Le tre sepolture

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wsim
00venerdì 7 aprile 2006 11:48
Non molto convinto, sono andato a vedere questo film diretto da Tommy Lee Jones, un attore che abbiamo visto spesso in ruoli da duro poliziotto in film tipicamente hollywoodiani…
Beh, devo dire che ho avuto una piacevole sorpresa…
E’ un western, un western dei giorni nostri…
Ci sono i selvaggi e grandiosi paesaggi del sud-ovest americano ( siamo al confine tra Texas e Messico) splendidamente fotografati con piglio quasi fordiano…
Ci sono i cowboys, gli sceriffi, le guardie di confine e i messicani, e anche il villaggio di frontiera, adesso tutto a case prefabbricate su ruote, compreso il bar…
Ma adesso ci sono anche le auto, i cartelloni pubblicitari, i centri commerciali e la televisione…e la noia, infinita…
La storia narrata va oltre la scena che fa da sfondo, riporta alla tragedia greca anche se richiama temi e personaggi già visti nei film del genere: ci sono reminiscenze di Leone, di Eastwood, ma anche di Peckinpah, un artista nel raccontare rudi amicizie virili…
E’ una storia di solitudine, solitudine che è dolorosa, opprimente, impossibile da sopportare…
Una amicizia semplice, profonda, quell’amicizia che aveva vinto la solitudine finisce tragicamente.
Per un cowboy solitario come Pete (T.L. Jones) il colpo è durissimo…
Ma i due amici si erano promessi una cosa importante, e le promesse, tra “uomini” si mantengono.
Ad ogni costo, anche vendicandosi. Ma non serve ammazzare, usare la pistola, per vendicarsi…
Si può intraprendere un percorso di redenzione, di espiazione quasi mistica per raggiungere lo scopo, si può cercare il responsabile della tragica morte dell’amico e con lui iniziare un viaggio per mantenere quella promessa, un on-the-road in luoghi selvaggi animato da lucida follia, humour nero, strani incontri con ancor più strani personaggi…
E ci si può anche scoprire diversi, alla fine di quel viaggio, e più uomini…

Mi è piaciuto, il cast è tutto di buon livello, i dialoghi sono scarni, essenziali, si gioca molto sulle espressioni, sui silenzi, sulla suggestione dei luoghi e sui rapporti tra i personaggi…
Direi un premio a Cannes vinto meritatamente, e una bella prova di regia per il rude Tommy.

Globale ****


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