L'importanza di sentirsi parte di un "gruppo"...

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Donia
00mercoledì 26 settembre 2001 20:02

Sembra essere una caratteristica anche dell'uomo e non solo degli animali...

...ormai sono pochi quelli che applicano la teoria dell'individualità...

Osservo la gente,mi accorgo che molti senza il loro gruppo si sentono persi...da leoni a pecore in un batter d'occhio...

Da strafottenti a leccapiedi...
coraggiosi e impavidi in mezzo al loro gruppo,senza peli sulla lingua,ti dicono in faccia ciò che pensano...forti del fatto che non sono soli...ma quando lo diventano il loro atteggiamento cambia radicalmente...

Da cosa deriva questo bisogno di sentirsi le spalle coperte?
E la paura di dire ciò che si pensa anche quando si sta fuori dal gruppo?
E quello che si dice quando ci si ritrova nel branco è quello che si pensa davvero o no?

Tutto ciò nella vita reale come in quella virtuale...

E come esempio potrei riportare l'"elegantissimo" forum da cui proviene buzzer...in gruppo e in rete si comportano in modo maleducato,poi nella vita cambiano totalmente atteggiamento!


C'è qualche antropologo o pseudo antropologo che mi sa spiegare il motivo di questo comportamento?



p.s.lo stesso topic l'ho aperto su hwu...e sono rimasta un pò delusa dalle risposte...[SM=x39943]
povero OT mio come me l'hanno ridotto....


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...Voci
nel Web...


Donia

loveme
00mercoledì 26 settembre 2001 20:22
ti posso dire che psicologicamente si tende a sentirsi deboli sè "isolati" proprio per quella parte "atavica" del nostro cervello che è rimasta allo stadio primitivo.Non siamo progrediti molto ,e la prova sta nel fatto che le "menti" piu evolute (vedi maestri indiani) vivono in totale isolamento senza alcun problema.Credo sia un fatto di "evoluzione mentale".
_______________________________________________________
ciaoo loveme!!!!!!!!!
Al è qui
00mercoledì 26 settembre 2001 20:25
Lupi
O anche scimmie o anche altro...
non sono un antropologo ma ho visto tante persone fare come dici tu.
Sai quando capita che trovi una persona che è uguale in mezzo ad un gruppo o da solo?
Quando questa persona è stata tradita da quello che credeva essere il suo gruppo. Quando era sicuro di avere le spalle coperte ed invece si è ritrovato solo...
bè in quel caso trovi una persona che non ha paura di essere solo.
Non credo che una persona così stia bene, anzi ne sono certo, ma almeno non ha due facce ma una sola. La sua. A qualsiasi costo.
A volte vorrebbe far parte ancora di un gruppo o addirittura del gruppo che lo ha tradito, ma niente più può fargli credere nella sincerità delle altre persone.
E rimane solo. E a volte ne è anche orgoglioso.

Il sentirsi in gruppo ovviamente rende più facile dare la colpa, in caso di azioni deprecabili, ad un altro, al gruppo stesso, al destino o a chi altro capita...
così ci si sente meno colpevoli e più forti.
Forti perchè qualsiasi reazione non viene rivolta verso la persona ma verso un gruppo, quindi non verso se stessi...
Parere mio...
Saluti
Al
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Donia
00giovedì 27 settembre 2001 09:29
beh ma allora secondo voi questo atteggiamento esiste...perchè nell'altro forum dicevano che secondo loro sono paranoica e che lo stare in gruppo non comporti essun problema di sorta!


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Donia

loveme
00giovedì 27 settembre 2001 09:42
non è tanto il fatto di comportare o meno problemi.Trovo sia un'indice di scarsa maturità interiore.Avvertire troppo questa necessità crea una situazione di disagio...nn si riesce piu a stare soli con sè stessi.
______________________________________________________
ciaoo loveme!!!!!!!!!
LuVi
00giovedì 27 settembre 2001 09:47
Io sto benissimo da solo e anche in gruppo.
Ogni tanto collido con le altre persone, per idee divergenti, ma non ne faccio un dramma, ho sempre il mio mondo dove rifugiarmi.
Credo che stare bene da soli sia una cosa importantissima; io ho acquisito questa caratteristica andando in montagna da solo, per ore, per decine di km per centinaia di metri.

Lo so, sono un po OT, ma questo mi andava di dire, perchè delle altre considerazioni relative al sentirsi parte di un gruppo, nulla mi trova in accordo! [SM=x39854]

LuVi
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Portale del Calcolo Distribuito Scientifico
Moderatore della piazzetta del forum di Elaborare.
Moderatore della sezione cinema di TheForumWorld.
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</html>

[Modificato da LuVi 27/09/2001 10:48]

GILETTE
00giovedì 27 settembre 2001 10:29
osservazione mia
credo che a seconda dei momenti sentiamo o meno l'importanza di un gruppo.
purtroppo spesso all'interno di un gruppo le persone cambiano, mi è capitato spesso di trovare simpatiche
ed interessanti persone appena ho potuto parlare con loro da soli.
persone che però si trasformano se all'interno di una compagnia, magari sono acute e riflessive in un dialogo ristretto
a tre quattro persone, diventano insopportabili in una compagnia estesa.
esempio se si è in due o cmq pochisi riesce a parlare e anche bene di tutto (politica, cultura, ecc.) ma in mezzo ad
una folta compagnia tanti parlano solo di tette, calcio, teleromanzi ecc.
perchè? perchè cambiare cosi? non dico non se ne debba parlare anche io lo faccio ma cerco di parlare
di tutto con tutti.
capisco la voglia di emergere, di essere protagonisti ma non bisogna annullarsi
anche io qualche volta mi trasformi in mezzo a tanta gente ma lo ritengo spirito di adattamento.
anche io per stare solo vado a camminare in campagna o in montagna, vado con il cane, è un ottimo
modo per stare bene
ciaooo
Tito
petrij
00giovedì 27 settembre 2001 10:56
Io non ti ho dato della paranoica!
magari ho fatto 1 pò di humor-nero !
(A)
! eggel ik eggeL
Donia
00giovedì 27 settembre 2001 11:08
ciccio maluccio di mamma
tu sei uno dei pochi che ha risposto decentemente...non ce l'avevo con te...


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Donia

maffyenemy
00giovedì 27 settembre 2001 20:42
CHE OMO!!!!

l'uomo e un animale da branco a cui piace vincere da solo....il gruppo unisce nel suo interno ma disunisce rispetto agli altri in quello che molti condividono come la massima regola di vita ...la necessità...tutto ruota intorno a questa condizione.....ma purtroppo propio perche si nasce in un gruppo spesso questo viene demandato ad altri a quelli che sono da tutti riconosciuti come i capi branco..in modo che i piu deboli ne traggano i benefici che sicuramente sarano minimi rispetto ai capi ma enormi rispetto ai loro sforzi.....
NIETZSCHE

da "Lanticristo,maledizione del cristianesimo"
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