro familiari, il petrolio, i dollari, il potere.

E' proprio dallo scandalo elettorale in Florida che tutto ha inizio. Ma il percorso subisce brusca deviazione con l'11 settembre. E nasce l'assunto: George W. Bush sapeva quello che poteva accadere, e non ha fatto nulla. Il perché è nell'ampio e documentato legame che lega la dinastia Bush alla famiglia Bin Laden. E ai sauditi, più in generale. Amicizie imbarazzanti e consolidate, affari miliardari e strette di mano, oleodotti e società "di famiglia", episodi sui quali regna un gigantesco punto interrogativo. Ad esempio, perché, dopo l'11 settembre, fu accordato il permesso di espatrio dagli Usa (senza interrogatorio da parte dell'Fbi, e con lo spazio aereo bloccato a qualsiasi volo civile) a molti membri dei Bin Laden.


Un'inchiesta lunga, ironica e fulminante, precisa nelle ricostruzioni, Moore io narrante sarcastico e spietato. Anche nelle azioni intraprese a titolo personale. Come quella di bloccare i membri del Congresso e chiedere loro di mandare i figli in Iraq. O declamare ad alta voce, da un altoparlante montato su un furgone, il Patriot Act, dopo aver scoperto che praticamente nessun membro del Congresso l'ha letto prima di approvarlo.

Si ride, anche. Soprattutto quando Bush è protagonista dell'azione. Si smette di ridere quando Moore affronta il grande inganno della guerra in Iraq. Le responsabilità che vanno oltre i terroristi di Al Qaeda. Gli interessi delle grandi aziende. Come la High Protective Company, produttrice di veicoli da guerra con base ad Atlanta: "Pensiamo che sia una buona situazione. Pessima per le persone, ma buona per gli affari" dice Blaine Ober, rappresentante della società.

Pessima per le persone. C'è Lila Lipscomb, madre di un militare caduto insieme al Black Hawk sul quale si spostava in Iraq. L'ha saputo per telefono: "La Difesa degli Stati Uniti è spiacente di comunicarle...". Legge l'ultima lettera del figlio, piange. Espone ogni giorno la bandiera a stelle e strisce fuori dalla villetta, però si sente tradita. Che rivuole suo figlio va a gridarlo in Pennsylvania Avenue, la Casa Bianca sullo sfondo.

Ecco le vittime da una parte e dall'altra del conflitto. Bambini iracheni mutilati e marines giovanissimi rovinati per sempre. Senza gambe, senza mani, senza vita. Che della guerra non ne vorrebbero più sapere. Quelli che sono tornati, rischiano la prigione ma non ripartiranno, se richiamati. Quelli che ancora sparano, si chiedono: "George è impazzito?".

Però c'è bisogno di carne da cannone. Due marines in alta uniforme battono l'America più disperata, quella del tasso di disoccupazione che schizza ogni giorno più in alto. Le prede, i più giovani. Raggirati ad arte. "Davvero vuoi fare musica? Lo sai che il rapper Shaggy era nei marines? Tieni il mio biglietto, ti aspetto in ufficio lunedì alle 10". Alcuni accetteranno, altri torneranno in una bara bianca, con la bandiera. Le immagini che alla tv americana è proibito mostrare.


