Satira anticlericale

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Cyrano
00mercoledì 23 maggio 2007 07:47
Metamorfosi


Quando Joseph Ratzinger si svegliò una mattina da sogni inquieti, si trovò trasformato nel suo letto in un immenso vegetale. Un finocchio, per la precisione.
Fu suora Gertrude Kapler, sua perpetua e amica di gioventù, ad accorgersi dell'orrida mutazione, essendosi recata come ogni mattina a svegliare Sua Santità, o come affettuosamente lo chiamava lei, "S.S."
"Un finocchio! Un grandissimo finocchio nella stanza del Papa!" Così gridava la Kapler terrorizzata.
"Calmati, Gertrude! Non sono nella stanza di Sua Santità!" era padre Georg che, a causa di un imbarazzante qui pro quo, aveva frainteso le grida della spaventatissima perpetua .
Fingendo di non aver capito, suor Kapler si precipitò da padre Georg e in preda al pianto comunicò ciò che aveva visto.
Padre Georg decise di andare a verificare di persona le assurde parole di suor Gertrude Kapler: "il Papa un finocchio? Impossibile... me ne sarei accorto... non l'ho trovato nemmeno su gaydar..."
Non appena lo sguardo di Georg riuscì a posarsi su quell'enorme vegetale, capì che suor Kapler non aveva affatto raccontanto menzogne.
Benedetto XVI era decisamente, innegabilmente diventato un enorme finocchio.


Padre Georg e la Kapler si avvicinarono al finocchione con la papalina, e provarono pian piano a sussurrare qualcosa in direzione di quella che pareva essere la testa, seppur orribilmente deformata.
"Santità... mi sentite? Sono padre Georg... riesce a dire qualcosa?"
Il finocchio era immobile, muto, sembrava una statua.
Gli occhi, però, seppur seminascosti dalle mostruose arcate sopracigliari , emettevano ancora una luce viva, segno che il cervello ancora era attivo.
Ed ecco che le fibre intorno alla mostruosa bocca del papa iniziarono a muoversi, a contorcersi, a crepitare nel caratteristico suono di finocchio finchè non venne fuori un suono gutturale, lamentoso ma nel contempo duro e sicuramente cacofonico.
Insomma, una tipica frase tedesca.
Quella parola era "Gotschwein".
Non appena la ebbe pronunciata, il finocchione sembrò spegnersi, stremato dalla fatica per lo sforzo compiuto.
Solo gli occhi restavano vivi, e si muovevano irrequieti scrutando tutt'intorno.
Padre Georg si fece il segno della croce, mentre suor Gertrude Kapler non sapeva dove guardare per l'imbarazzo: i due decisero di tenere nascosta la cosa a chiunque in Vaticano per almeno tutto il giorno successivo.
Forse, vana speranza per la verità, durante la notte si sarebbe ritrasformato.
Dentro di loro i due religiosi ormai avevano capito qual era la realtà: il papa non solo era un finocchio, ma era anche ridotto alla stregua di un vegetale, ma di quelli peggiori: quelli che percepiscono la realtà e che possono pensare lucidamente.

