Visto ieri, grazie a
cinemaeurotre.
Non mi dilungo sul "Pesaro città di merda, si deve arrivare fino a Misano", ché andrei fuori argomento.
Voglio parlare del film, invece.
Bello, bello, bello.
In breve: c'è la nonna Marianne Faithful (!) che per raccattare soldi per far curare il nipotino finisce a fare marchette.
Drammone?
Manco per il cazzo.
O meglio, tanti cazzi. Quelli che finisce per manipolare attraverso il Glory Hole, il buco nel muro che il pappone Miki Manojlovic (già visto e apprezzato nei film di Kusturica) ha scoperto in Giappone e importato nell'inglesissima Londra.
E vedere la Faithful mora, "carampana" di mezza età seduta composta sul suo tavolo, vestita come una donna delle pulizie che strabuzza gli occhi quando qualcuno evidentemente ben dotato fa capolino dal buco.
O quando è seduta nella metropolitana, sulla via del ritorno, a guardare con meraviglia le sue mani, la sua fortuna.
Lei è un fumetto ambulante, con il suo cappotto viola e l'amore incondizionato per il nipotino. Il perbenismo delle amiche è ritratto in maniera caricaturale ed efficace, ci si commuove per un gesto e si ride di gusto per un semplice sguardo.
Il finale - che non racconto - è stra-azzeccato.
Di più sarebbe stato troppo (e troppo buonista), di meno avrebbe lasciato con la fame.
"Che lavoro fai?"
"Faccio seghe agli uomini"
Tagliente, veloce, essenziale, equilibrato, contro l'ipocrisia.
Sì, m'è piaciuto tanto.