Segreto pontificio. I crimini sessuali nella Chiesa nascosti da papa...

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00mercoledì 3 ottobre 2007 19:39
Wojtyla e dal cardinale-prefetto Ratzinger



di Valter Vecellio

Di una cosa si può esser sicuri: “Segreto pontificio. I crimini sessuali nella Chiesa nascosti da papa Wojtyla e dal cardinale-prefetto Ratzinger” (Kaos edizioni, pagg.186, 15 euro) è un libro destinato a essere “silenziato”. Saranno ben poche, si conteranno sulle dita di una mano, le recensioni; e certamente di questo libro non si occuperà alcuna trasmissione di approfondimento politico. Subirà, insomma, più o meno la stessa sorte di una precedente pubblicazione: “I legionari di Cristo” di Jason Berry e Gerald Renner (Fazi editore, pagg.380, 23,50 euro). Il libro di Berry e di Renner parte dall’inquietante serie di abusi sessuali compiuti da preti cattolici negli Stati Uniti, e arriva alla misteriosa Legione di Cristo, l’organizzazione ultraconservatrice fondata nel 1941 dal messicano Marcial Maciel Degollado; una struttura oggi diffusa in una ventina di paesi, una rete capillare di preti e di laici, centinaia di scuole medie, superiori e numerose università sotto “controllo”. Berry e Renner raccontano come varie inchieste, avviate dopo la ventina di accuse per abusi sessuali nei confronti di Maciel siano state insabbiate dal Vaticano; di come Giovanni Paolo II lo abbia pubblicamente elogiato durante una solenne cerimonia, nel 2004; di come Ratzinger, nella sua veste di capo della Congregazione per la Dottrina della Fede abbia eluso ogni richiesta di mettere il prete messicano sotto processo; e di come l’allora segretario di Stato Angelo Sodano lo abbia difeso strenuamente. Scrivono Berry e Renner: “I legionari di Cristo esplora l’insabbiamento vaticano presentando le vite di due preti, Doyle e Maciel: uno dei due chiede giustizia, l’altro è un bastione dell’ingiustizia. Nel registrare gli eventi principali che riguardano questi uomini, mettiamo anche in evidenza le persecuzioni di teologi e pensatori della Chiesa, sotto l’autorità del cardinale Joseph Ratzinger…”.



Torniamo a “Segreto pontificio”. Gli autori si firmano “Discepoli di verità”. Non è il primo libro che hanno sfornato per le edizioni Kaos. Hanno pubblicato “Bugie di sangue in Vaticano”, sulla strage che costò la vita al comandante della Guardia svizzera Alois Estermann, a sua moglie e al vice-caporale Cédric Tornay, trovati cadaveri la sera del 4 maggio del 1998 in Vaticano; “All’ombra del papa infermo”, che racconta il lungo pontificato di Giovanni Paolo II e le lotte di potere all’interno della nomenklatura vaticana, del radicamento dell’Opus Dei, la bancarotta dello Ior-Ambosiano e altre edificanti vicende; sono poi arrivati “Senza misericordia”, biografia non solo non autorizzata ma certamente pochissimo gradita di Ratzinger: da soldato della Wehrmacht nazista al sodalizio con il cardinale filo-hitleriano Michael von Faulhaber,, fino all’approdo alla curia romana e l’elezione a papa. “I triangoli rosa di Benedetto XVI” documenta l’omofobia manifestata ufficialmente e pubblicamente da Ratzinger, sia nella sua veste di cardinale-prefetto della Congregazione per la dottrina della fede, sia da pontefice. Ed eccoci, ora, a “Segreto pontificio”: “i due massimi timonieri della Chiesa di Roma”, scrivono gli anonimi autori del libro, “papa Giovanni Paolo II e il cardinale-prefetto Joseph Ratzinger si comportarono come uomini politici votati all’esercizio del potere temporale. Infatti inizialmente si limitarono a ignorare il problema; poi si prodigarono nel nasconderlo, quindi si impegnarono a minimizzarlo; infine avocarono a sé tutti i poteri di giudizio, invocando il “segreto pontificio”, e giudicarono alcuni peccatori a seconda delle convenienze e delle opportunità, delle amicizie e dei tornaconto”.



L’accusa contenuta nel libro (e sostenuta, argomentata in modo convincente), è durissima: “Nel periodo tra il 2001 e il 2006, la Congregazione per la dottrina della fede ha ricevuto un migliaio di denunce e segnalazioni di abusi sessuali commessi da sacerdoti, i processi avviati dal dicastero ratzingeriano sono stati una decina. E a fronte di centinaia di provvedimenti gravi e gravissimi sentenziati e inflitti dal cardinale-prefetto Ratzinger a carico di sacerdoti colpevoli di ‘deviazioni dottrinarie’, non risulta un solo processo canonico per abusi sessuali su minori concluso con una condanna”. Il libro racconta casi emblematici: quelli dell’arcivescovo di Vienna, Hans hermann Groer, del già citato padre Maciel Degollado, del vescovo argentino Edgardo Gabriel Storni; in appendice le denunce di casi di suore stuprate da preti, a metà degli anni Novanta, nell’indifferenza della gerarchia vaticana, il testo della famosa trasmissione televisiva “Sex Crimes and the Vatican”, della “BBC” e successivamente trasmesso da “Annovero” su RAI2; l’articolo pubblicato sul “Boston Globe” il 31 gennaio 2002 che portava alla luce lo scandalo dei preti pedofili nell’arcidiocesi di Boston, denunciando le responsabilità del cardinale Bernard Francis Law; il testo di un’importante risoluzione del Parlamento Europeo del 5 aprile 2001, e le interrogazioni di Maurizio Turco.



Il 29 ottobre di un anno fa, “Repubblica” annotava: “Grandi diocesi sull’orlo della bancarotta; ipoteche bancarie su seminari e cattedrali; risarcimenti milionari e migliaia di vittime di abusi sessuali da parte di preti e religiosi; ma, quel che è peggio, milioni e milioni di fedeli sempre più delusi e sconcertati. E’, grosso modo, questa la drammatica fotografia di quelle Chiese cattoliche locali – USA in testa – dove negli ultimi anni sono venuti a galla i più clamorosi casi di pedofilia, con centinaia di esponenti del clero sul banco degli imputati”. “Segreti pontifici” è il racconto di questa “drammatica fotografia”: Wojtyla e Ratzinger hanno caratterizzato il loro operato prima con il silenzio e la minimizzazione; poi hanno centralizzato e cercato di coprire ogni cosa con il segreto. “L’esito di questa politica è stato disastroso: la fase dell’indifferenza e della minimizzazione ha permesso alla piaga degli abusi sessuali di dilagare il tutto il mondo…”. Libri come “Segreto pontificio” dovrebbero diventare occasione per dibattiti, riflessioni, momenti di confronto. Finirà come solitamente accade per questo tipo di libri: letti da chi potrebbe farne a meno, ignorato da chi ne trarrebbe qualche profitto.

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