Non potevano tenerlo nascosto a lungo, questo era certo.
Già solo quel giorno di silenzio aveva insospettito le più alte personalità del Vaticano: Ruini, nonostante fosse molto impegnato nel suo nuovo ruolo di Padre Costituente assieme a Casini e Rutelli, aveva subito intuito che era successo qualcosa. Proprio quella mattina infatti il cardinale doveva incontrarsi con Sua Santità per ricevere le ultime direttive sulle nuove leggi che lo Stato Italiano avrebbe dovuto approvare nei mesi successivi. Quell'appuntamento era ormai una consuetudine e il fatto fosse saltato, insospettì molto Ruini.
Anche il mondo politico ebbe fin da subito qualche sospetto: nel quartier generale dell'UDC stava un Casini molto agitato, poichè quella mattina non era potuto andare a cambiare la padella che Ratzinger tiene sotto il letto e nella quale si produce in clamorose pisciate notturne, che spesso la riempivano fino all'orlo. Compito di Casini era di vuotare ogni mattina quella padella, stando bene attento a non rovesciare la santa urina sui preziosi tappeti che ornavano le stanze e i corridoi del Vaticano: per fare questo, non di rado Casini doveva poggiare le labbra all'orlo della padella e bere un po' di urina papale, proprio come i bambini fanno con i bicchieri quando si versano troppa acqua e temono di rovesciarla sulla tovaglia pulita della mamma.
Rutelli ogni mattina verso le dieci e trenta si recava in Vaticano a farsi frustare da Suor Kapler, un po' per espiare il suo passato di radicale, un po' perchè gli piace. Quella mattina il suo appuntamento saltò, e Rutelli disperato fu costretto a farsi fare un clistere di acqua santa da sua moglie Barbara, con la precisa indicazione di tenere il beverone che sarebbe uscito dal suo sfintere, per farne sciroppi da consumare lungo la giornata.
Furono Bondi e Buttiglione, inconsapevolmente, a far trapelare la notizia: non ricevendo alcun segnale dal Vaticano circa il loro show -ogni mattina Bondi e Buttiglione venivano crucifissi e poi deposti per la gioia dei turisti giapponesi- subito convocarono la stampa per comunicare che il Papa "poteva essere in pericolo a causa della crescente ondata comunista che stava pervadendo il paese".
La stampa, si sa, ci va a nozze con notizie come queste.
Il passa parola fu immediato, ed in men che non si dica il Vaticano era già assediato dalla stampa di ogni paese, ogni inviato con la sua personale versione di quanto era accaduto:
- il giornalista americano già stava informando i suoi "fellow americans" che il Papa era stato assassinato da un talebano, "so we must destroy Iran and Siria";
- il giornalista spagnolo, con molto distacco, spiegava ai cittadini che "el papa està ofendido porque ayer el premier Zapatero he dicho que no acepta consejos desde un hombre que dice que habla con Dios";
- il giornalista israeliano getta benzina sul fuoco e accusa i palestinesi;
- il giornalista palestinese non ha potuto terminare il servizio perchè la sua postazione è stata circondata ed assediata dai militari israeliani, al grido di "chi non la pensa come noi è antisemita"
- il giornalista italiano così si pronuncia: "può essere che il Papa sia stato male. Comunque la notizia non è certa e in ogni caso non mi assumo la responsabilità di quanto sto dicendo. Chiedo alla redazione di informarsi presso la direzione affinchè mi si siano precise indicazioni su quel che posso e non posso dire."
- il giornalista francese accusa Materazzi, ma viene mandato a cagare dalla enorme folla mobilitata dai media ed accorsa con striscioni e inni sotto le stanze del Papa.

Padre Georg e Gertrude Kapler erano lì, nella stanza del grande finocchio, e non sapevano cosa fare.
Ogni tanto si voltavano verso il vegetale, sperando ingenuamente che egli potesse comunicar loro cosa fare.
Ma il papa finocchio stava lì, immobile, e li fissava, e con lo sguardo cercava di dire loro qualcosa che nessuno poteva capire.
D'un tratto padre Georg, come illuminato dalla voce di Dio, decise di affrontare la folla: con passo deciso si avvicinò alla finestra, accese il microfono e, con voce decisa, pronunciò queste parole:
"Sua Santità Papa Benedetto XVI questa notte è stato molto male"
Boato della folla, pianti, svenimenti, telegiornalisti impazziti e bottiglie di champagne che venivano stappate dagli atei di tutt'Europa. Ma padre Georg aveva appena iniziato.
"Questa mattina io stesso ho potuto constatare quanto accaduto: fratelli miei, è avvenuta una vera catastrofe".
Ormai tutto il Vaticano era un fermento: gli allibratori erano già pronti con le schede del Papamercato, con quotazioni e valori dei Cardinali papabili aggiornate alla mezz'ora precedente; addirittura alcuni papaboys smisero di sodomizzare le loro ragazze e iniziarono a prestare attenzione alle parole del portavoce di Ratzinger.
La tensione era ormai alle stelle, tutti gli occhi e qualche puntatore laser erano fissi su quell'uomo alla finestra.
Padre Georg, in preda all'entusiasmo da comizio, non prestò tanta attenzione alle parole che stava per pronunciare, e così disse: "Fratelli, stanotte Papa Ratzinger è diventato un enorme finocchio".
Il mondo parve fermarsi.
Emilio Fede smise di titillare l'ano di Berlusconi, Giuliano Ferrara smise di cagare nella Jacuzzi, D'Alema di stuprare il cadavere di Berlinguer fatto dissotterrare tempo prima, gli italiani di guardare Controcampo e Mel Gibson di costruire il suo Lager personale. Persino Annamaria Franzoni smise di leggere Asimov nella ricerca di alibi credibili per l'omicidio di suo figlio.
Poi, accadde.
Tutto il mondo scoppiò a ridere.
E tutti ridevano, europei, americani, mediorientali, giapponesi, australiani, asiatici.
E per la prima volta nella sua storia, la Chiesa portò il sorriso sulle labbra delle persone.
Solo gli africani non ridevano: un po' perchè pochi hanno la tv, un po' perchè non c'hanno un cazzo da ridere.

