I LUNEDI AL SOLE (Los lunes al sol)

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marlowe
00sabato 12 aprile 2003 10:46

Quanti sono i registi che fanno film di impegno sociale, che posano ancora il loro sguardo sulle classi povere, sui disoccupati, sulle lotte operaie, sui temi del lavoro, dell'emarginazione, delle ingiustizie e delle prepotenze di classe, della solidarietà?
Non molti, direi. Pochissimi poi quelli che riescono a fare dei film socialmente impegnati che siano anche dei bei film. Tra questi, senza dubbio,l'inglese Ken Loach; i francesi Robert Guédiguian (A l'attaque, La ville est tranquille) e Laurent Cantet (L'emploi du temps). Escluderei invece lo sbracatissimo Peter Cattaneo di "Full Monthy": il quale più che un film sociale a me pare abbia realizzato un film triviale.

"I lunedì al sole" di Fernando Léon de Aranoa, regista spagnolo trentacinquenne al suo quarto film, è una sorpresa piacevole.
Un gruppo di operai ha perso il lavoro a causa della chiusura del cantiere navale dove erano occupati. Sopravvivono arrangiandosi in modi più o meno fantasiosi, più o meno brillanti, più o meno umilianti. Il lunedi si ritrovano in spiaggia e insieme affrontano il dramma della loro disoccupazione. E lì, nel sole di una sonnolenta città del nord della Spagna, si consolano, si deprimono, si aiutano, sognano un futuro riscatto. Il regista li osserva, li ascolta, ne esplora l'animo, cerca il senso che ognuno di loro tenta di dare alla propria vita, scherza con loro e, soprattutto, pur non occultandone le debolezze, li rispetta. Sottolinea le loro prove di amicizia e di fraternità, la loro dignità pur nella condizione di scartati dalla società produttiva, di esuli del benessere, di uomini dal cuore stanco ma ancora palpitante. E sembra dirci che la classe operaia non ha più paradiso perché, in fondo, non lo ha mai avuto. L'unico riscatto possibile è quello di non perdere o di ritrovare lo spirito di solidarietà, l'orgoglio della propria dignità di esseri umani, la capacità e la volontà di riconoscersi come compagni di strada e spartire anche le illusioni.
Il film si mantiene sul filo di un equilibrio elegante che oscilla tra satira e denuncia, tragedia e commedia, invettiva e malinconia, intimismo e comicità, poesia e disincanto. E ha anche il pregio di essere a tratti molto divertente.
Tutti molto bravi gli attori: Javier Bardem, Luis Tosar, José Ángel Egido, Nieve de Medina. Un bel film insomma. Da vedere.
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