L'essenza dell'amore.....

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Cinderela
00sabato 15 giugno 2002 16:58
Lo sò è lunghissimo il racconto ma è bello da morire !! Anzi..il mio preferito.......racchiude in s' la vera essenza dell'amore....quello che si trova solo sulle pagine di un romanzo...... un giorno mi son commossa e ho pianto sotto un albero in un pomeriggio di estate leggendo questa fiaba....... spero piaccia anche a voi ...
Lucy*






L'Usignolo e la Rosa
"Ha detto che danzerà con me se le porterò delle rose rosse», gemeva il
giovane Studente, "ma in tutto il mio giardino non c'è una sola rosa
rossa» - Dal suo nido nella quercia l'Usignolo lo udì e guardò
attraverso
le foglie, e stupì. «Non una sola rosa rossa in tutto il mio giardino!».
gemeva lo Studente, e i ,suoi begli occhi erano pieni di lacrime.
"Ah, da quali piccole cose dipende mai la felicità! Ho letto gli
scritti di
tutti i sapienti, conosco tutti i segreti della filosofia, eppure la
mancanza di una rosa rossa sconvolge la mia vita»
«Ecco finalmente un vero innamorato». disse l' Usignolo. "Notte dopo
notte
ho cantato di lui, benchè non lo conoscessi: notte dopo notte ho
raccontato
la sua storia alle stelle. e ora lo vedo. 1 suoi capelli sono scuri
come i
boccioli del giacinto, e le sue labbra sono rosse come la rosa del suo
desiderio: la passione ha reso il suo volto simile a1 pallido avorio e
il
dolore gli ha impresso il suo suggello sulla fronte»
"Il Principe dà un ballo domani sera». mormorava il giovane
Studente, "e la
mia amata vi andrà- Se le porterò una rosa rossa danzerà con me fino
all'alba. Se le porterò una rosa rossa la terrò fra le mie braccia ed
ella
chinerà il capo sulla mia spalla, e la mia mano stringerà la sua- Ma
non c'è
neppure una rosa rossa in tutto il mio giardino, e così io siederò
solo. ed
ella passerà dinnanzi a me senza fermarsi. Non avrà alcuna cura di me,
e il
mio cuore si spezzerà»
"Ecco sicuramente un vero innamorato». disse l' Usignolo- «Ciò che io
canto,
egli lo soffre; ciò che per me è gioia. per lui è dolore. Davvero
l'Amore è
una cosa meravigliosa- E più prezioso degli smeraldi e degli splendidi
opali. Perle e granati non possono comperarlo, e non è in vendita sulla
piazza del mercato. Non possono acquistarlo i mercanti. ne pesarlo le
bilance dell'oro».
,I musicanti siederanno nella galleria». diceva il giovane Studente, "e
suoneranno i loro strumenti. e la mia amata danzerà al suono dell'arpa
e del
violino- Danzerà così leggera che i suoi piedi non toccheranno il
pavimento.
e i cortigiani nei loro abiti gaietti le si affolleranno intorno. Ma
con me
non danzerà. perchè io non ho una rosa rossa da offrirle», e si gettò
sull'
erba, si chiuse il volto tra le mani, e pianse.
«Perche piange? - ». chiese un piccolo Ramarro verde, oltrepassandolo in
corsa con la coda per aria.
«Già. perche? - ». chiese una Farfalla che volteggiava qua e là
inseguendo
un raggio di sole.
"Già. perche'?». bisbigliò una Pratolina al suo vicino con voce
sommessa e
delicata
"Piange per una rosa rossa», disse l'Usignolo. "Per una rosa rossa?"
esclamarono quelli. «Che ridicolaggine!», e il Ramarro, che era un
cinico
rise di gusto.
Ma l'Usignolo capiva il ,segreto dolore dello Studente. e restava
silenzioso
sulla quercia. a meditare sul mistero dell'Amore.
D'improvviso spiegò le sue brune ali nel volo, e si librò nell'aria.
Passò
attraverso il boschetto come un'ombra, e come un'ombra alleggiò sul
giardino.
A1 centro dell'aiola erbosa si ergeva un bellissimo Rosaio, e non appena
l'Usignolo lo vide volò sopra di esso e si posò su un ramo.
"Dammi una rosa rossa», implorò, "e ti canterò la mia canzone più
dolce» -
Ma il Rosaio scosse il capo.
"Le mie rose sono bianche», rispose, «bianche come la spuma del mare, e
più
bianche della neve sulla montagna-
Ma va' da mio fratello che cresce accanto all'antica meridiana, e forse
ti
darà quel che desideri».
Allora l'Usignolo volò sul Rosaio che cresceva accanto all'antica
meridiana
"Dammi una rosa rossa», implorò, "e ti canterò la mia canzone più
dolce».
Ma il Rosaio scosse il capo: «Le mie rose ,sono gialle».
rispose, «gialle
come i capelli della sirena che siede sopra un trono d'ambra, e più
gialle
del narciso che sboccia nel prato prima che il mietitore giunga con la
sua
falce. Ma va' da mio fratello che cresce sotto la finestra dello
Studente, e
forse ti darà quel che desideri».Allora l' Usignolo volò sul Rosaio che
cresceva sotto la finestra dello Studente.
« Dammi una rosa rossa», implorò, "e ti canterò la mia canzone più
dolce».
Ma il Rosaio scosse il capo"Le mie rose sono rosse», rispose,
«rosse come i piedi della co1omba, e più rosse dei grandi ventagli di
corallo che ondeggiano nelle grotte deglili oceani-
Ma l'inverno ha agghiacciato le mie vene e il gelo ha straziato i miei
boccioli. e l' uragano ha schiantato i miei rami, e non avrò più rose
quest'anno».
«Una sola rosa rossa è tutto ciò che ti chiedo! », gridò l'Usignolo.
«Non c'è proprio nessun modo per averla?"