Padre Georg diventò paonazzo, e invano tentò di placare la folla sottostante, ormai in preda ai crampi per le risate.
"Fratelli voi non... insomma fatemi parlare... vi prego fratelli... rispettate il Papa..."
Suor Gertrude Kapler giaceva svenuta accanto al finocchione, che mandava fulmini dagli occhi e per la rabbia, avendo perso il controllo dello sfintere, aveva evacuato su tutto il santo letto papale.
Ormai non c'era più niente da fare: per tutto il mondo padre Georg aveva fatto outing sul Papa.

Il giorno dopo in Parlamento fu battaglia: i pochi coerenti di sinistra, che avevano resistito alle bordate fasciste del centrodestra e ai baci di giuda di gran parte del centrosinistra riguardo la lotta per la parità dei diritti degli omosessuali, si presentarono tutti con lo sguardo di chi pensa "e ora voglio proprio stare a sentire cosa mi verrete a dire".
Ed iniziò quella che nei libri di storia passò alla storia (per l'appunto) come la più grande paraculata degli ultimi duecento anni.
Fu aberrante, comico e tragico insieme, lo spettacolo della classe politica italiana che, per la prima volta unita, ritrattava in modo clamoroso sul tema dei pacs, dei diritti civili, delle adozioni alle coppie gay.
Vladimir Luxuria fu eletta immediatamente Presidente della Camera (passando così alla storia come secondo trans ad occupare quell'incarico, dopo Irene Pivetti), Franco Grillini divenne Segretario del Ds per acclamazione, Rutelli -che già aveva fatto la paraculata passando progressivamente dai radicali ai teocon- si suicidò insieme ad Elisabetta Gardini nel bagno delle donne del Parlamento, Casini finalmente ammise la sua omosessualità con grandi pianti di suo genero Caltagirone, Bossi dichiarò cbe "la Lega ce l'ha duro per entrare dappertutto", Bruno Vespa annunciò che era da anni che se lo faceva mettere nel culo e che gli era sempre piaciuto e Maria de Filippi, nonostante le proteste imbarazzate di sua moglie Costanzo, si tirò giù i pantaloni in diretta e cacciò fuori un pitone di 40 cm.
Dall'estero i commenti furono abbastanza banali e formali: su tutti spicca quello di Zapatero il quale, ridendo tra se e se, ha affermato di averlo sempre sospettato.

Per settimane ovunque non si parlò di altro: il Vaticano tentò in mille modi di correggere l'enorme gaffe di Padre Georg, che per la vergogna smise di partecipare all'Italia sul Due e al Maurizio Costanzo Show, dove nessun ospite parlò più a spalle girate perchè con questa nuova ondata di libertà gay non si può mai sapere quel che ti può succedere.

