Titolo originale: Kodoku no gourmet
Data di prima pubblicazione originale: 1997
Goro Inogashira, impiegato in una ditta di import/export, per motivi di lavoro si trova spesso in viaggio nei luoghi più disparati agli orari più disparati.
Compito del lettore sarà quello di accompagnarlo nei suoi viaggi, soprattutto durante i pasti, che per lui, palato fino, rappresentano un momento di vitale importanza.
Di certo il protagonista non ha col cibo lo stesso rapporto che potrebbe avere il giapponese medio: ricerca con attenzione il luogo adatto per i pasti, che possa ricreare in lui un certo feeling, scegli pasti equilibrati e soprattutto abbondanti (ma questa è una necessità narrativa, il protagonista di un manga del genere non poteva certo essere un’adolescente alle prese con una dieta).
Conoscendo l’autore è facile che questa opera voglia rendere l’idea, al velocissimo popolo giapponese, che non c’è solo un approccio ai pasti, e che il cibo può essere un vero piacere e non un dovere fisiologico.
Purtroppo il lettore italiano, così lontano dal popolo giapponese, e quindi incapace di capire i sapori dei pasti riportati nelle storie, non può avvicinarsi al manga con l’approccio giapponese. Per noi questi diciotto brevi racconti, ciascuno di otto tavole, sono una panoramica della cultura (culinaria e non) giapponese, che ci mostra cosa si mangia e come lo si mangia nei più svariati contesti.
L’unico risultato comune per qualsiasi persona, dopo aver letto questo manga, è effettivamente quello di avere una fame da lupi, e magari la voglia di assaporare qualche assurda pietanza giapponese.
Mentre lo stile narrativo ed il tema trattato potrebbero lasciare qualche dubbio al lettore medio, lo stile di disegno è superbo, con una cura maniacale dei particolari e dei dettagli.