«Un modo c'è». rispose il Rosaio.
«Ma è così terribile che non oso dirtelo».
"Dimmelo». pregò l' Usignolo, io non ho paura»
«Se vuoi una rosa rossa». disse il Rosaio, devi formarla con 1a musica
al
lume della Luna e tingerla col sangue del tuo cuore.
Devi cantare per me col petto contro una spina.
Tutta 1a notte devi cantare per me, e la spina deve trapassare il tuo
cuore. e il tuo sangue vivo deve fluire nelle mie vene e diventare mio»-
-
«La morte è un prezzo molto alto da pagare per una rosa rossa», si dolse
l'Usignolo, e la vita è così cara a tutti.
È dolce indugiare nel bosco verde, e guardare il Sole nel suo cocchio
d'oro,
e la Luna nel suo cocchio d'argento-
Dolce è il profumo della vitalba, e dolci le campanule azzurre che si
nascondono nella valle, e l'erica che fiorisce sul colle- Ma l'Amore è
più
prezioso della Vita, e cos'è mai il cuore di un uccellino paragonato al
cuore di un uomo?»
Così spiegò le ali brune nel volo e si librò nell'aria. Passò
attraverso il
giardino come un'ombra, e come un'ombra ,sorvolò il
boschetto.
11 giovane Studente era ancora disteso nell'erba. là dove lo aveva
lasciato.
e il pianto non s' era ancora rasciugato dai suoi begli occhi.
«Sii felice» gli gridò l'Usignolo. «Sii felice! Avrai la tua rosa
rossa! Io
la formerò con la musica al lume della luna, e la tingerò col sangue
del mio
cuore. Tutto ciò che ti chiedo in cambio è di essere un vero innamorato,
perchè l'Amore è più saggio della Filosofia, per quanto saggia essa
sia, e
più potente del Potere, per quanto potente esso sia.
Color di fiamma sono le sue ali, color di fiamma è il suo corpo- Le sue
labbra sono dolci come il miele, e simile all' incenso è il suo alito».
Lo Studente sollevò 1o ,sguardo dall'erba e ,si pose ad ascoltare.
ma non gli era possibile capire ciò che l'Usignolo gli diceva, poichè
capiva, solo le parole che sono scritte sui libri
Ma 1a Quercia capì, e si rattristò, poichè voleva molto bene al piccolo
Usignolo che si era costruito il nido fra i suoi rami. «Cantami
un'ultima
canzone». gli ,sussurrò. «Mi sentirò molto solo quando te ne ,sarai
andato»
Così l'Usignolo cantò per la Quercia. e la sua voce era come acqua che
si
effonde gorgogliante da un'anfora d'argento.
Finita che fu la canzone, lo Studente si alzò, e trasse di tasca Un
taccuino e una matita- ."Questa creatura ha stile", disse a
se 'stesso. 'è
un fatto che non si può negare: ma avrà altre,sì sentimenti? Temo di no-
ln verità. è come la maggior parte degli artisti-, tutta forma nessuna
sincerità. Non si sacrificherebbe per gli altri Pensa soltanto alla
musica
e tutti sanno che l'arte è egoista. Bisogna comunque ammettere che ha
note
stupende nella sua voce. Peccato che non significhino nulla, e non
abbiano
alcuna utilità pratica".
E andò in camera, e si stese sul suo piccolo giaciglio e ricominciò a
pensare alla sua amata; e dopo un po' di tempo, si addormentò.
E quando la Luna brillò nei cieli l'Usignolo volò al Rosaio, e pose il
suo
petto contro la spina-
Tutta la notte cantò col petto contro la spina, e la fredda Luna di
cristallo si chinò ad ascoltarlo.
Tutta la notte cantò, e la spina penetrava sempre più profondamente nel
petto, e il suo sangue vitale defluiva da lui
Prima cantò dell'amore che nasce nel cuore di un fanciullo e di una
fanciulla. E sul ramo più alto del Rosaio fiorì una rosa meravigliosa,
petalo dopo petalo come nota dopo nota. Pallida era dapprima, come la
nebbia
sospesa sul fiume - pallida come le orme del mattino, e argentea come
le ali
dell'alba. Come l'ombra di una rosa su uno specchio d'argento, come
l'ombra
di una rosa in una pozza d'acqua, così era la rosa che fioriva sul ramo
più
alto del Rosaio.
Ma io Rosaio gridava all'Usignolo di spingersi più forte contro la
spina,
"Spingi più forte piccolo Usignolo", gridava il Rosaio, "o il Giorno
