Ho dovuto attendere un po' di tempo, ma alla fine sono riuscito a vederlo.
Il film mi ha tenuto incollato al televisore fino alla fine, perchè tra intrighi internazionali e nazionali, misteri e via dicendo la narrazione scorre via in un batter d’occhio, seguendo quel solco già tracciato dai film di stampo Ferrariano o di Risi, come cento giorni a Palermo, segreto di stato o il muro di gomma....
Si presenta essenzialmente come un thriller psicologico, ben interpretato, tra gli altri, da Pamela Villoresi (Clara, moglie di Calvi), Rutger Hauer (il cardinale Marcinkus, a capo dello IOR, la banca vaticana), Giancarlo Giannini (il faccendiere Flavio Carboni) e Alessandro Gassman (Francesco Pazienza). Insomma un cast di tutto rispetto.
Originariamente per il ruolo del protagonista era stato prescelto Gian Maria Volontà,ma la sua morte improvvisa e la diffidenza dei produttori, da Berardi a Cecchi Gori, non hanno scoraggiato Ferrara che trova nel bravissimo e anche molto somigliante Omero Antonutti la persona giusta per restituirci un Calvi sconfitto abbandonato dagli “altri”, ed anzi, ha allargato appunto la storia ai complessi rapporti di Calvi con questi “altri”: da Sindona, Marcinkus e il Vaticano agli intrecci con la mafia, la P2 di Licio Gelli e Ortolani. La svolta si è avuta lo scorso anno, quando finalmente con i 4 miliardi e 800 milioni del fondo di garanzia e gli altri soldi raccolti dal produttore Enzo Gallo della Sistina Cinematografica con il contributo di Rai Cinema e Tele+ il progetto è potuto decollare e portarsi a termine.
La trama è incentrata sulla storia del famoso banchiere che porto’ al crack finanziario il banco ambrosiano,il più grande istituto di credito privato italiano dell'epoca, e intorno al quale ruotano un elenco inquietante di personalità politiche, religiose, del mondo economico e fino ad arrivare a servizi segreti e mafia.
E’ un film che Giuseppe Ferrara aveva in mente di girare da ben quindici anni, ostacolato in ogni modo da chi cerca di soffocare il più possibile uno dei casi più clamorosi della nostra storia repubblicana.
E’ significativa questa dichiarazione rilasciata dal produttore lo scorso anno:
“Fare un film su Calvi è da sempre un tabù - perchè tocca uno dei tanti misteri irrisolti della cronaca e coinvolge molti grandi poteri italiani rimasti gli stessi di allora. Dopo 13 anni oggi finalmente riusciamo a fare il film pur tra tante difficoltà, il Vaticano ad esempio continua ad essere off limtis per noi. Fare questo film è stato un atto di coraggio, chiedere alle banche un prestito per metterlo in cantiere significa farsi guardare in cagnesco”.
Il fatto che quella del protagonista sia una delle figure più controverse ed enigmatiche della nostra storia recente, giustifica le dichiarazioni del regista, che, alla presentazione della pellicola nel marzo dello scorso anno, rivela: ''E’ stata squarciata la coltre di compiacenza e di omertà che da anni impedisce la celebrazione del processo sull'omicidio Calvi''. Per chi ha qualche anno in meno, vale la pena di ricordare che Roberto Calvi, soprannominato il banchiere di Dio (per gli evidenti quanto equivoci rapporti con le finanze vaticane), è stato trovato trovato impiccato a Londra, sotto il ponte dei Frati Neri, il 17 giugno del 1982. Dopo una lunga inchiesta fitta di punti controversi che lo vedeva implicato nella Loggia P2 in qualità di presidente del Banco Ambrosiano. Una storia che, insieme a quella dell'altro banchiere legato alla Loggia di Licio Gelli, Michele Sindona, presenta ancora diversi punti oscuri, non ancora chiariti nemmeno dalle due sentenze emesse nel corso di questi vent'anni.
Quest’opera rappresenta uno spaccato dell'Italia in affari di fine anni 70, mette a nudo le incredibili manovre finanziarie, le cosiddette scatole cinesi, da far girare la testa, tra Vaticano, massoneria, mafia, e chi più ne ha più ne metta.
Al centro del film non ci sono solo i poteri forti, più o meno occulti, ma la vicenda dell'uomo Calvi, l'uomo che credeva di dominare il potere, ma che alla fine è stato travolto dal potere stesse.
Assolutamente da vedere.
[Modificato da Il papero 27/03/2003 11.48]
[Modificato da Il papero 27/03/2003 11.50]