Carissima Chiara, quando ho scritto che l'operazione RAI, con il film su Perlasca, è riuscita a metà, intendevo proprio sottolineare che un valore didattico glielo riconosco.
Quello che non mi ha convinto è il risultato sul piano strettamente cinematografico o, se vuoi, artistico.
Da questo punto di vista, come il libro "Cuore" è cattiva letteratura, "Un eroe italiano" è cattivo cinema: se può servire a educare lo spettatore può nondimeno servire a corromperne il gusto. Poco male, visto che invece con la buona letteratura si sono spesso corrotte le coscienze (penso a D'Annunzio).
Ti faccio un altro esempio sullo stesso argomento, rischiando così di attirami qualche antipatia o tirata d'orecchi. Il film di Francesco Rosi "La Tregua" tratto dall'omonimo libro di Primo Levi - un libro che è atrocemente sublime - animato da intenti nobilissimi, diretto da un grandissimo maestro del cinema civile, intepretato da attori di talento (John Turturro, Massimo Ghini, ecc) è tuttavia un film non riuscito, inferiore a molti altri film dello stesso Rosi, stanco, manieristico, in molte parti inerte.
Concordo pienamente con te e con wsim sul fatto che non si faccia mai abbastanza per la nostra educazione storica, civile, politica e morale; e quindi non farei di certo lo schizzinoso se, allo scopo, di adoperasse anche "Un eroe italiano" di Alberto Negrin.
Mi piacerebbe però di più che nella scuola si rendessero d'obbligo su questa tematica altri film come "Kapò" di Gillo Pontecorvo, "Schindler list" di Steven Spielberg, "Adieu, les enfants" di Louis Malle e - ma sì - anche "La vita è bella" di Roberto Benigni: i quali oltre ad essere potentemente educativi sono anche delle opere d'arte.
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Saluti
Marlowe