La Dakar 2006 parte da Lisbona con regole nuove, per cercare di aumentare la sicurezza. Solo un anno fa, nel corso del raid, erano morti Fabrizio Meoni (che aveva vinto la corsa nel 2001 e nel 2002) e lo spagnolo Josè Manuel Perez. Le moto avranno una velocità massima di 160 km/h, mentre verrà limitato l'utilizzo del navigatore, in modo da costringere i piloti a rallentare per non sbagliare la strada.
Più sicurezza e meno velocità. Questo è il motto della Dakar 2006, che si è prefissa come obiettivo primario quello di non perdere altre vite umane, dopo la tragica edizione 2005, in cui scomparvero il nostro Fabrizio Meoni, uno dei piloti più famosi e conosciuti per aver vinto in due occasioni la corsa, e lo spagnolo Josè Manuel Perez.
Due sono stati, principalmente, le modifiche fatte al regolamento: la velocità delle moto arriverà al massimo a 160 km/h e verrà limitato l'uso del navigatore. La prima è fondamentale per avere una maggiore sicurezza, considerando anche il record di presenze di 750 veicoli, di cui 500 in gara.
Per quanto riguardo i navigatori, la modifica è stata fatta principalmente per contrastare il dominio di Mitsubishi e Ktm, vincitrici delle ultime cinque edizioni, ma certamente abbasserà anche la velocità. I piloti dovranno affidarsi anche alla cara e vecchia bussola per non sbagliare il percorso e perdere minuti preziosi.
Da queste nuove regole spera di trarre vantaggio David Fretignè per diminuire il gap fra i 450 cc della sua Yamaha e i 660 cc delle Ktm. Il grande rivale della Mitsubishi sarà, invece, la Volkswagen, condotta dalla tedesca Jutta Kleinschmidt, vincitrice nel 2001, e dal il francese Bruno Saby, il cui successo risale al 1993. Partenza il 31 dicembre da Lisbona, arrivo il 15 gennaio a Dakar dopo aver toccato sette Paesi: Portogallo, Spagna, Marocco Mauritania, Mali, Guinea, e Senegal per un percorso totale di 9043 km di cui 4813 di speciale.