spunterà prima che la rosa sia compiuta"
Così l'Usignolo premette più forte sulla spina, e più e più forte si
fece il
suo canto perché cantava il nascere della passione nell'anima di un
uomo e
di una donna.
Una tenue venatura rosea si diffuse nei petali del fiore, simile al
rossore
che si diffonde sul volto dello sposo quando bacia le labbra della
sposa. Ma
la spina non era ancora giunta al cuore dell'uccellino, e il cuore della
rosa rimaneva bianco, poiché solo il sangue del cuore di un'Usignolo può
invermigliare il cuore di una rosa.
E il Rosaio gridava all'Usignolo di premere più forte sulla spina. "
Premi
più forte piccolo Usignolo, o il Giorno spunterà prima che la rosa sia
compiuta".
Così l'Usignolo premette più forte sulla spina, e la spina gli toccò il
cuore, e un acuto spasimo di dolore lo trapassò. Più e più amaro era il
dolore, e più e più selvaggio si faceva il canto, poiché ora cantava
dell'
Amore che è reso perfetto dalla morte, dell'Amore che non muore nella
tomba.
E la meravigliosa rosa diventò vermiglia, come la rosa del cielo
d'Oriente.
Vermiglia era la fascia dei petali intorno alla corolla, e vermiglio
come un
rubino era il suo cuore Ma la voce dell' Usignolo si fece più fievole,
e le
sue piccole ali cominciarono a sbattere, e un velo gli discese sugli
occhi-
Più e più fievole si fece il canto, e qualcosa lo soffocava in gola
come un
singulto.
Allora proruppe in un ultimo slancio di musica. La bianca Luna lo udì, e
dimenticò l'alba, e indugiò nel cielo- la rosa rossa lo udì. e tremò
tutta d
'estasi, e aprì i suoi petali alla fredda aria del mattino. L'eco lo
ripetè
nel suo antro purpureo sui colli, e destò dai loro sogni i pastori
dormienti- Fluttuò fra i giunchi del fiume, ed essi portarono il suo
messaggio al mare «Guarda! Guarda!», gridò il Rosaio. «La rosa è
perfetta,
ora!» Ma l'UsignoIo non rispose. poiche giaceva morto nell'erba alta,
con la
spina nel cuore.
A mezzogiorno 1o Studente aprì tutta finestra c guardò fuori,
«Che meravigIia, che colpo di fortuna!». esclamò. «Una rosa rossa! Non
ho
mai visto una rosa come questa in tutta la mia vita. È così bella che
senza
dubbio ha un lungo nome latino», e si sporse e la colse. Poi si mise il
cappello, e corse a casa del Professore con la rosa in mano.
La figlia del professore sedeva in veranda dipanando della seta azzurra
su
un arcolaio, e il suo cagnolino le stava disteso ai piedi.
«Avevate promesso di danzare con me se avessi portato una rosa rossa
esclamò lo Studente. «Ecco la rosa più rossa di tutto il mondo- La
porterete stasera sul cuore e mentre danzeremo insieme vi dirà quanto vi
amo».
Ma la fanciulla aggrottò la fronte «Temo che non sia intonata al mio
vestito», rispose, «e poi. il nipote del Ciambellano mi ha mandato in
dono
dei gioielli veri, e tutti sanno che i gioielli valgono più dei fiori».
«In fede mia, siete davvero un'ingrata!». disse Io Studente in un
impeto d'
ira e gettò la rosa giù nella strada, ed essa cadde in un rigagnolo, e
la
ruota di un carro vi passò sopra. «lngrata io? - », ripete la fanciulla.
«Ebbene, voi sapete che cosa siete? Un gran villano in fondo, ne più ne
meno
che un semplice Studente. E non credo neppure che abbiate delle fibbie
d'argento sulle scarpe come il nipote del Ciambellano»- E si alzò dalla
sedia ed entrò in casa. «Che stupidaggine è l'Amore!», disse Io Studente
andandosene«Non è utile nemmeno la metà della Logica, perche non
dimostra
nulla, promette sempre cose che non si realizzano e fa credere in cose
che
non sono v ere. In effetti, non è assolutamente pratico, e siccome nel
tempo
in cui viviamo la praticità è tutto, tornerò alla Filosofia e studierò
la
Metafisica». Così si rinchiuse nella sua stanza, prese dallo scaffale un
vecchio libro polveroso, e si mise a leggere. (continua....