Ma Padre Georg aveva un orgoglio da difendere: "io ho creato il casino, io risolverò il casino".
Chiamò subito Michele Cucuzza e organizzò seduta stante una puntata della Vita in diretta, con collegamento storico dalle stanze private del Papa. Nella fretta nessuno in redazione si ricordò di modificare i sottotitoli in sovrimpressione, che andarono in onda per tutto il servizio informando la gente che si era nella "casa della bella Eva Robins".

Non appena le immagini del Papa-finocchio irruppero nelle case di tutt'Italia e, grazie a Rupert Murdoch, di tutto il mondo (pagando, ovviamente), il tragico errore di Padre Georg fu subito lampante: il Papa "era" un finocchio, nel vero senso della parola.
L'inviata di Cucuzza avvicinò il microfono al finocchione, il quale disse "proooooooooot" e schizzò ovunque gocce dense e appiccicose: era il buco sbagliato.
Tra le risate del finto pubblico in studio e le conseguenti risate indotte di tutta la popolazione inchiodata davanti ai teleschermi, Cucuzza (che aveva un'erezione da cavallo perchè era consapevole di stare realizzando il più grande servizio della storia) (e infatti ogni tanto si infilava le mani in tasca e la voce gli si incrinava un po') invitò la sua inviata a prestare più attenzione e di rivolgere qualche domanda al Santo Padre Finocchio.
L'inviata, degna rappresentante del giornalismo italiano, dopo aver meditato qualche secondo, chiese: "...cioeperchè sta bene?"
Nessuna risposta, e l'orfizio era giusto.
L'inviata, che aveva preso coraggio: "Santo Padre tutti vorremmo che lei ci rincuorerebbe sulle sue condizioni"
Ed è in quel preciso momento che Edoardo Sanguineti, Dario Fo e Umberto Eco esalarono il loro ultimo respiro.
Ma il Papa non proferiva parola.
L'inviata si accorse dei movimenti degli occhi, e ricordandosi di un fatto di cronaca che aveva creato qualche polemica tempo prima, decise di tentare il tutto per tutto: "Santo Padre, mi sente? Se mi capisce, batta gli occhi due volte."
Uno, e poi due.
E così fu a tutti chiaro che Il Santo Padre "era" finocchio cioè vegetale, sia in senso proprio sia in senso volgarmente medico.
Alcuni, tra cui chi scrive, continuarono a pensare che fosse finocchio anche in senso figurato.

L'inviata, ormai diventata portavoce reciproca tra papa e resto del mondo, domandò di nuovo:
"Santo Padre, sta soffrendo? Batta due volte gli occhi se vuole dire sì, una volta se vuole dire no".
Una, due volte.
Il Santo Padre in fin dei conti dentro quella scorza di fibre era pur sempre un uomo: un uomo che soffriva.
"Povero, povero il mio S.S." piangeva suor Gertrude Kapler in un angolo della stanza.

L'inviata chiese ancora: "Santo Padre, se la sente di vivere in questo modo? Mi risponda seguendo i criteri di prima."

La domanda, anzi, la risposta era di importanza epocale.

Un battito.
Uno soltanto.

Il Santo Padre, Benedetto XVI, ridotto letteralmente allo stato di vegetale, non voleva più vivere in quel modo: il Papa voleva morire.

Che fare ora?

La Chiesa era ad un passo dal tradire in modo drastico uno dei suoi capisaldi: può l'uomo porre fine volontariamente alla propria vita? Può l'uomo disporre a piacimento della propria vita?
Può il Papa ricorrere all'eutanasia?
Può la Chiesa comunicare al mondo che il Papa ha deciso di porre fine alla propria vita e che, quindi, secondo le regole millenarie della Chiesa stessa, non potrà ricevere il funerale religioso e la sua anima non potrà andare in Paradiso?

"Certo che può, l'abbiamo fatto pure con Giovanni Paolo II! Vi ricordate? Quando era in agonia non abbiamo certo chiamato il 118! Giovanni Paolo II non è stato rianimato, intubato e mantenuto in coma per anni e anni, nutrendolo artificialmente e facendolo vivere una vita non umana in attesa che il suo cuore cedesse. Lo abbiamo lasciato morire nel suo letto, con dignità, come è giusto che sia."
Così disse Ruini, bisbigliando in direzione di un cardinale lì vicino.
Purtroppo per lui i microfoni della RAI erano ancora aperti, cosicchè tutto il mondo potè sentire quella verità.

