(di Julio Medem)
Danno questo gioiellino in anteprima, mamma mia che fortuna. C'è il manifesto con la dedica firmata della protagonista, mamma mia che emozione... c'è scritto premiato a Rotterdam, Toronto, Seattle, al Sundance e in qualche altro posto, mamma mia che bello; dai, entriamo che inizia. E inizia.
Lucia è una cameriera smaliziata e un po' frustrata, Leonardo è uno scrittore che ama cercare l'ispirazione facendo il "69" o la pecorina, non importa con chi, non importa se nella sua amata isola o in città. Si incontrano, nasce la passione, affrontano con baldo atletismo ogni peripezia erotica, si amano, si odiano, si tradiscono, si scambiano confidenze piccanti, coinvolgono nei loro idilli altri disperati come loro, Leonardo ha un incidente, Lucia lo crede morto, corre nell'isola a cercare sfogo, conosce Elena che conosceva a sua volta Leonardo e contemporaneamente amava Carlos, il quale è ricercato per l'omicidio di sua figlia che in realtà è stata uccisa da Leonardo, redivivo nel frattempo, e reduce anch'egli nell'isola dove tutti si incontrano, tutti si confessano, tutti piangono, e poi tutto torna come prima.
E la torcida erotica ricomincia.
Centoventotto minuti di strazianti movimenti di macchina degni del peggior Tornatore, palesissimi rimandi a Almodovar, che è distante da qui come Tenerife dai Pirenei, lo spettro di "Nove settimane e mezzo" che aleggia inquietante, e che al cospetto diventa un capolavoro, sceneggiatura degna di un Ozpetek arteriosclerotico
e una ronfata che non ricordavo così tranquilla e intensa dai tempi di "Un te' con Mussolini" di Zeffirelli.
Meglio l'opera omnia di Anghelopolous, meglio tutto il "Napoleon" di Abel Gance, meglio Man Ray proiettato al contrario.
Verso la metà del film mi è apparso Muccino che mi fissava le forcine agli occhi e mi versava il collirio costringendomi alla visione. Al ventesimo della ripresa m'è parso di udire il canto delle sirene che mi invitavano ad uscire; dopo le due ore, scorgendo San Pietro sopra la traversa che agitava le chiavi, ho capito che l'agonia volgeva al termine.
Un paio di peni, un vibratore e qualche pube messo a caso ne precludono la fruizione ad un pubblico minorenne. Beati loro.
Non andateci! io ci ho perso 7 euri!