piadina°
00giovedì 26 agosto 2004 11:09
Moore, appello all'Europa

NEW YORK - Michael Moore non ha dimenticato l'entusiasmo con cui Farhenheit 9/11 è stato accolto al Festival di Cannes ed è felice al pensiero che il film uscirà in Italia in concomitanza della Convention repubblicana. Contesta chi ha scritto che la standing ovation di venti minuti che gli è stata tributata a Cannes sia da attribuire ad un pubblico che "non vedeva l'ora di dimostrare il proprio disprezzo per gli Stati Uniti" (è quanto ha scritto David Denby sul "New Yorker") ed invece enfatizza l'idea di un'America diversa, che si oppone frontalmente a Bush e che trova in Europa una affinità di ideali. "Esiste una Europa dalla quale tutti noi dobbiamo imparare", racconta mentre sbircia con gli occhi le bozze dei suoi prossimi due libri "e che credo che oggi, finalmente, stia rialzando la testa. Io parlo a cittadini di ogni altra parte del mondo che ancora credono in ideali che prescindono dal culto del potere e del denaro. Che ancora credono nella forza di opporsi e utilizzano ogni mezzo per fermare una barbarie travestita da rispettabilità ed una arroganza che da quando si è affermata ha procurato soltanto morte, povertà e dolore".

Il suo film mescola immagini tragiche a momenti assolutamente scherzosi. Non le sembra irrispettoso?
"Il mio intento non è certamente quello di mancare di rispetto a chi soffre. Anzi, spero che faccia riflettere sul fatto che tutti noi assorbiamo immagini ed emozioni contrastanti, con un effetto anestetico. Inoltre ritengo che anche di fronte alla tragedie più grandi sia giusto saper cogliere gli elementi più paradossali, e sfido chiunque a dire che il mio messaggio non sia assolutamente chiaro".


Ma non le sembra che mostrare Paul Wolfowitz che si aggiusta i capelli con la saliva appartenga ad un umorismo di bassa lega?
"Credo che sia importante far vedere l'oscenità del potere e ricordare che il re è sempre nudo".

Come definirebbe "Farhenheit 9/11": un documentario, un film o altro?

"Rifiuto le catalogazioni e le definizioni. Cerco di realizzare qualcosa di nuovo e provocatorio che riporti il pubblico al cinema. E non mi riferisco solo al pubblico che si riconosce vicino alle mie idee: sono consapevole del fatto che il cinquanta per cento della popolazione americana non si reca mai in una sala cinematografica, e conosco bene le potenzialità politiche del cinema".

Sta dicendo che il suo è un cinema di propaganda?

"Le rispondo ripetendo che rifiuto le catalogazioni".

Che reazione si attende dall'uscita italiana del film?
"Non vedo grandi differenze tra lo stato del mio paese ed il vostro. Lo spettatore può sostituire facilmente Bush con Berlusconi".

Non le sembra una semplificazione? Peraltro lei accusa Bush di avere dei rapporti di affari con la famiglia di Bin Laden...
"Questo in effetti non si può imputare a Berlusconi, ma francamente è tra le poche cose in cui vedo una differenza sostanziale nella concezione della politica, nella rozzezza culturale e nella commistione tra affari e potere".

Si parla di un suo progetto sui "Twin B": Berlusconi e Blair.
"Mi sono limitato a dire che auspico un film di questo tipo da parte di registi italiani e inglesi. Credo che anche l'Italia e la Gran Bretagna abbiano la necessità di operazioni simili, e progetti del genere avrebbero in me il primo fan".

Il suo prossimo film affronterà il tema della salute.
"E' una delle piaghe del mio paese, e ne hanno una grande responsabilità anche i democratici, a cominciare da Hillary Clinton, che fece una battaglia per una riforma radicale per poi lasciare il campo alla reazione della destra più conservatrice. La verità amara è che in America non esiste una vera opposizione, ma anche in questo caso ho paura di dire qualcosa che le suonerà familiare".