A nulla valsero le grida di Berlusconi che urlava "Dica che non l'ha mai dettooooo... dica che non l'ha mai dettooooo".

Il mondo sapeva.
Il mondo, forse, inconsciamente aveva sempre saputo.

Ma più dell'onor potè il fanatismo: la Chiesa, pur di negare al mondo, o forse a se stessa, l'inutile ipocrisia della sua etica, decise di mantenere in vita Ratzinger nonostante la sua forma di finocchio;
fu chiamato il nonno della Valle degli Orti a curarlo quotidianamente, fu prelevato, portato di peso negli orti sociali di una città italiana sconosciuta ai più, e ivi mescolato agli altri finocchi e curato quotidianamente.
Ancora oggi chi vuole può mettersi alla ricerca del Papa Finocchio, e andare a rendergli omaggio.

Questo tuttavia non bastò alla Chiesa: vi fu uno scisma, furono dettate nuove regole e allontanati i religiosi fanatici i quali, senza pensarci due volte, corsero ad iscriversi al gruppo religioso più simile alle loro idee: i talebani.
Fu nominato Papa Don Gallo, il quale ora a messa distribuisce al posto dell'ostia dei preservativi, e celebra matrimoni fra persone di ogni sesso e razza e colore e nazione.

E l'Italia divenne un paese laico, e il 99% dei politici attuali si ritrovò disoccupato; la Lega Nord si dedicò alla salvaguardia del dialetto lombardo, facendo così molti meno danni; l'UDC venne sciolto, Follini e Casini si sono sposati e ora vivono felicemente.
D'Alema è con Briatore in barca.
Fassino è diventato un co.co.co e viene preso per il culo da tutti gli over 20 e under 40 d'Italia che già ci sono passati; Prodi ha aperto una salumeria, Berlusconi ha aperto la porta della cella con una forcina ma l'hanno subito ribeccato e rimesso in cella con Previti, Dell'Utri e Mike Tyson, in astinenza sessuale da anni.
Bondi, Taormina, Schifani, Ferrara, Socci, Mentana, Vespa, Fede, Guzzanti padre e tutti i politici leccaculo d'Italia hanno fatto una colletta, hanno comprato un razzo e si sono imbarcati nella missione di fondare su un nuovo pianeta una civiltà basata sui principi di Forza Italia.
Purtroppo per loro il razzo era telecomandato da terra da Daniele Luttazzi e Marco Travaglio i quali dopo un paio di giri della morte lo hanno puntato verso il Sole con grande gioia di chi legge e chi scrive.

L'anno successivo, l'Italia rivince il mondiale.

Due anni dopo Bush terzo scivola su una buccia di banana nel bunker del Pentagono, e cadendo attiva i missili nucleari puntati sulla Cina, causando così l'estinzione di ogni forma di vita sul pianeta Terra, compresa Platinette.
Ne è valsa la pena.


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Ciaizjanzaa
aretusea72
00mercoledì 23 maggio 2007 09:26

Chi mi fa un sunto? e' troppo lungo... [SM=x39996]

666
00mercoledì 23 maggio 2007 18:42
[SM=x39903]
Lamù
00venerdì 25 maggio 2007 13:01
Sei pazzo se pensi che mi metterò a leggerlo tutto [SM=x39933]
SGResu
00venerdì 25 maggio 2007 15:07
Re:
Lamù, 25/05/2007 13.01:

Sei pazzo se pensi che mi metterò a leggerlo tutto [SM=x39933]




quoto
666
00venerdì 25 maggio 2007 19:30
Re:
Lamù, 25/05/2007 13.01:

Sei pazzo se pensi che mi metterò a leggerlo tutto [SM=x39933]




piccolo sunto

il papa è un finocchione [SM=x39860]
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