_________________________
LE MIE FOTO SI VEDONO QUI: people.tiscali.it/membership/viewPersonalProfile.php?nickname=c...
Donia
00sabato 15 giugno 2002 16:59
Essendo un racconto te lo sposto in Arte[SM=x39851]
_________________
Donia|e-mail |Sms
....Voci nel Web....



Like the stars need the sky
and the river needs it's rain
like an eagle needs it's wings
and the fire needs it's flames
like the sun needs the day
and the night needs the moon
like the air that I breathe
that's how I...
dreamed of you
I dreamed you

Cinderela
00sabato 15 giugno 2002 17:00
un bel commento:
UN BEL COMMENTO
L'Usignolo e la rosa è una fiaba barocca, lirica, decadente,
volutamente di
maniera ma solo apparentemente triste. Rinchiude in sè la forma più
alta di
amore, l'Amore.
Ma ti riporto quello che scrive il commentatore Silvio Raffo di quella
fiaba
perchè condividendolo non potrei esporlo in maniera migliore:
...sublime e melodrammatica romanza-parabola della souffrance e del
sacrificio (solo apparentemente inutile, giacchè il canto dell'usignolo
che
ha dato la sua vita per Amore, giungendo fino al mare, sveglierà i
pastori
dormienti); apoteosi dell'Arte immortale ed eterna sulle miserie e le
volgarità del quotidiano, dolorosa riflessione sull'insanabile
contrasto fra
natura e cultura e, all'interno di entrambe, fra bassezza ed elezione.
E' in
queste pagine che la prosa di Wilde raggiunge apici di preziosità
liberty
squisitamente decadenti ("...Pallida era dapprima, come la nebbia
sospesa
sul fiume - pallida come le orme del mattino, e argentea come le ali
dell'alba. Come l'ombra di una rosa in uno specchio d'argento, come
l'ombra
di una rosa in una pozza d'acqua, così era la rosa che fioriva sul ramo
più
alto del Rosaio"), domistrandoci altresì come il binomio arte-
sensibilità
non sia da rapportare a un puro gioco edonistico ma concida anzi con il
frutto di una sovrumana rinuncia. L'usignolo, che aveva chiesto allo
studente di essere "a true lover", un vero innamorato, morendo diventa
egli
stesso ("martire" più che mai) l'emblema dell'Amore che non muore nella
tomba - e altro non è se non la metafora del Poeta che salva dal fiume
vorticoso della vita un frammento di verità più "alta" da consegnare al
Mare
dell'Eterno.


Lucy*[SM=x39994]
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Cinderela
00sabato 15 giugno 2002 17:01
ehehhehe
sbaglio sempre sessione eheheh

scusaaaaaaaaaaa[SM=x39875]

lucy*
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LE MIE FOTO SI VEDONO QUI: people.tiscali.it/membership/viewPersonalProfile.php?nickname=c...
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