In questi giorni sta preparando il dvd di "Farhenheit 9/11", la cui uscita è prevista in occasione delle elezioni presidenziali.
"Non ho mai nascosto che il mio film è uno strumento di battaglia politica per evitare l'incubo di una nuova presidenza Bush. Oltre al film ci sarà una versione più lunga della deposizione di Condoleezza Rice alla commissione sugli attacchi terroristici, alcuni discorsi di Bush, molte scene dei massacri in Iraq, e la testimonianza di arabi americani che hanno subito maltrattamenti dopo l'11 settembre

Nikka84
00sabato 28 agosto 2004 01:11
Domenica vado a vederlo con un mio amico [SM=x39884]
piadina°
00sabato 28 agosto 2004 18:56
visto ieri sera... vale la pena!!
Djfalco.
00sabato 28 agosto 2004 19:48
mi sa che domani vado al cinema
Propaganda
00martedì 31 agosto 2004 20:44
Fermate il mondo, voglio scendere da questa merda.
Propaganda
00martedì 31 agosto 2004 20:44
Fermate il mondo, voglio scendere da questa merda.
Propaganda
00martedì 31 agosto 2004 20:44
Fermate il mondo, voglio scendere da questa merda.
Uomo di Stracci
00martedì 31 agosto 2004 21:50
Visto. Un capolavoro di umorismo, ironia, tragedia e indignazione.

Mitiche, tra tutte le scene, la retata e la Coalition of the Willing.


caarot
00martedì 31 agosto 2004 23:29
visto gran bel film!!!!

da notare la battuta su bush e sulla sua capacità di far fallire ogni impresa che ha gestito!!

tutto ciò che era narrato nel film lo potete trovare anche in:

-La deriva americana di Krugman

-Come affrontare il crollo economico del 2006/2007 di Mandeville


ciapel in de l'orghen||va'a laura',barbun||sun chi par chell||tira più un pel de pota ca cen' cavai ca trotan
Se il fratello di Fiorello si chiama Fiorellino, il fratello di Giorgio Bocca come si chiamerà?

[Modificato da caarot 01/09/2004 9.52]

Eco1976
00mercoledì 1 settembre 2004 00:49
Re:

Scritto da: Uomo di Stracci 31/08/2004 21.50
Visto. Un capolavoro di umorismo, ironia, tragedia e indignazione.

Mitiche, tra tutte le scene, la retata e la Coalition of the Willing.





[SM=x39884]

l'ho appena visto... e quoto in pieno [SM=x39990]
R0nja
00lunedì 6 settembre 2004 11:00
Chi l'ha visto? Cosa ne pensate? Io lo vado a vedere stasera...

per chi è interessato una delle tante recensioni :

http://www.mymovies.it/dizionario/recensione.asp?Id=35073
R0nja
00sabato 11 settembre 2004 13:16
scusate, nn mi ero accorta dell'altro topic [SM=x39857]
Giovanni89
00domenica 12 settembre 2004 20:18
Sono appena tornato dal cinema...il film è da vedere [SM=x39884] Fa riflettere davvero tanto [SM=x39943]
R0nja
00lunedì 13 settembre 2004 00:58
Re:

Scritto da: Giovanni89 12/09/2004 20.18
Sono appena tornato dal cinema...il film è da vedere [SM=x39884] Fa riflettere davvero tanto [SM=x39943]



infatti...un forte impatto emotivo...
Djfalco.
00lunedì 13 settembre 2004 20:20
a me mi hanno detto che è nacagata cmq lo vado a vedere giuovedì

R0nja
00lunedì 13 settembre 2004 21:07
Re:

Scritto da: Djfalco. 13/09/2004 20.20
a me mi hanno detto che è nacagata cmq lo vado a vedere giuovedì




cagata? mah....dipende dai punti di vista

tutto si può dire....che è magari un pò palloso, di parte...ma una cagata....
~Saiyan~
00lunedì 20 settembre 2004 18:27
visto l'altra sera.....
che dire, fa riflettere di brutto, fa capire quanta merda ci sia al mondo.....
mi ha fatto veramente impressione sentire le parole dei soldati tutti cariche con la musica nelle orecchie mentre sparano a destra e manca [SM=x39942]
zen76
00giovedì 30 settembre 2004 16:51
Se vi è piaciuto l'ultimo film di Moore, vi consiglio di vedere il precedente Bowling and Columbine che, a mio parere, supera Fahrenheit 9/11...[clap]
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